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The Blues

TrackList
- Bog
- Who Is Earl
- Black Canyon
- Gloria
ROTORVATOR - The Blues
(2012 - Sangue Disken)voto: 6.5/10
Black metal con inserti industrial è quanto ci propongono i Rotorvator, giunti al quinto (!) appuntamento discografico. 'The Blues', l'ep in questione, è rilasciato in musicassetta (format che a quanto pare sta tornando in auge nei circuiti underground) in 100 copie limitate, oltre che disponibile in free download.
Due i pezzi che probabilmente risultano più semplici da digerire. Il primo è 'Who Is Earl', brano dai ritmi più che blandi e dallo spiccato sapore noise-ambient imperniato intorno alla voce femminile della special guest Comaneci che ricorda (proprio grazie a questo fattore) certe cose degli Wolves In The Throne Room: un'ottima parentesi rilassante. L'altro è 'Gloria', pezzo sicuramente più intenso, monolitico, anch'esso sempre indirizzato su binari che rifuggono la velocità, dando cosi origine a sonorità opprimenti, pesanti come un macigno, ben oltre il limiti del dsbm più sfrontato. Suoni filtratissimi e quasi lancinanti fanno il resto.
Alternati a queste due tracce troviamo i brani che ci mostrano l'anima più scontrosa dei Rotorvator, spingendosi anche in letali sfuriate che almeno in 'Bog' risultano un tantino mal gestite. Più che valido invece l'impianto con suoni industrial o melodie soffuse posti nelle retrovie, una sorta di sento/non sento che cattura l'ascoltatore, spingendolo a impegnarsi a fondo per sviscerare i dettagli. 'Black Canyon' fa tesoro di questa struttura, e presentandosi più omogenea e ben gestita della traccia di apertura si rivela un episodio davvero interessante, a conti fatti probabilmente il migliore del lotto pur necessitando di un tot di ascolti per essere compreso fino in fondo.
Personalmente sono abbastanza soddisfatto di quanto è contenuto in 'The Blues'. Certo, trovo che si possa ancora migliorare, tanto più che si è scelto di percorrere una strada che offre tantissime possibilità, e forse anche per questo mi tengo stretto col voto; ma credo che chiunque apprezzi questo tipo di musica molto malsana e deviata (e non siamo poi in moltissimi, a dire il vero) farebbe bene a dare un'occhiata. Pardon, un ascolto.
Francesco Salvatori