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The Shadow Tower

TrackList
01.Umbra Vitae
02.The Shadow Tower
03.Leave Me Alone (Sinite Me Solum)
04.Iniquitous Judgement
05.The Last Farewell
06.Act of Faith
07.Dominio
08.Silent
09.Poema Illusorio
10.Ire of Solitude
11.Son of Unknown
IN AEVUM AGERE - The Shadow Tower
(2013 - Pure Steel Records)voto: 7.5/10
Mi ero occupato del combo campano degli In Aevum Agere quando vide la luce il singolo "The Labyrinth of Emptiness", rimanendone notevolmente impressionato. Pensavo di averli persi per strada (mi era colpevolmente sfuggito il promo "MMXI"), ma conoscendo la tenacia del leader Bruno Masulli, una vera icona del metal partenopeo, non dubitavo che prima o poi sarebbero tornati. Ed ecco infatti che grazie al contratto con la tedesca Pure Steel Records, il trio torna a scuotere i nostri corpi con il primo full-lenght dall'emblematico titolo di "The Shadow Tower", prodotto con l'ingegniere del suono Luca Coppola che si è occupato del missaggio e del mastering. Quindi ora lasciamoci andare all'ascolto di questa torre nell'ombra consci che non rimarremo delusi.
Una breve intro "Umbra Vitae" ci introduce in questo viaggio musicale tra venti gelidi e chitarre acustiche che esplodono nella title track che dimostra subito il valore del nostro trio che oltre al polistrumentista Bruno vede Andrea Cannata alla batteria e l'altra icona del metal napoletano Marco Ruggiero (Savior From Anger alla chitarra). Il brano si sviluppa sulle pesanti tematiche del doom d'annata, quello che si sprigionava nei solchi di vinili originati da band come Black Sabbath e Candlemass, numi tutelari e influenze dichiarate della nostra band. Non di mero plagio si tratta perchè i ragazzi pur muovendosi come un elefante in una fabbrica di vetro sanno far evolvere il suono verso le proprie capacità che non sono da meno di nomi ben più noti. Insomma un bell'inizio.
Devo dire che rispetto al singolo e al precedente lavoro "From Depht of Soul" la band si è evoluta alla grande creando un proprio stile che riecheggia nella ossessiva e profondamente oscura "Leave Me Alone", nella quale le chitarre di Ruggiero e Masulli (anche al basso) ci investono di sana musica, portandoci all'oblio sonoro. Maestosi.
Con "Iniquitous Judgement" i ritmi si fanno più serrati, il doom si fonde col metal classico, tra riff pesanti e soli velocizzati, invece "The Last Farewell" è molto melodica mostrandoci un'altra sfaccettatura degli In Aevum Agere, diciamo che ha un flavour epico e si segnala per un assolo da brividi in puro Iommi stile, e per la voce perfetta di Masulli che ben si incastona nel genere della band.
"Act of Faith" pesta duro e si avvale anche di un bel coro, ma è con "Domino" che i ragazzi superano se stessi. Il brano è cantato in italiano con doppia voce dato che Bruno duetta con Annalisa Belli (voce dei romani Alchem n.d.a.). Davvero bella questa scelta che impreziosisce il doom ancora ossessivo del brano. Poi come si sa io sono un fervido sostenitore del metal cantato in lingua madre e qui Bruno e Annalisa mi danno pienamente ragione.
"Silent" è un lentone molto melodico dove si erge maestosa la voce di Bruno, forse il miglior cantante doom italiano, anche se può essere limitativo relegarlo al solo genere. Il brano ci mette un pò a farsi piacere, ma già dopo un paio di ascolti si apprezza oltre la voce anche per gli ottimi arpeggi di chitarra.
Ritroviamo il cantato in lingua madre ne "Il Poema Illusorio", a dire il vero alternato all'inglese. Il brano rispetto ai precedenti assume un contesto più duro e meno pesante, con accelerazioni degne di nota.
Il tutto si ripete su "Ire of Solitude" che spazia dall'heavy classico a qualche accenno di thrash più cadenzato, thrash che invece sembra prendere il sopravvento nella conclusiva "Son of Unknown", che appunto oltre all'evidente carica heavy si fa molto più veloce, spiazzando l'ascoltatore che vede svanire il doom che aveva marchiato a fuoco l'album fino a poco fa. Scelta coraggiosa quella degli In Aevum Agere, ma solo chi ha le capacità può permetterselo senza scadere nel ridicolo.
In conclusione un buon album, con poche cadute di tono e che va ascoltato in gelide serate invernali. Si creerà l'atmosfera giusta.
Klaus Petrovic