Voto: 8.5
Alliance è il concept album di esordio dei Ryal, un disco di dodici tracce, accomunate e legate da una narrazione. La vicenda si colloca in un lasso di tempo circoscritto e in un luogo immaginario, il castello di Dawaer Keep, nel regno di Helmsmere. La storia narra dell’invasione del regno da parte di una confederazione di barbari che va sotto il nome di Chain of Blood and Iron, e di come il re riesca, nonostante tutto, a salvare la sua gente e il suo retaggio, seppure a caro prezzo.
Intro, outro, intermezzo e recitati che spaziano dall’Heavy Metal classico allo speed, alla musica medievale. I Ryal sono una band che, a dispetto della formazione relativamente recente (2009), annovera tra i propri componenti musicisti di grande esperienza: alla voce e alle tastiere, Alessandro Bordigoni (già cantante dei Salem’s Lot); alla chitarra Carlo Olla (ex chitarrista degli Holy Martyr); al basso Nicola Piras (Salem’s Lot) alla batteria Giacomo Macis (Holy Martyr).
Iniziamo l’ascolto della prima traccia completa: God of mountains; dirompente, energica e potente la parte strumentale, arricchita da una vocalità aggressiva, forte, con tratti più acuti che riescono a creare un forte trasporto. L’Epic/Heavy caratterizza l’intero l’album; nello specifico la traccia è ricca di fraseggi che accompagnano la voce e cambi di tempo che ci fanno apprezzare particolarmente la performance del chitarrista e del batterista. Rest Of My Soul e Comarades, hanno dei caratteri medievali, tracce molto emozionanti e introspettive, l’intro, per la prima, accentuato fortemente dall’associazione voce/chitarra clean. L’ingresso della batteria arricchisce questa ballad, in cui Giacomo crea un forte pathos mentre a metà brano la traccia spinge maggiormente con l’ingresso delle distorsioni aggiungendo un forte impatto, che arriva al culmine di intensità durante l’assolo.
La narrazione di Urich precede l’omonima Alliance, in cui il batterista da il meglio ed è in assoluto il componente che primeggia maggiormente in questa traccia: tecnica, energia, grinta, tutto trasmesso dalla performance dietro le pelli. Ritornello molto orecchiabile, riff prechorus e assolo magistralmente studiati, velocità e tecnica anche per quanto riguarda Carlo alla sei corde. Spicca maggiormente anche Nicola al basso, che pur avendo una struttura lineare risulta comunque presente ed efficace. Per Hand Of Glory, l’intro del brano viene lasciata a Carlo che sfodera un assolo prima di iniziare un’energica cavalcata. I toni si smorzano in corrispondenza del ritornello, molto melodico, orecchiabile, ma la traccia è scorrevole, funziona molto bene, il contrasto è piacevolmente apprezzato. La voce spinge verso tonalità più acute e anche questo alternare ruvido/acuto esprime al meglio la versatilità e la padronanza di Alessandro.
Continuiamo con la strumentale Rising Hope al piano e chitarra creano una magica atmosfera, mentre Sword Of The Slain ha un’intro molto vicina ad alcuni brani di Malmsteen, break, distorsioni potenti e un riff orecchiabile ripetuto lungo tutta la traccia che anticipano l’ingresso della voce. Traccia molto energica, lineare e scorre in modo piacevole, l’assolo molto interessante, ben strutturato e ben eseguito. Chiudiamo con Another Story arpeggiato che accompagna la fine della narrazione. (voci narranti di Simeone Latini e Nunzio Caponio).
Che dire? Fantastici! Mi sono sempre piaciuti i concept album, e questo è davvero notevole. i componenti sanno il fatto loro, nonostante sia il loro debutto, singolarmente hanno già esperienze come Carlo e Giacomo, ad esempio, militanti negli Holy Martyr, e questa esperienza acquisita precedentemente, si vede musicalmente, sia nella composizione e struttura dei brani e sia nella cura meticolosa dell’album fino ai minimi dettagli.
Micaela Kiske Messina
TrackList
01. Intro
02. God of Mountains
03. Rest of My Soul
04. Urich
05. Alliance
06. Lennart
07. Hand of Glory
08. Comrades
09. Rising Hope
10. Sword of the Slain
11. Orghull
12.Outro
- Anno: 2013
- Etichetta: My Graveyard Production
- Genere: Heavy Metal
Links;