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Wanderer

TrackList
- Essence Of Chaos
- The Dark Forest Of My Insanity
- In Praecipiti Esse
- ...And So I Return To The River
- I'm Your Guide
SECRETPATH - Wanderer
(2011 - Autoprodotto)voto: 6/10
Spiazzato: ecco come mi sono sentito appena ho iniziato ad ascoltare questo prodotto. Ed è difficile non rimanere spiazzati, a fronte di un incipit dal sapore technical-death che sciorina scale varie, corredate da un growling gutturale che più gutturale non si può, per poi cedere il passo a un black metal scontroso e non del tutto canonico ma sempre farcito di preziosismi strumentali.
Tutto questo accade in 'Essence Of Chaos', traccia con la quale i Secretpath decidono di aprire la seconda demo della loro carriera, subito prima che 'The Dark Forest Of My Insanity' sposti le coordinate stilistiche verso un avant-garde black pesantemente debitore dei Blut Aus Nord, che a dire il vero aveva già fatto capolino nella traccia iniziale. Poi, un ulteriore cambio repentino: l'acustica 'In Praecipiti Esse' fa da spartiacque, introducendo elementi folk/viking (con tanto di vocione pulito su tonalità molto basse) che vengono poi ripresi in '...And So I Return To The River', fondendoli in un impianto strumentale che ricorda da vicino i Satyricon di Nemesis Divina. Presente anche qualche passaggio medievaleggiante.
Conclude poi 'I'm Your Guide', mantenendosi in generale in linea con la traccia precedente. Siamo probabilmente in presenza del brano più maturo dell'album, con un ottimo lavoro delle chitarre, coadiuvate da un drumming fortemente presente ma mai invadente. Ottima soprattutto la fase strumentale centrale, pulita e avvincente nel delirio seicordista, chirurgica nel passaggio d'uscita.
Pecca principale di 'Wanderer', a mio avviso, è la davvero latente omogeneità tra una traccia e l'altra: d'accordo l'elevato numero di influenze e la ricerca di uno stile che risulti quantomeno particolare (specie per quel che concerne la voce), ma i Secretpath danno l'impressione di non avere ancora chiarissimo dove andare a parare. A parte questo, quello che la band fa lo fa mediamente bene, il che gli vale la sufficienza piena e un incoraggiamento per il futuro.
Francesco Salvatori