Mettete in uno shaker 1\3 di Montenegro, 1\3 di Averna e 1\3 di Nerone agitate bene, aggiungete a piacere Motley Crue e Ac Dc, servite in un tumbler ghiacciato con una leggera spruzzata di Meat Loaf ed il gioco ecco bello riuscito. Volendo potete portare il tutto su un vassoio con striature bluastre di Blues, ma comunque il risultato non è disprezzabile anche perchè riescono ad instillare qualche spunto di modernità a la Lit.

Di facile ascolto, risultano essere non impegnativi e sicuramente saranno anche divertenti a vederli esibirsi sopra un palco. Potete dedicarvi alle vostre attività con tutta tranquillità e mettere di sotto fondo questo “Kill The Coffee“: vi terrà compagnia senza farvi correre il rischio che perdiate concentrazione ed attenzione. Certamente il combo capitolino non mischia le carte del Rock and Roll ed esegue il compito affidato con passione anche se a volte si mantiene scolasticamente nel ruolo. Bisogna dire che a volte quando si alzano i toni (“Are You Scared“) risultano maggiormente di impatto e ottengono una vicinanza a quella pesantezza di suono e a quella timbrica vocale tipica degli Anvil per esempio.

La parte ritmica è ben sostenuta dal gigantesco bassista (ricorda moltissimo Mark Mendoza nell’aspetto) Paolo Scarabotti che con il suo quattro corde sa essere incisivo, puntuale e morbido (“… sta mano po esse fero e po esse piuma…”).

Su quattordici pezzi presentati in questo cd, da segnalare è l’opener che è stata messa  giustamente all’inizio proprio perchè ha un bel tiro e che non lascia un attimo di respiro. Molto accademico l’assolo ma che non sfigura rispetto al contesto generale della traccia. La voce ha una bella impennata di totalità verso il finale, cambio di tonalità che prepara il campo alla chiusura dettato da un secondo assolo.

Molta asepptiana, persino nel titolo, invece “Big  Balls” che con il suo incedere molto pesante e cadenzato si discosta un po’ dalle composizioni che l’hanno preceduta. Volendo si può riconoscere il riffing del compianto Malcom Young, ma se prestiamo maggiore ascolto avvertiremo anche le pennate classiche e teutoniche di Wolf Hoffmann.

Il pezzo seguente nell’arpeggio iniziale ricorda “Killer Of Giants” di ozziana memoria: anche questa traccia è degna di nomina perchè è in grado di creare una atmosfera al limite dell’inquietudine con forti tinte cupe e con un gravoso velo di oscurità. Molto godibile.

A mio parere (ma qui si entra nella sfera della percezione soggettiva basata sulla costruzione dei gusti estetici) a volte dovrebbe essere rivisto e rifinito il registro della timbrica vocale che in talune circostanze appare leggermente dissociata dal resto della canzone in questione (“Hear Me” ne è un esempio sintetico).

Molto Rock and Roll (Led Zeppelin docet) è “Final Rollercaster” canzone che procede lo strumentale pezzo di chiusura.

Un cd che raggiunge la sufficienza e che evita di strafare nè pretende di stravolgere l’impianto musicale generale ereditato dal passato e dalle proprie conoscenze culturali dei singoli musicisti qui presenti.

 

Leonardo Tomei

 

TrackList

  1. Kill The Coffee
  2. Please Please
  3. Debby
  4. I Need Money
  5. Moneyroll
  6. Over Me
  7. Are You Scared
  8. Big Balls
  9. Dark Toys
  10. Take It Hard
  11. Hear Me
  12. Dreaming Revolution
  13. Final Rollercoaster
  14. Incoerenza

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Nova Era Records
  • Genere: Hard Rock

 

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