Quattro anni son passati dall’ultimo studio album dei fiorentini Renegade, che accasati con la tedesca Pure Steel Records e la sua sottolabel Pure Underground, ci propongono il loro quarto lavoro in carriera, seguito di ‘W.A.R.‘ e ago della bilancia per il futuro della band. Rispetto al precedente la formazione presenta la novità di Riccardo Viciani al basso e l’uscita dell’altra chitarra presentandosi quindi in formazione a quattro.. Alla voce ritroviamo Stefano Senesi che aveva lasciato per un periodo il gruppo ma che ora è tornato a casa.
Rispetto al passato spesso legato a tematiche maideniane mi sembra che siano stati fatti enormi passi avanti raggiungendo una maturità compositiva degna di tale nome, e questo si denota già in partenza essendo ‘Nobody Lives Forever‘ un granitico brano di puro heavy metal legato si al periodo storico del genere ma non più prettamente derivativo dalla band di Harris, anzi, qui si notano dei passaggi quasi prog alla Queensryche a dirla tutta.
A tamburo battente la acceptiana ‘The World Is Dying‘ in cui la sezione ritmica formata da Riccardo Viciani e Andrea Ammannati pesta veramente duro rendendo il brano un’autentica fiammata speed metal che trova solo un po’ di pace nel bridge di chitarra a cura di Damiano Ammannati. Gia al secondo brano dunque questo ‘Thunder Knows No Mercy‘ ha afatto breccia nel mio giudizio, sperando di non ricevere delusioni a seguire vado avanti conscio di poter avere soddisfazione.
Parte soffusa ‘Into The Flame‘ ma poi i suoni si impennano e la voce di Stefano Senesi prende possesso delle note e le doma a suo piacimento da gran cantante quale è. Coro potente che sostiene la struttura più power e momenti di melodia pura nell’arpeggiato bridge che introduce il solo, preciso, diretto e di classe.
Sono le parti soffuse, sapientemente alternate a quelle speed il punto di forza dei Renegade in questo nuovo album, ma già accennate anche nei precedenti lavori qui si stagliano maggiormente. ‘Awaiting The Storm‘ parte più cadenzata alzando i toni man mano che va avanti ricordandoci qualcosa dei Sabotage di ‘Hoka Hey‘, passando per il momento riflessivo di grande effetto e inarcandosi in un finale power metal.
Scoppiettante si presenta ‘The Endless Day‘ foriera di suoni moderni abbinati a quelli classici senza tanti minimalismi sonori, immediata e diretta come un brano metal deve in fondo essere. Ancor più sparata inizia ‘Screaming On The Edge‘ che si tramuta poi in un ibrido di suoni tra Mercyful Fate e Judas Priest con l’ennesima ottima prova nel cantato e negli intrecci tra sezione ritmica e chitarra, forse il brano più bello compositivamente parlando.
Oltre otto minuti per ‘Trail Of Tears‘ componimento dalle varie sfumature in larga parte intriso di struggenti melodie e in altre da cavalcate prog epic metal senza stare troppo attenti però alle etichette dei suddetti generi, essendo questa la mia sensazione ricevuta nell’ascoltare le note uscenti.
Con la titletrack si chiude questo quarto album per i Renegade, brano che racchiude un po’ tutti gli stilemi dei precedenti ascoltati e descritti qui sopra. Un altro significativo passo in avanti per la formazione fiorentina che meriterebbe più riconoscimenti di quanti abbia effettivamente avuto in questi quasi 10 anni di storia, ma c’è sempre tempo per avere il momento di gloria, non fateli aspettare troppo però…
Klaus Petrovic
TrackList
1. Nobody Lives Forever
2. The World Is Dying
3. Into The Flame
4. Awaiting The Storm
5. The Endless Day
6. Screaming On The Edge
7. Trail Of Tears
8. Thunder Knows No Mercy
- Anno: 2014
- Etichetta: Pure Underground Records
- Genere: Heavy Metal
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