Voto: 7
Piuttosto travagliata la storia dei Sin Of Redemption, segnata da continui cambi di formazione- e, conseguentemente, di stile- seppur nell’arco di soli cinque anni. ‘Taste Of Sin’, originariamente inciso nel 2009 (ma non so quando sia stato dato alle stampe) è l’eredità lasciata dalla vecchia formazione stabile della band, ad oggi stravolta in seguito ad un certo numero di defezioni. Partiti da un thrash metal definito da loro stessi “plumbeo e decadente”, diventato poi col tempo sempre più melodico grazie all’inserimento della tastiera, quello che ci propongono con questa demo i Sin Of Redemption è un incrocio perfettamente simmetrico tra death metal (con qualche sporadica influenza black) e symphonic gothic. La distribuzione è equa anche a livello vocale, con l’alternanza tra parti growl (o, molto raramente, scream) e voce femminile. Si tratta senza dubbio di una ricetta che ai primi ascolti può suonare forzata o fuori luogo, e che ha bisogno di un po’ di tempo per crescere e farsi apprezzare; certo, i puristi del death non avranno opinioni granché positive riguardo un prodotto di questo tipo, mentre invece chi apprezza panorami più melodici sarà nel suo nonostante le parti più aggressive. Se dovessi citare una band da accostare ai Sin Of Redemption, penserei immediatamente- seppur con le dovute precauzioni, specialmente per quel che concerne la presenza del growl- agli/le svedesi Forever Slave.
Quello che mi ha colpito particolarmente nell’ascolto di questo ‘Taste Of Sin’ è la capacità di far sembrare naturalissima la convivenza di elementi diametralmente opposti: normalmente tendo a non apprezzare più di tanto fusioni tra generi abbastanza distinti tra loro, ma questa volta devo ammettere che il vero valore aggiunto di questo prodotto sta proprio nella sovrapposizione tra voce sinfonica e armoniosa e riffs aggressivi e veloci. Ciò da vita infatti a un polimorfismo tutto da scoprire, con intrecci mai banali o prevedibili: diventa difficile stabilire se nel momento immediatamente successivo ascolteremo un feroce growl, una soave voce melodica, o ancora un’armonia di tastiera o un grezzo riff di chitarra. Sono questi dettagli a rendere accattivanti brani come ‘The Choice Of Sin’ o ‘Inner Hades’.
Peraltro, quest’ultima canzone è la prosecuzione della (quasi) strumentale ‘Falling From Eden’, un lento tetro, dall’atmosfera macabra in stile film horror. E non si tratta dell’unica divagazione: anche ‘Interlude’ e la conclusiva ‘Through The Mist Of My Sinful Memories’ continuano su questa strada, seppur con un tono generalmente più “allegro” e sereno.
Arriviamo alle conclusioni: nonostante le difficoltà di percorso incontrate, i Sin Of Redemption sono riusciti a dare vita ad un prodotto più che valido, seppur non rivolto a tutti i tipi di ascoltatore. Mi auguro dunque che in futuro possano proporci nuovamente qualcosa di interessante.
Francesco Salvatori
TrackList
- The Choice Of Sin
- Oblivious Doom
- Falling From Eden
- Inner Hades
- Interlude
- The Beast Within
- Through The Mist Of My Sinful Memories
- Anno: 2009
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Symphonic Death Metal
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