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India

TrackList
1. Twin Label
2. Private Fears
3. Libra's Fall
4. My Last Time On Earth
5. India
6. Hold My Hand
7. A Man That No Longer Is
8. Forever Blind
AZURE AGONY - India
(2012 - Andromeda Records)voto: 8/10
Troppe volte assistiamo a band che cadono facilmente in trappola dei cliché derivati dal genere di appartenenza, in special modo nell’ ambito Power Prog/Prog Metal: da molto infatti la sperimentazione sonora si è arenata a nauseanti virtuosismi, doppie casse martellanti e fastidiosi vocalizzi acuti, rendendo così il progressive arido ed incapace di evolversi in un qualcosa di nuovo. Fortunatamente ci sono ancora gruppi capaci di assimilare in maniera eccellente le sonorità del passato, integrandole con un sound più attuale e regalandoci piccole perle discografiche, per la gioia degli ascoltatori più esigenti.
E’ il caso dei friulani Azure Agony, che, dopo Beyond Belief (esordio discografico caratterizzato da canzoni prettamente strumentali), impreziosiscono il loro sfarzoso mosaico musicale con la voce di Federico Ahrens, dando alle stampe India. L’album consta di 8 tracce per oltre un ora di musica, passando da riff incalzanti e allo stesso tempo melodici alla Fates Warning (Twin Lables) a parti più marcatamente metal in stile Symphony X, con un evidente tributo a Dream Theater e Shadow Gallery per tutta la durata del disco (My Last Time On Earth, India, A Man That No Longer Is, Forever Blind), e non stiamo di certo parlando di un polpettone di roba buttata lì a casaccio, ma di brani intelligenti, sperimentali e senza i ridondanti orpelli ed eccessi tipici del genere, con tanto di innesti caratteristici del metal anni ’80 (Private Fears, Hold My Hand) e di inserti strumentali molto originali, tipico di un certo progressive di alta classe (la fisarmonica in Hold My Hand).
In poche parole, gli Azure Agony con questo India confermano per la seconda volta il loro ottimo stato di forma. Annotazioni: attenzione alle linee vocali a tratti scontate e al rischio di scivolare nell’eccessiva imitazione delle band più celebri del genere. Detto questo, facciamo i migliori auguri a uno dei gruppi più promettenti del nostro belpaese.
Alessandro Rizzuto