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Eye Of The Storm

TrackList
- Eye of the Storm
- Mr. Cypher
- Dragon's Lady
- Fool No More
- Dead Man Walking
- Prelude
- Camelot
- Voices (in the Night)
- Metal Show
- La luna è già...
- Rule the Lightning (bonus track)
- Warrior Creed (bonus track)
BUD TRIBE - Eye Of The Storm
(2013 - Jolly Roger Records/Masterpiece)voto: 6.5/10
Ennesimo lavoro targato Daniele 'Bud' Ancillotti che mi passa tra le mani: pochi mesi dopo l'ep degli Ancillotti, prossimi peraltro al debut album, oggi siamo qua a parlare del nuovo lavoro della Bud Tribe, quattro anni dopo quel magnifico 'Roll The Bone' che ancora mi risuona piacevolmente nelle orecchie.
L'impressione che ho avuto fin dal principio, e che permane dopo ripetuti ascolti del nuovo 'Eye Of The Storm', è che la band sia incappata in un ammorbidimento. Non tanto a livello di sonorità: molti brani, ed esempi principali sono la title-track (vero macigno posto in apertura) o l'anthemica 'Metal Show', mantengono un sapore piuttosto heavy; per trovare dei lenti occorre addirittura attendere le battute finali, con 'Voices (in the Night)' e 'La Luna è già...'. Mi riferisco, piuttosto, a una talora carente incisività delle song stesse, che continuano a non trascinarmi come dovrebbero. Non vorrei/dovrei cadere in paragoni col lavoro precedente, ma i pezzi di 'Roll The Bone' mi avevano colpito fin da subito.
Tra richiami più o meno velati ad episodi del passato che aleggiano in pezzi come 'Mr.Cypher' (peraltro un buon brano, bello solido) o 'Fool No More', si arriva a una 'Camelot' – ampiamente già proposta in sede live – che è il vero deja-vu di questo disco, trattandosi di una rivisitazione (con cantato in inglese) di tale 'Amazzonia' dei Cappanera, brano che ho sempre amato e che continua ad emozionarmi. Non riesce ad emozionarmi altrettanto, invece, 'La Luna è già...', per quanto dedicata al compianto Marcellino Masi; mentre invece qualche brivido e un po' di pelle d'oca li ho avuti sulle morbide melodie di 'Voices (in the Night)', le cui note riescono finalmente a far vibrare l'anima dell'ascoltatore.
In chiusura c'è spazio per due bonus track che rialzano notevolmente i ritmi, e probabilmente se mischiate agli altri brani avrebbero dato un maggiore brio a questo 'Eye Of The Storm'. È in particolare 'Warrior Creed', con la sua aggressività completamente nuova, a dare un segnale forte all'ascoltatore.
Mi spiace calcare così la mano nei confronti di quella che continua a essere una delle mie band preferite, ma da chi è da anni e anni al vertice del panorama italiano è lecito aspettarsi qualcosa in più, mentre 'Eye Of The Storm' (per quanto io sia certo che non dispiacerà agli aficionados) suona quasi – concedetemi il termine – stanco.
Francesco Salvatori