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Paraphiliac

TrackList
01. Preliminaries
02. Stumps
03. In Glorious Orgy
04. Hypertrophic Jellyfish
05. Everything Means ‘I’
06. Barf Together
07. Cartilages
08. The Copy/Paste Syndrome
09. The Miss Treated
10. Paraphilias
INFERNAL POETRY - Paraphiliac
(2013 - Bakerteam Records)voto: 7.5/10
Il quintetto marchigiano parte dal presupposto di voler varcare la soglia del "moralmente accettabile" sin dalla copertina del loro ultimo lavoro, e il binomio musica/testi non è certamente da meno.
L'introduzione all'album è affidata a "Preliminaries". Se il titolo vi ha strappato un sorriso (so che è così) vi dovrete ricredere all'ascolto. Un'atmosfera tetra e carica di tormento, rumori sinistri si alternano a flebili lamenti.
Il marchio della band è chiaro fin dalla traccia di apertura (quella vera), "Stumps".
E' una freccia, diretta e risoluta; sembra invocare l'immagine di un uomo che scala una montagna raggiungendo la cima per gridare al mondo tutto quello che ha da dire.
Il brano successivo ha invece una struttura completamente diversa, con ritmi più lenti e cadenzati. Forse non il miglior brano dell'album, manca probabilmente di quella vena accattivante che contraddistingue invece l'attitudine della band.
Siamo quasi al giro di boa, e "Hypertrophic Jellyfish" è l'ennesima prova che la band intende sconfinare volontariamente verso composizioni meno convenzionali, in questo caso a dimostrarcelo sono le chitarre sincopate e la sezione ritmica forsennata ma mai fuori luogo.
La quinta traccia è "Everything Means 'I'", e anche in questo caso si torna a regimi più contenuti, questa infatti si avvicina più ad un'andatura heavy rispetto alle altre; non mancano spunti stimolanti.
Nonostante la frenesia di "Barf Together", è impossibile non apprezzare il sound curato in ogni minimo particolare, tutto sembra miscelarsi perfettamente.
E ancora i "colpi di scena" si sprecano, impossibile parlare di linearità... ci piace!
Il basso distorto di Alessandro Infusini apre il settimo brano.
Dopo quest'ascolto, se mi chiedessero di farne un paragone con un'altra band, spalle al muro direi che potrebbero lontanamente ricordare un mix tra vecchi e nuovi Pestilence.
Brano numero otto. L'occhio critico degli Infernal Poetry questa volta si sofferma su quella che loro chiamano la "sindrome del copia e incolla", forse un rimprovero per tutti coloro che, privi di carattere, vivono delle personalità altrui. Il risultato è una delle tracce più coinvolgenti dell'album.
Ci avviciniamo al punto d'arrivo. "The Miss Treated", strumentale, è quella che potremmo definire una traccia satellite. Qui la band ci intrattiene senza troppe pretese tra voci e ansimi lussuriosi.
E infine la degna conclusione. "Paraphilias" è probabilmente il brano che non ti aspetti! Partenza convulsa dal carattere brutal death, che ricade inevitabilmente nel segno distintivo della band.
Insomma, un alone di perversione avvolge l'intera esecuzione di quest'album, sapientemente mescolata con tecnica ed estremo entusiasmo.
Anche questa volta gli Infernal Poetry hanno fatto centro, magari a volte concentrandosi più sulla composizione inconsueta che non emotiva ma comunque inaugurando il 2013 nel migliore dei modi.
Alex Imperiale