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A Theory Of Dynamics

TrackList
1. Time Rush
2. Dreamnt 11
3. Designs
4. The Spy Song
5. Every Single Step
6. Meridians
7. Even Tide
8. Air
9. A Theory Of Dynamics
RICCARDO GIOGGI - A Theory Of Dynamics
(2012 - Digital Nations / Favored Nations)voto: 9/10
Strepitoso. Un album strepitoso quello di Riccardo Gioggi.
Un album strumentale quello del chitarrista e compositore romano, dove la tecnica, l’equilibrio del mixing finale ed il songwriting si miscelano perfettamente. Con una non-chalance mai casuale, il sound della sua CLOE passa da estreme distorsioni al funky, al blues “moderno”, al Pop e l’acustico.
Riccardo è un chitarrista classico ed insegnante di musica oltre che funambolo della sei corde elettrica. I suoi studi classici cominciati alla tenera età di 10 anni, lo hanno rafforzato anche sullo strumento protagonista di questa recensione. Come lui stesso ammette in un intervista recente: “La cosa difficile è riuscire a ritagliarsi degli spazi quotidiani di studio organizzato per entrambi questi mondi, ma a parte questo posso dirti che lo studio della classica mi ha portato dei benefici incredibili sull’elettrica, perché è più faticosa da suonare, soprattutto per quello che riguarda la mano sinistra. Ci sono tanti pezzi, Bach su tutti, che ti costringono a diteggiature davvero estreme.” Ma oltre a questo si sente nella precisione dei bending e l’uso intelligente non solo dei modi, ma delle pentatoniche schiette, che il suo primo disco “Still Got The Blues” gli è rimasto nel cuore e nelle dita.
Tecnica, precisione, ottima registrazione, ma la cosa che lascia più benevolmente impressionati sono le canzoni. Non ho detto brani, ho scritto proprio canzoni. Avete presente “Passion and Warfare” di Steve Vai e “Surfing With The Alien” di Joe Satriani? Ecco, allora mi avete capito. Mai brani eccessivamente lunghi (pare se lo sia autoimposto!) e un approccio melodico imprescindibile, cosa che probabilmente gli si è cucita addosso con l’ascolto della musica classica sin da bambino, dove rarissimamente si fa musica per far mostra di quanto si sia tecnicamente dotati e nulla più.
Il disco di Riccardo Gioggi è uscito meritatamente per la Favored Nations del sovracitato Steve Vai, cosa di cui va particolarmente fiero, soprattutto dopo aver consumato ore ed ore sui dischi del virtuoso italo americano e va detto, in qualche brano questa influenza si sente eccome. Fra tutte la mia traccia preferita è sicuramente “Designs”, dove ritmiche tipicamente metal ballano in una “Danse Macabre” con violino ed orchestra e dove le corde di metallo cedono il passo a quelle di nylon, per poi riprenderselo con fraseggi al fulmicotone.
Ed ora un po’ di credits: Simone Del Pivo- DRUMS, Marco Mastrobuono- BASS, Michael Manring- BASS (on “Air”), Francesco Maras- PERCUSSIONS ( on “The Spy Song”, “A Theory Of Dynamics”), Andrea Grant- PIANO & SYNTH , Leonardo Spinedi- VIOLINO, Francesco Parente- VIOLONCELLO.
Orbene, direi che la mia opinione l’avete ben intesa e visto che le tracce di “Theory Of Dynamics” hanno fatto il loro secondo giro sul mio PC e la mia casse Bose, io banalmente vi dirò…non c’è due senza tre!
Evol McDevil