Voto: 9

Nati ufficialmente e attivi dal 2005, dopo una lunga fase incubatrice di ben 7 anni, (difatti il progetto affonda le sue origini nell’oramai lontano 1998);  i Nostri provenienti dalla sempre attiva scena romana, rilasciano nel 2007 il loro debutto discografico a titolo “Days of Nothing”. Quest’ultimo si presenta come un concept dalla tematica apocalittica, riguardante l’ipotetica rassegnazione, da parte di un uomo qualunque, sull’idea di una imminente apocalisse mondiale. L’opera, stilisticamente dalle caratteristiche semplicistiche e minimaliste, è intrisa da struggenti melodie e costruzioni sonore all’insegna di un gothic-metal, quantunque fiorito da emozionali influenze dark-wave e doom.

Il 2010 è l’anno del cambio d’etichetta, la band approda alla Cyclone Empire Records, che gli permette di mettersi in evidenza, e nello stesso anno rilasciano il sopraffino “Oionos”, che prosegue il concept apocalittico della prima opera, ma di contrasto la musica si fa più greve, oscura e cadente, il dark-wave del primo capitolo è preda sempre più di un doom multi tematico, imparentato ad un certo modo di concepire lo stesso in terra d’Albione.

Primavera 2012, per la stessa etichetta viene rilasciata la terza opera “Second World”, che segue ancora la saga apocalittica, ma qui le tenebre si sono per un attimo rarefatte, difatti, il titolo dell’album indica la possibilità di una rinascita, di un futuro per i sopravvissuti all’armageddon finale.

In questa nuova uscita discografica la band mette da parte la propria cifra stilistica prettamente doom, per fondere e ricreare un nuovo approccio senz’altro più quadrato e meno articolato del precedente album, qui maggiormente intriso di emozionali partiture su di un substrato quantunque acustico ed atmosferico, che non disdegna sferzate di puro dark-metal. Una ipotetica recensione di “Second World”, è un intricato sbrogliarsi in una matassa difficile da snellire così repentinamente con poche e svelte parole, ogni brano è una tessera eccezionale di un mosaico a tinte oscure arduo da svelare e rilevare. Brani come la maestosa “Havoc”, o la doomeggiante “Aftermaths”, le più propriamente gothic “Ground Zero” e “The Forsaken Son”, la new-wave oriented “Reverie is a Tyrant” e l’acustica e transcendetale “Colonies”, sono solo alcuni esempi di quanto entusiasmante sia il percorso in questo autoctono universo sonoro disegnato a tinte oscure dai Nostri.

Importante da definire è anche l’aspetto sonoro e produttivo, difatti, “Second World”,  porta in se una produzione eccezionale. L’opera è stata mixata e masterizzata da Dan Swano presso i suoi Unisound Studios. Qui il lato oscuro, greve e darkeggiante delle composizioni non ha penalizzato per nulla la pulizia sonora; ogni singola voce compositiva è chiara e ben distinta. Determinate, come sempre, la prestazione vocale di Marco Benevento, in questa sede capace di donare, oltre che una immensa prova tecnica, anche una profonda espressività, caricando di emotività ogni singolo passaggio. Una nota tengo a farla anche per le tastiere di Francesco Sosto, a cui va il merito di avere accentuato il lato atmosferico e struggente delle composizioni con i suoi fraseggi tastieristici, senza appesantire le architetture sonore. Un altro aspetto da menzionare è l’uso di cori dallo stile gregoriano, è come se un lontano coro di monaci appartenete ad una minuta abbazia medioevale, abbia rotto il tempo e si sia sovrapposto con così tanta facilità su di una musica che pensando alla sua data d’uscita, il 2012, sa ancor più di futuro; e per questo che ritengo questa commistione eccezionale e ben arrangiata.

Che dire ancora di più, mi piacerebbe avere il tempo e lo spazio di analizzare tecnicamente ogni singola partitura di questo album, perché “Second World” è un album che coinvolge, letteralmente trascina nel proprio universo sonoro l’ascoltatore, non è un album è una pura opera artistica, che mette in evidenza un proprio essere autoctono e ben determinato. I The Foreshadowing con questo terzo lavoro arrivano al conseguimento della loro maturazione stilistica, ed approdano di diritto nell’olimpo del gothic-metal accanto ai mostri sacri genere.

Nicola Pace

 

TrackList

01. Havoc

02. Outcast

03. The Forsaken Son

04. Second World

05. Aftermaths

06. Ground Zero

07. Reverie Is A Tyrant

08. Colonies

09. Noli Timere

10. Friends Of Pain

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Cyclone Empire Records (EU) / Metal Blade Records (USA, Canada)
  • Genere: Gothic Metal

 

Links:

Spotify

Youtube

Facebook

Bandcamp

 

Autore