Voto: 9

I nostrani Fleshgod Apocalypse, non credo abbiano bisogno di presentazioni, soprattutto alla luce di questo lavoro edito da Nuclear Blast, album questo che ha diviso i fans, destino di ogni album e di ogni band destinata a lasciare
il segno. “Agony” infatti, smorza la dimostrazione di violenza inaudita dei precedenti “Oracles” e “Mafia“, per ricercare a mio avviso, sonorità e sperimentazioni piu’ alte e non incatenate nel vincolo dei canoni del genere
dettati anni or sono. Dal punto di vista dell’approccio ai testi, un concept album sui mali che affliggono l’uomo, scritto con particolare ricercatezza, dimostra una crescita compositiva che va di pari passo con quella tecnica espressa finora dalla band. Stilisticamente, questo lavoro presenta sonorità piu’ affini ad HypocrisyArcturus e Dimmu Borgir, soprattutto per le partiture sinfoniche ma la rielaborazione delle chitarre riporta molto ai Necrophagist. “The Temptation” la dice lunga su come si evolverà l’ascolto di questo disco, un death metal di fattura ottima impreziosito da un crescendo sinfonico che non lascia scampo, come si procede poi nella bellissima “The Imposition“, che fa chiaramente sentire, se ancora c’è ne fosse bisogno le doti tecniche della band e soprattutto la maestria degli incastri vocali e di riff con contaminazioni che poco hanno a che fare con il concetto di musica estrema, per arrivare poi alla magnifica “The Deceit” caratterizzata da un evocativo in latino che dona quel tocco di classe a tutto il pezzo. Da “The Violation” a “The Egoism“,Il susseguirsi dei pezzi, abbandona le tematiche
puramente death, per entrare in sperimentazione di cantati lirici in “The Betrayal” e di partiture sinfoniche sempre piu’ caposaldo dei pezzi stessi, a discapito sicuramente della brada ferocia del sound ma senza mai abbandonarlo
grazie alla superba prova dietro le pelli, con scenari di crescita ben oltre il concetto di canone musicale.
The Forsaking“, “The Oppression” e la title track, continuano a dipanare il sound facendo vedere, quanto ormai le influenze sia sinfoniche che strumentali, non siano più semplici modi per impreziosire il sound, ma parte integrante del sound stesso, un sound che rende questa band una delle più originali e più tecniche oggi in circolazione.
Questo “Agony“, come dicevo in precedenza ha spaccato in due i fan di questa band, personalmente trovo questo disco una delle migliori uscite del 2011 e non solo a livello italiano, visto anche la label che rappresenta la band, che non a caso ha puntato sul valore dei ragazzi.
Sicuramente, il cammino compositivo intrapreso, va oltre il normale concetto di musica. I Fleshgod Apocalypse non hanno bisogno di dimostrare quanto siano bravi a sfornare album estremi, visto le loro precendenti fatiche, ma l’innovazione arriva solo dalla sperimentazione ma ad un unica condizione, che si abbiano le qualità per sperimentare. Guardando la line up della band, e le loro doti,  rilegarla a fare “solo” musica estrema sarebbe un delitto. Con un tale potenziale i ragazzi possono raggiungere uno stile proprio e molto piu’ alto del concetto stesso di musica estrema, un po’ come il cammino intrapreso dai Nile con “Annilation of the wicked” ed “Ithyphallic“, anche qui con mostruose critiche ma con risultati ineccepibili. Fatto sta, che visto il sound espresso, la tecnica dimostrata ed i risultati ottenuti, ritengo questo “Agony“, il miglior album italiano del 2011, ed i Fleshgod Apocalypse un orgoglio nazionale per ogni ascoltatore di musica estrema..

 

Furia “Hellcommander”

 

TrackList

01. Temptation

02. The Hypocrisy

03. The Imposition

04. The Deceit

05. The Violation

06. The Egoism

07. The Betrayal

08. The Forsaking

09. The Oppression

10. Agony

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: Nuclear Blast
  • Genere: Symphonic Death Metal

 

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