Voto: 8
Ecco tornati sulla nostra scrivania i valdostani Ragestorm, che si presentano a questo giro, con il loro primo full-lenght ufficiale dal titolo: “The Thin Line Between Hope and Ruin” uscito per la Music Solution Agency. Bene, non perdiamo altro tempo, disco nello stereo e liberiamo il Kraken del metallo pesante!
Undici sono le tracce che compongono questo album che parte subito chiarendo le idee di percorso con “The meatgrinder theory”, intro oscura e accattivante ci lancia in un brano carico di rabbia e potenza.
“Debt Ritual” headbanging fino a spezzarsi il collo e veder cadere la testa per terra, brano che mantiene l’attenzione iniziale, niente male! Da evidenziare il bridge a 03:05.
“Polysilicotetrapropyvinylfluo” (c’ho messo di più a scriverlo che a dirlo! ahahah), ragazzi cos’è uno scioglilingua questo?! Uhm…ascoltando il brano, credo che sia più un fracassa ossa di un certo stile! Brano che si commenta da solo, ascoltare per credere, miei cari infedeli!
In “Moloch” gli animi si placano ma l’atmosfera rimane tetra con il basso “radiofonico” che crea quest’atmosfera confusa ma che nello stesso tempo da assuefazione, giusto il tempo di essere ri-catapultati violentemente nel pogo più sfrenato!!
“Idiocracy” è un altro brano spedito e cattivo, forse meno incisivo e originale degli altri a mio parere, ma comunque un buon brano.
“Acid Tears”, altra tempesta di neri riff del male in arrivo!
“Hari Seldon’s Speech” beh, era chiaro fin dall’inizio che “The Thin Line Between Hope and Ruin” sarebbe stato un concept album ed ecco qui che Hari Seldon’s spezza la trama con il suo discorso. Per chi non lo conoscesse, è un personaggio immaginario creato dalla mente di Isaac Asimov, un noto scrittore di fantascienza, tanto per fare una breve presentazione, il resto, andatevelo a leggere in giro su internet.
Ripartiamo a manetta con la title track “The Thin Line Between Hope and Ruin”, anch’essa carica più che mai.
“Soldiers of a lost war” intro di chitarre molto d’atmosfera che sfiora quasi una “marcia” e poi via in questo pezzo ben arrangiato, dal background melodico ma con voce graffiante come sempre.
Concludono l’album in maniera eclettica “New World Disorder” e “Reaching the impossible”.
Bene signori, che dire, le idee ci sono tutte e ben chiare fin dall’inizio, il disco suona moderno con una produzione abbastanza accurata nei suoni, il che fa si che il tutto si amalgami e crei una miscela esplosiva sin dal primo ascolto. Anche il soundwriting (pur nonostante il sottoscritto non abbia una vasta cultura su questo genere) mi è parso valido e accuratamente studiato.
Basta, ho parlato anche troppo, sapete cosa vi dico a voi affezionati/e lettori di Italia Di Metallo? Che andate su iTunes ad acquistarvi il loro album, oppure, ancora meglio, muovete il culo e andate ai concerti dei Ragestorm, comprate il loro cd e portatevi il costume di ricambio, perchè ci sarà da sudare!! muahahahahahah!!
Il sottoscritto e Italia Di Metallo salutano e ringraziano rumorosamente i Ragestorm augurandogli tanta merda! (la buona fortuna porta male!).
Nik Capitini
TrackList
01. The Meatgrinder Theory
02. Debt Ritual
03. Polysilicotetrapropyvinylfluorethalene
04. Moloch
05. Idiocracy
06. Acid Tears
07. Hari Seldon’s Speech
08. The Thin Line Between Hope and Ruin
09. Soldiers of a Lost War
10. New World Disorder
11. Reaching The Impossible
- Anno: 2013
- Etichetta: Music Solution Agency
- Genere: Death Metal
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