Voto: 7.5
Gli RHumornero sono una di quelle band di cui senti spesso parlare, ma delle quali poi per un motivo o l’altro non hai mai sentito nulla. Sbagliando. Così mi trovo tra le mani questo nuovo lavoro dal titolo “Il Cimitero dei Semplici“, che è tutto un programma. La musica proposta dalla band pisana è un granitico rock/alternative con svariate influenze che vanno dai nostrani Subsonica (ma loro sono molto meno alienanti..) e Moda (band anni ’80) a certo sound dark/new wave mitteleuropeo, chi si ricorda degli Ultravox? I musicisti hanno lunghe e interessanti carriere alle spalle, e giungono al secondo album dopo il precedente “Umorismi Neri” del 2009. Ottimo l’artwork con confezione digipack, e considerando che si tratta di una autoproduzione vanno fatti i complimenti. Ottimi anche i testi quasi tutti scritti dal bravo Carlo De Toni (vocals, guitar e keyboards), ed in particolare segnalo subito la splendida “Schiavi Moderni” che potrebbe essere un ottimo tormentone da radio rockettare. Quello che mi meraviglia è che la band non sia sotto contratto con qulache grossa etichetta, perchè il potenziale anche commerciale è notevole, ma si sa in Italia più sei bravo e meno ti danno possibilità.. Tornando ai brani non c’è mai un momento di noia in questo album, dall’apertura affidata a “Overture” a “Ho Perso la Direzione” arrivando a “Schiavi Moderni” che oltre alla parte musicale incessante e rock presenta un testo veramente bello, tutto da ascoltare! “La verità/ siamo soltanto una massa di morti/ he cercano di essere vivi/ tra mille prigioni e possibilità.” L’album prosegue con episodi di spessore alto, brani accattivanti ed esecuzione degli stessi impeccabile. Intima “La Condanna” che conferma la qualità dei testi mai banali e delle capacità di songwriting in lingua madre, cosa non da tutti a quanto sembra, visto il proliferare di band che preferiscono cantare in inglese. “Vita da Cani” mi ricorda gli splendidi Teatro degli Orrori, in special modo nelle liriche e nel modo di cantare di Carlo. Mi sembra giusto elogiare anche gli altri componenti che sono Antonio Inserillo (basso e cori), Ettore Carloni (chitarre) e il nuovo arrivato Luca Guidi (batteria e keyboards). Il ritmo cala con “L’incanto” che con le sue note malinconiche svela il lato più intimo della band e mette a nudo la bravura della stessa, sullo stesso piano anche “Sangue del tuo Sangue” e “Luca dice che si Ammazzerà” che magari per la maggior parte dei lettori del nostro portale sono un pò fuori contesto, ma che se avrete voglia di ascoltare vi faranno scoprire mondi diversi e non per questo meno validi. “I Giorni del Delirio” torna a picchiare duro risollevando il ritmo in una tribalità/rock più adatta ai nostri lettori. “La Papessa” vi avvolgerà con la sua morbida atmosfera interrotta da schitarrate ruvide e potenti. E siamo così giunti alla conclusione con la title track che si apre con le keyboards che accompagnano la voce narrante, per poi salire lentamente di tono man mano che il tempo passa negli oltre sette minuti del brano, giungendo poi all’apoteosi musicale dello stesso in un’orgia di suoni mai troppo invadenti e sempre perfetti. La conclusione è che ci troviamo di fronte a una band che sa come si fa rock, senza scendere a stupidi compromessi, e alla quale auguro un futuro fulgido e pieno di meritate soddisfazioni!
Klaus Petrovic
TrackList
- Overture
- Ho Perso La Direzione
- Schiavi Moderni
- La Condanna
- Vita Da Cani
- L’Incanto
- Sangue Del Tuo Sangue
- Luca Dice Che Si Ammazzerà
- I Giorni Del Delirio
- La Papessa
- Il Cimitero Dei Semplici
- Anno: 2011
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Alternative Rock
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