Voto: 7

‘Thunderproject Vol. I’ non è altri che un progetto solista, nato dalla mente del polistrumentista di origini venezuelane Riccardo Scaramelli (già componente attivo della band Bluerose, in veste di vocalist, chitarrista e tastierista.), che con questo disco si occupa di raccontarci una storia, rendendo questo ‘Thunderproject‘ un concept album, nato precisamente da un libro scritto da Marialisa Bandi, intitolato The Land Of The Light. I pezzi, in effetti, sono praticamente collegati e, cito doverosamente dalle info ufficiali, “seguono i cambiamenti che il personaggio viene ad affrontare nel racconto stesso, e come in esso anche i brani subiscono vari cambiamenti nello stile e nelle armonie, mantenendo però un’unica forza conduttrice che collega testi e significati”.

La distribuzione tocca all’etichetta discografica Indipendence Records, fondata dallo stesso Scaramelli e da una sua vecchia conoscenza, Furio Lanza, al fine di occuparsi della produzione della musica propria e di altri artisti. ‘Thunderproject’ è un disco costituito da dodici tracce (quattordici, in caso possedeste l’edizione limitata), che sembrano, per lo più, riallacciarsi all’hard rock/heavy metal anni ’80. Iniziamo subito!

La pariglia iniziale si muove su una linea abbastanza simile, aggiungendo varie chicche che in qualche modo diversificano i pezzi: ad aprire le danze è dunque l’opener, ‘Revolution’, costituita da una intro di chitarra graffiante, e che, anche grazie a scorrevoli linee melodiche, si rivela liscia, muovendosi sotto una ritmica martellante. Intrigante è anche il giro tastieristico nel pezzo ‘Again’, che torna a far capolino di tanto in tanto, sotto una ritmica che fa, come già accennato, il verso al pezzo d’apertura. ‘Change to Change’ si rivela forte di un sound più pesante, ed è sicuramente più complessa a livello strutturale rispetto alle prime tracce, ma un colpo notevole è assestato da ‘The Thunder’, che mi ha riportato alla mente il Malmsteen di ‘Trilogy‘, forte di un ritmo assolutamente orecchiabile negli strumenti, e con una voce melodica alquanto. Parlando di melodia, non si può non citare la ballad immediatamente successiva, ‘Back To Paradise’, che mi aspettavo naturalmente di trovare, in un disco composto da questo tipo di venatura ottantiana, e che, personalmente, non mi ha affatto deluso: abbiamo infatti un pezzo riuscito, con linee melodiche ben ponderate, e a cui certamente è alla voce, questa volta, che spetta la parte del leone.

Con ‘Destiny’, che a sorpresa ci dona anche un piacevole ma breve intermezzo pianistico, tornano subito a ruggire le chitarre,  mentre una melodia assolutamente orientaleggiante apre ‘Bad In The City’, pezzo dalla ritmica più cadenzata. Traccia con un’impostazione più aggressiva è ‘The Last Day‘, che parte bella grezza, per poi aprirsi con una scoppiettante chitarra più pesante e aggressiva, e che ci accompagna martellante per tutta la durata del pezzo, con cui fa coppia una voce decisa, contornata da cori sul finire. Si assesta più su un cantato melodico ‘Firewind’, che invece ingrana la marcia, e si propone come canzone veloce e più incisiva, mentre un’altra intro fuori dai canoni ci è data da ‘Lost In Déjà-vu’, presentataci da vocalizzi dai sapori mistici di una voce femminile, e che in seguito unisce a dovere velocità e melodia.

Si rivela fluido anche uno dei pezzi conclusivi dell’edizione standard del disco, ‘The Land Of The Light’, che torna a proporci una ritmica più cadenzata, concludendo con un acuto un po’ fuori dal range di voce del nostro Riccardo. A concludere l’edizione standard è una strumentale variamente influenzata, ‘Into The Light‘, che parte da una base chitarristica melodica, per poi muoversi su atmosfere dai sapori arabeggianti, ove la chitarra si fa da parte in favore di quel tipo di suoni.
Per chi ha invece avuto la fortuna di comperare l’edizione limitata, ci sono ancora un paio di tracce che aspettano di essere ascoltate:  trattasi di ‘Wasted’ (precedentemente inclusa nel disco ‘Fallen From Heaven, dei Bluerose), forte di intro bella cafona dal giro ridondante, e che non dà un attimo di respiro, mettendo più in primo piano tecnica e velocità, a cui segue ‘Through The Fire’, che si muove sulla scia dell’adrenalina e dell’headbanging, concludendo con un’outro delicata che rimanda all’ambient, e che mette di fatto la parola fine al disco.

Tirando le somme, ho trovato questo ‘Thunderproject‘ un piacevole primo capitolo, che propone pezzi con varie sorpresine in grado di differenziarli e renderli più scorrevoli.  Forte di tracce melodiche, furiose per certi versi, anche orecchiabili, il disco si rivela certamente vario, tecnicamente non  sempre mostruoso per scelte di copione, e che si lascia senza dubbio ascoltare.

 

Francesco Longo

 

TrackList

01. Revolution

02. Again + the intention

03. Change To Change

04. The Thunder + the transition

05. Back To Paradise

06. Destiny

07. Bad In The City

08. The Last Day + the perception

09. Firewind

010. Lost In Déjà-vu

011. The Land Of The Light

012. Into The Light

13. Wasted

14. Through The Fire

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta:Indipendence Records
  • Genere: Hard Rock

 

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