Voto: 8
Il “Metallo Della Casa” sta vivendo un momento assai proficuo, e su questo non ci piove. Alcune delle band storiche rituffatesi nel magico carrozzone dell’heavy metal italiano hanno sparato i loro colpi ancora inesplosi, mantenendo inalterato lo spirito per cui decisero a suo tempo di imbracciare gli strumenti per dare inizio nei lontani Eighties alla New Wave Of Italian Heavy Metal.
Forza di volontà, passione incrollabile che non ha eguali in altri generi musicali, molto spesso si tramutano agli occhi dei profani dei mezzi per snobbare o peggio ancora, definire alcune band degli autentici “dinosauri” passati di moda. Tutto questo non ha importanza, ci pensano riffs tellurici e autentiche mazzate che cozzano dentro alle nostre orecchie a farci riflettere di essere davanti a una realtà che dire grande è dir poco. Questa realtà denominata Rain, attiva dal lontano 1980, fà i conti più di una volta con la sfortuna, rappresentata da cambi continui di lineup che ne tormentano la storia per un lungo periodo, iniziando comunque a farsi conoscere nel circuito underground con una serie di concerti che li consacra dal 1983 in poi come band di puro heavy metal (agli inizi si cimentano in un punk metal assai strano).
Arrivano nel 2003 con un disco nuovo di zecca, dal titolo esplicativo “Headshaker” undici song che sono vere sprangate nelle gambe, intrise in un sound che trova molta risonanza in gruppi come Sinner, Primal Fear e Iron Maiden, giusto per rendere l’idea. La voce di Tronco è molto improntata sullo stile del biondocrinito Mat Sinner, anche se più elastica specie quando si arriva a toccare note più alte, ed è proprio “Headshaker” che da inizio alla sfilata, rimandando ai ritmi di “Judgment Day” dei sopraccitati Sinner, una rock song dai chiari lineamenti tedeschi con ritmo martellante in doppia cassa. Fà seguito la ritmata “Rocker Ram”, un’altra piccola gemma di un sound che anche se nato più di 1000 km più in alto di noi, non sfigura assolutamente in un contesto tutto lasagne, tortellini e ragù!! La seguente “Wings” porta avanti un discorso di linearità della struttura dei pezzi, dove l’essenziale per i Rain è andare a dritto come un treno, senza fermasi a nessun ostacolo. Anche in questo caso Tronco si rivela un ottimo padrone delle proprie corde vocali, sfruttandole su toni alti ma mai noiosi.
Il coro di una ciurma di vichinghi ai remi di un sontuoso drakkar solca le onde di un tappeto di acque dove si erge l’anthemica ed epica “Viking” con la voce sempre sugli scudi che rimanda all’Eric Adams più espressivo e cantore di valorose battaglie. Non si smette di star fermi un attimo che subito si viene travolti da “Blood Sport” song dal sapore molto inglese che risalta l’operato dei cinque scatenati ragazzi di Bologna, che saranno anche animali da palco, ma non sfigurano nemmeno davanti alla prova dello studio di registrazione; validi musicisti come pochi se ne trovano ancora nell’ambiente classic metal, che trovano anche il tempo di omaggiare in “Yellow Putrefaction” quel suono tipico a stelle e strisce di bands come Motley Crue e Poison che comunque va prendersi la sua dose di applausi dopo averci fatto sculettare come cheerleaders di prim’ordine.
E’ solo un sussulto a cui fa seguito un’altra song dal sapore maideniano quale è “Energy” il cui titolo parla già da solo. Da segnalare in chiusura il cavallo di battaglia del gruppo, “Only for the Rain crew” che è anche la traccia da cui ne è estratto un video che è compreso in questa sede recensiva, che vede i cinque irriducibili alle prese con scorribande in macchine supersportive per poi ritrovarsi sul palco, in un altra festa in onore del Rock più tradizionalista e oltranzista, che va bene per noi, va bene per loro, quindi va bene a tutti!!
Una band che con questo disco mette a segno un tassello importante per la storia della NWOIHM.
Francesco “Running Wild”
TrackList
01.Headshaker
02.Rocker Ram
03.Wings
04.Face the Blizard
05.Viking
06.Blood Sport
07.Yellow Putrefaction
08.Energy
09.Only Your Dreams
10.Serial Killer
11.Only for the Rain Crew
- Anno: 2003
- Etichetta: Deadsun Records/Self
- Genere: Heavy Metal