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Milgram Shock

TrackList
- Higher and High...
- Carrion
- Life
- Legs' Sonata
- Merry-Go-Round
- Dust and Sand
- Making Love
- Smocked Lips
- Black Gardens
- Making Love (Radio Edit)
MILGRAM SHOCK - Milgram Shock
(2012 - Autoprodotto)voto: 5/10
I Milgram Shock nascono nel 2011 come formazione stabile che vede Davide “Dr. Slaves” Schiavi alla voce, Armando Diana alla chitarra, Giuseppe “Peen0” Romano alla seconda chitarra, Niccolò “Calo” Calimani al basso, Andrea “Cibra” Cibra alla batteria e propongono, nonostante la loro fonte d'ispirazione dichiarata siano band come Black Label Society, Dio e Motorhead, un genere Hard Rock fortemente influenzato dai suoni Thrash dei primi dischi di Metallica e Megadeth e Iron Maiden, con una voce molto vicina all' A.O.R e Glam Metal.
Ci sono punti positivi e negativi in questo CD, cercherò quindi di dare il mio punto di vista senza però sminuire il lavoro di questi ragazzi, che personalmente ammiro in primis per la scelta (vincente) di registrare senza l'utilizzo di Autotune et simila, anzi, in presa praticamente diretta (alla vecchia maniera per intendersi) per dare "botta" alla loro musica. Scelta intelligente: BRAVI!!!!
Partiamo proprio a parlare di questo: la registrazione non è delle migliori qualitativamente parlando, però la reputo una scelta veramente azzeccata, il genere proposto si presta tremendamente a questo sound sporco, quasi stoner, che ricorda un po' la sala prova e sinceramente (mi sbilancio) da spazio a tutti gli strumenti senza "incellofanarli" troppo.
Chitarre grintose, mid times e tanto Rock, uniti alla voce molto alta, quasi sempre di testa, di Davide, che ricorda nell'intenzione anche Robert Plant, pur a volte peccando di quella precisione nell'intonazione. Ricordiamo però che l'album è in presa diretta e che come ho già detto apprezzo questa scelta, che lascia evidenti alcuni difetti, ma che rende la musica "suonata".
Brani degni di nota del cd sono Merry Go Round, Higher and High, forse i due brani migliori del cd, potenti e ben arrangiati. Purtroppo il disco presenta alti e bassi a mio parere personale forse il songwriting sarebbe stato migliore se i brani fossero stati arrangiati un po' di più: va bene essere schietti, ma a volte si rischia di non riuscire a dire le cose come si vorrebbe e questo è un peccato, genera incomprensione musicale e una forma non corretta alla fine va a colpire lo stile, o quel "sentimento" che spesso fa a guerra con "tecnica" senza capire che l'uno è parte dell'altro.
Un esempio di questa cosa sono i brani "Making Love" che presenta un bellissimo cantato, coperto da una linea di chitarra che si sovrappone troppo e da veramente fastidio, "Smocked Lips" con belle idee ma decisamente piatta, linee di archi un po' troppo quantizzati e un suono di chitarra sottotono rispetto a quello che il brano avrebbe richiesto.
Peccato, anche se sono sicuro che concedendo un po' di tempo ai Milgram Shock questi ragazzi sapranno dare il giusto sapore alle loro idee, perchè le idee ci sono e anche i "cojones" se mi è concesso. Pecca di tutto l'album l'esecuzione dei soli e in particolare il vibrato, bending e una certa percentuale di "Petruccite" (così la chiamo io) che non si addice allo stile musicale scelto, soprattutto (es. il brano Legs' Sonata io non l'avrei messo nel disco, anche se rimane una personale mia opinione) se non eseguita con estrema precisione.
Giacomo Paradiso