RHAPSODY OF FIRE – The Cold Embrace of Fear

Voto: 8

Direi un vero record, non è passato neanche un anno dall’uscita di “The Frozen Tears of Angels“, pubblicato ad Aprile, che i Rhapsody of Fire ritornano alla grande con un nuovo EP, “The Cold Embrace of Fear“, un disco di 35 minuti, che ha le sembianze di una vera e propria opera sinfonica teatrale, diviso in 7 atti è molto meno aggressivo del precedente.
L’Hollywood metal di questi friulani tocca livelli molto alti, si sente molto l’ispirazione dalla colonne sonore del grande schermo, tralatro rimanendo sempre in tema di cinema, la voce che narra alcune parti del disco è quella di sir Christopher Lee, tolkieano doc e ho detto questo perchè Tolkien e il suo universo fantasy hanno ispirato tutto il repertorio rhapsodiano dal 1997 ad oggi!
Ma veniamo al disco, in realtà è un EP un pò strano, perchè “The Cold…..” sembra più una lunghissima suite divisa in sette parti, una suite che comincia con “The Pass of Nair-Kaan“, prologo di appena 2 minuti che non è cantato, ma sembra un film girato che non si vede, lo stesso lo ritroviamo in “Dark Mystic Vision“, in cui sentiamo Lee narratore; il famigerato terzo atto, “The Ancient Fires of Har-Kuun“, dura praticamente un quarto d’ora, i primi due minuti marciano ancora sul secondo atto, dal terzo entra la familiare voce di Fabio Lione, con un lento che comincia a velocizzarsi verso la metà, ritroviamo il ritornello rhapsodiano per eccellenza, Fabio accompagnato da cori, il tutto condito da violini e orchestre ,immancabili ormai, verso la metà del quinto abbiamo una magistrale accoppiata strumentale, basso seguito dalla chitarra di Turilli, molto Heavy e veramente fantastico, vi trova spazio anche un coro “wagneriano”che canta rigorosamente in latino, la musica e la voce di Lione si attenuano e ritornano al lento verso la fine del settimo minuto per poi ricominciare ancora una volta fino alla conclusione dell’atto.
Il fantasy epico di “ The Betrayal” viene nuovamente accompagnato da Christopher Lee e forse chi meglio di lui può ricoprire questo ruolo; il cantato italiano di Lione prende forma in “Neve Rosso Sangue“, ballata che ci ricorda “Lamento Eroico” e “Lo Specchio d’Argento“!
Si ritrova l’aggressività in “Erian’s Lost Secret“, brano di quattro minuti, epicissimo, in cui risentiamo il motivo di “The Ancient….” verso la fine; Lee ancora nell’ultimo atto, “The Angel’s Dark Revelation“, apice del disco! Un EP al livello del sublime “The Frozen…“, ancora una volta i Rhapsody of Fire non hanno toppato, non sono scaduti nel banale come molte band purtroppo, e abbiamo la conferma ancora una volta di come Metallo e musica classica, vadano a braccetto, pur essendo agli antipodi!
Sonia Giomarelli

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