A cinque anni di distanza dall’ottimo debut album ‘The Prisoner Within‘ tornano a spaccarci i timpani i metal-thrasher toscani Punition Babek. Dall’autoproduzione al passaggio su etichetta (la ormai super attiva MASD Records) il passo non è evidentemente stato breve e il quintetto ha preferito affinare le proprie doti in sede live che dare alle stampe un nuovo lavoro in tempi brevi.
Tutto questo viene premiato da ‘Come To Die‘ che già dalla copertina curata dalla boss dell’etichetta Chiara Rovesti si presenta assai bene. Le tre carte dei tarocchi ivi raffigurate hanno un significato che si estende all’interno di ogni brano: ildestino. Vengono simboleggiati infatti l’inganno, la falsità che si fa verità al momento della burla (testuali parole prese dal press-kit), la morte simboleggiata dalla pestilenza medievale e infine il futuro incerto. Il cd registrato presso i Flat Recording Studio di Firenze da Toku Katayama ha avuto editing presso il Jack Lewis Studio sempre nel capoluogo toscano. Fatte le presentazioni caliamoci all’interno del suddetto cd.
Si apre con ‘Enslaver‘ classico thrash metal d’annata ben interpretato dalla band, si denota solo una registrazione/produzione un po’ al di sotto delle aspettative ma sicuramente molto old-school che piacerà sicuramente alle prime generazioni di metallari. ‘Darkness In Hell‘ riprende il ritmo sincopato del precedente includendo però momenti sonori spesso diversi tra loro creando un impasto sonoro alquanto interessante.
‘A Power To Believe‘ si cala sul versante più heavy metal, questo nella prima parte del brano salvo poi piegare su atmosfere decisamente più oscure nella seconda parte per finire su ritmi improvvisamente più duri in chiusura. La title track ‘Come To Die‘ dal canto suo non tradisce le aspettative irrompendo in maniera fragorosa per una cavalcata thrash veramente di valore assoluto. I cori imperiosi sono il valore aggiunto a questi 4 minuti da pogo selvaggio insiema a un solo da brividi.
Girando lato (reminescenze del buon vecchio vinile) ci imbattiamo nel classico cadenzato heavy metal di ‘Demons‘, nulla da eccepire. ‘Into Reality‘ prosegue con il suono cadenzato della precedente offrendo però alcuni cambi di tempo interessanti e un rfrain che colpisce positivamente l’ascoltatore. Old school will never die!
Si torna al thrash con ‘Moneywar‘ ma sempre col ritmo cadenzato e tribale che distingue i Punition Babek.
‘Come To Die‘ si chiude con i 7 e passa minuti di ‘Rovine‘. Intanto lode al cantato in lingua madre, a seguire l’ottimo testo che parla dell’attuale situazione che stiamo vivendo senza paraculismi, musicalmente nulla da eccepire anzi mi auguro che i ragazzi intendano seguire questa strada del cantato in italiano perchè a me piace molto, ma questa non è una novità. A fine brano il cameo di Luca Guiotto e Claudio Pino i quali non hanno bisogno di nessuna presentazione.
Ottimo ritorno quindi per il combo toscano, un cd da avere se si ama il thrash-metal senza se e senza ma.
Klaus Petrovic
TrackList
- Enslaver
- Darkness In Hell
- A Power To Believe
- Come To Die
- Demons
- Into Reality
- Moneywar
- Rovine
- Anno: 2018
- Etichetta: MASD Records
- Genere: Thrash Metal
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