Voto: 8
Ennesima pregevole operazione di recupero da parte della Jolly Roger Records, questa volta a vantaggio degli Airspeed, band toscana storica dei primi anni ’80. La raccolta omonima riporta alla luce due demo rispettivamente del 1983 e del 1985, in cui peraltro il combo senese mostra due anime completamente diverse.
La demo risalente al 1983 infatti vede alla voce Adolfo Morby Morviducci (in seguito singer dei Sabotage), al basso Andrea Castelli (Shabby Trick e Cappanera tra gli altri), alla chitarra Freddy Mazzucca e alla batteria Marco Barbucci ed è sostanzialmente composta da 5 brani di roccioso heavy metal fortemente influenzato dall’allora nascente NWOBHM. Riproposti nella prima parte di questa raccolta, ci mostrano l’anima più ruvida, diretta e intransigente della band, con un Morby già capace di far la differenza. E ne abbiamo subito la prova con “Stone To The Glass”, un brano di puro heavy metal alla Saxon, vivace e ritmato quanto grintoso, destinato a restare impresso nella mente già al primo ascolto. Per non parlare poi della tiratissima “Fireband”, un vero inno al metal anni ’80, con la voce di Morby che spicca il volo per poi trascinarci nel loop di un ritornello che è un grido di battaglia, un capolavoro. In “We’re To Stay” il sound diventa leggermente più cupo, restando però sempre nei binari fin qui seguiti, senza perdere in grinta ed immediatezza, mettendo in primo piano l’ottima sessione ritmica di basso e batteria. “The Dark Rave” si mantiene su queste sonorità, alleggerite però da un refrain ritmato e di facile assimilazione. “Find My Freedom” chiude la parte dedicata alla prima demo con sonorità decisamente più leggere, un brano farcito di tastiere che francamente sembra un po’ fuori contesto.
La seconda parte della raccolta, come già anticipato, è costituita dalla demo del 1985, alla quale la band arriva dopo un cambio di line up quantomeno decisivo. In seguito all’uscita dalla band di Morby (che comincerà quindi la sua avvenura con i Sabotage) e del batterista Marco Barbucci, la formazione si assesta infatti con Nicola Costanti alla voce nonchè alle tastiere e Francesco Petreni alla batteria. Quella che ne deriva è una vera rivoluzione nel sound degli Airspeed, che abbandonano i lidi del metal più intransigente per avventurarsi in sonorità maggiormente votate al rock melodico e al progressive. E allora ecco che nascono brani come l’elaborata e raffinata “In The Fairy Land” o le più leggere “The House” e “With A World In The Sky”, dalle melodie più vicine all’AOR, complice anche la voce meno alta e grintosa ma più calda e accattivante di Costanti. Chiude il tutto la sofisticata “Go Run”, compendio di sonorità variegate quanto poco immediate, un brano elaborato per palati esigenti.La raccolta ci riserva ancora una ghost track: la cover di “Is This Love” di Bob Marley, che vede di nuovo alla voce Morvy in un brano dalle influenze raggae piacevole ma decisamente fuori contesto.
Unica pecca di questa operazione è la qualità del suono non ottimale, ma non si può nemmeno pretendere miracoli dalla “riesumazione” di materiale di trent’anni fa, peraltro allora autoprodotto. “Airspeed” è una raccolta dal valore storico notevole, un tassello dell’epopea metal tricolore di cui andare orgogliosi. E’ soprattutto un omaggio ad una band che avrebbe meritato ben altri successi e che oggi merita di non esser dimenticata.
Luy C.
TrackList
Demo 1983
1. Stone To The Glass
2. Fireband
3. We’re To Stay
4. The Dark Rave
5. Find My Freedom
Demo 1985
6. In The Fairy Land
7. The House
8. With A World In The Sky
9. Go Run (+ ghost track)
- Anno: 2012 (1983/1985)
- Etichetta: Jolly Roger Records
- Genere: Heavy Metal Progressive
Links: