Voto: 10

La FOAD Records non finisce mai di stupirci ed ecco qua che arriva questo omaggio alla storia dell’hardcore mondiale, ovvero i nostri Raw Power! In questo cd vengono riproposti la demo d’esordio “God’s Course” (ancora senza Mauro alla voce) del 1982 e il primo album “You Are The Victim” datato 1983. Album che cambiò la storia dell’hardcore mondiale. La band nata a Poviglio (RE) si trovò così catapultata oltreoceano dove mise a ferro e fuoco i club più malfamati della scena americana conquistando il posto che le competeva, l’olimpo. A me giovane ragazzo fu facile eleggerli a propri paladini, paladini di una generazione davvero ribelle che non si sparava macroseghe sul pc, ma che partecipava alla scena e si sentiva parte di essa con fiera convinzione. I Raw Power non erano la band di fighetti del quartiere ma ti sparavano in faccia la loro rabbia, cruda e nuda senza limiti di sorta. Dove sarebbero potuti arrivare se certe cose fossero andate nel giusto modo non lo sapremo mai, ma loro fanno parte della storia, una storia che sia pure incrinata da perdite dolorose in primis quella del fondatore della band Giuseppe Codeluppi, prosegue ancor oggi grazie alla perseveranza del grande Mauro Codeluppi e di nuovo li ha visti protagonisti pochi giorni fa dell’ennesimo tour americano, in attesa del nuovo album. Ma lasciamo da parte la storia, perchè chi non conosce i Raw Power non legge questa webzine e analiziamo questo prodotto.

L’inizio è affidato a “You Are The Victim” l’album che appunto fece definitivamente conoscere al mondo la band di Poviglio, il quale pone in apertura “Politicians“, che poi ritroveremo in altre produzioni, rabbia e testi ai limiti del lecito, quelli che mi fecero innamorare di questa band, diretti e senza censure come doveva essere e come era “Police Police“. Inutile fare una track by track come mia consuetudine, ma come non citare l’inno “Raw Power” una delle song più belle mai scritte dalla band, e che ha sempre scatenato poghi furiosi, perchè se mai voi non fosse state partecipi ad un loro live (ve lo consiglio caldamente), tranquilli che non avrete tempo e modo di annoiarvi! Ma come non citare la melodica (nella sua intro) “Burning Factory” o un altro inno storico della band quella “Hate” che per anni e ancor oggi riechegia spesso nella mia mente, e che qui è in una versione più grezza che nelle successive. Pura dose di odio e di emozionante composizione musicale degna solo dei grandi.

Non c’è traccia di falsità in tutto ciò che ci proponeva la band più pura del globo terrestre, death to false hardcore mi viene da dire, e ogni volta che riascolto certi brani mi sembra che il tempo si sia fermato e quando poi arriva “State Oppression” allora non riesco nemmeno a stare fermo sulla tastiera, per me è sempre stata la canzone più bella dei Raw Power, ma soprattutto la più grande della storia hardcore, coverizzata da tante band, su tutte mi viene da citare i Kreator, quanta voglia di sovvertire il mondo, di accusare la società dei suoi misfatti, un minuto e 36 secondi di rabbia cristallina, mai nessuno supererà tutto questo!

Insomma avevo detto niente track by track, ma come si fa? Qui è un emozione continua, perle grezze come “Don’t Let Me See It” come fai a non citarle? Onore alla F.O.A.D. Records di averci nuovamente riproposto questo gioiello di storia. E poi la title track e che cazzo ragazzi come si fa a non amare i Raw Power? E come non riconoscersi, almeno per la mia generazione, in un testo simile? Seminali e nulla più! “No Card” ha rappresentato qualcosa di speciale per me che mai mi sono abbassato a tessere di fottuti partiti per avere uno straccio di lavoro, e questo è un testo del 1983 non di ieri.. attuali sempre e comunque! A questo punto quello che penso su questo mitico album penso si sia capito, quindi citando ancora “Power” e “Nihilist” passerei al meno conosciuto “God’s Course“.

Qui le registrazioni sono quello che sono, la voce vedeva alternarsi Giuseppe e Silvio il bassista, sono embrioni di ciò che poi sarebbe stato, ma già si aveva la possibilità di capire che stava nascendo qualcosa di grande, “For Me” ne è il classico esempio, ritmi tirati, Helder alla batteria che pestava duro, Maurizio e Giuseppe che con le chitarre ricamavano il progetto di quello che poi sarebbe stato in futuro, l’ardore di una band che (mi ripeterò all’infinito) ha fatto la storia e continua a farla con grande dignità! “I Hate the System” preannunciva l’odio profondo per tutto ciò che circondava e circonda ancora oggi chi non si assoggetta al sistema imposto da politici corrotti e leccaculi di ogni genere e razza che sul posto di lavoro venderebbero la madre pur di essere ben visti.

Con “Chicken Song” si sente che la rabbia sale che i presupposti per sbalordire la scena mondiale c’erano tutti! Interessante anche la prima versione di “Raw Power” e di “Fuck Authority“. Devastante “Destroy“, e che dire di “Bastard“? C’è ben poco altro da aggiungere, un documento storico di vitale importanza per chi ne era già a conoscenza e per chi si avvicina adesso ai Raw Power, imprescindibile e da avere ad ogni costo!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

YOU ARE THE VICTIM (1983)

01. Politicians

02. Police Police

03. Corrosive Water

04. Raw Power

05. Burning Factory

06. Hate

07. State Oppression

08. Don’t Let Me See It

09. You Are The Victim

10. Repression

11. No Card

12. Death Seller

13.Power

14. Nihilist

GOD’S COURSE (1982)

01. Power

02. For Me

03. I Hate the System

04. Chicken Song

05. X

06. No Future

07. Raw Power

08. Fuck Authority

09. Police Police

10. Destroy

11. Bastard

12. You Shock Me

13. Fabbrica

14. Destroy of Society

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: FOAD Records
  • Genere: Hardcore

 

Links:

Spotify

Youtube

Facebook

Bandcamp

 

Autore

Vecchia versione del sito (archiviata)