Sei le tracce proposte dai Rise Above Dead, nel loro ultimo lavoro dal titolo ‘Ulro‘
Chitarre lente e ossessive condite da un atmosfera eterea, sono il contenuto di ‘A Vision of Earth‘ , chiudendo gli occhi ci si trasporta in un mondo lontano e fantastico. Da subito si nota la pulizia della registrazione, con suoni ottimi e un’esecuzione molto professionale. In sostanza nulla da invidiare a band più famose ed estere. La melodia del brano, decadente e malinconica trasmette subito emozione all’ascoltatore, fino al suo evolversi in chitarre dissonanti che chiudono alla grande il brano.
Si passa a ‘Hardship of joy‘, dove le atmosfere iniziali sono simili a quelle del brano precedente, con un incedere soft mai banale. Dopo poco più di un minuto un riff di matrice prog lo rende un brano molto ben sostenuto, dal bel voicing strumentale e dalla struttura semplice ed efficace.
Trattandosi di un lavoro completamente strumentale, non è un disco per tutti, ma consiglio molto vivamente un ascolto, per apprezzare la verve compositivo-emotiva della band, fuori da stilemi e canoni ormai ripetitivi nel mondo metal.
Un giro di basso quasi stile Neurosis, accompagnato da chitarre possenti, segna il passaggio di ‘At the age of Beluiah‘, come dei lenti passi nell’oscurità. Immaginate poi un rallentamento improvviso, che è solo il preludio a un cambio di direzione e di ritmo, in crescendo fino al termine del brano.
‘The divert of perception‘ è fin da subito monolitico, con il suo riffing su una base molto atmosferica ma al tempo stesso possente. Il tema musicale del brano è abbastanza ricorrente per tutta la lunghezza della composizione.
Da lontano un fievole suono introduce ‘Dreams of Leutha‘, dando l’impressione davvero di un sogno. Anche qui la band non delude, proponendo una struttura diversa da quello che ci si aspetta, quasi doomeggiante, fino a diventare martellante nella sua potenza.
La conclusiva ‘The Endless Strife‘, ci lascia ancora una volta come sospesi, dimostrando quanto il disco sia veramente valido e al tempo stesso, a mio modo di vedere, per pochi.
Un disco che rimarrà cult, come alcune pietre miliari del periodo più recente degli Ulver, da una band italiana che ha decisamente un respiro internazionale.
Alex G
TrackList
- A Vision of Earth
- Hardship of Joy
- At the Edge of Beluah
- The Divert of Perceptions
- Dream of Lautha
- The Endless Strife
- Anno: 2020
- Etichetta:Moment of Collapse/ Shove Records
- Genere: Post Metal/Stoner
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