Princess è un progetto musicale rock (aperto a tutti i generi – pop, funk, prog, blues, metal…). Nasce a Roma nel 1994 da Freddie Wolf (voce) e dal vecchio batterista. Infine, nel 1998 completano la formazione con Orlando Monteforte (basso) & Max “Alan Warner” Brodolini (chitarre), registrando il loro primo demo (“The Crown”, 1999) ed esibendosi dal vivo in giro con Mauro Manzoni (tastiere) e Mattias Battista (chitarre) nel 2001. Nel 2002 si sciolgono, per poi riunirsi nel 2018.
I nostri, dopo aver pubblicato album molto interessanti, ritornano con un disco notevole, molto vario e caratterizzato da momenti di ottima energia e di momenti riflessivi. Interessante la tematica dell’intero concept album: la bibbia.
“Music Of God (The Bible Rock Opera)“, questo è il titolo della nuova opera dei Princess, presenta elementi decisamente interessanti che andremo a vedere nella recensione vera e propria.
“Holy Overture (The Creation)” è un ottimo brano di apertura che riesce a prendere le strutture delle migliori colonne sonore dei film epici degli anni 80 per creare una song strumentale piena di atmosfere ancestrali, mistiche e di grande enfasi rock. Le magiche tastiere e i flauti ricordano alcune sound track del grande Giorgio Moroder mentre gli stacchi rock ricordano, soprattutto per il basso pulsante, le variazioni prog rock dei grandi Goblin. Interessante composizione che ci porta ad ascoltare un disco affascinante. Sia per le parti più dure che per quelle più melodiche e sinfoniche.
“The Ballad of Lilith (Garden of Heaven”), con grande sorpresa, riprende melodie intense che devono moltissimo alle migliori ballate dei Queen e dei Genesis di “A Trick of the Tail”. Molto belli gli arpeggi così come risulta ispirata la voce del Singer che, pur prendendo ispirazione dai grandi del passato (Freddy Mercury), riesce ad essere molto personale. Il suono della chitarra acustica è dolce, sognante e quasi fiabesca. In alcuni tratti si sentono anche piccole influenze che ricordano i Thin Lizzy. Riuscitissimi anche i cori che aggiungono, soprattutto a metà brano, una maggior intensità emozionale. Bravi Princess!
“Wrath of God and the Flood Myth (Noah Epic)” inizia con un inquietante ed epico recitato che, con una grande atmosfera da colonna sonora, ci porta dentro musiche decisamente ispirate e caratterizzate da momenti progressivi, sinfonici e rock. Ottime le parti chitarristiche e i fraseggi che, in alcuni momenti, ricordano un po’ lo stile del progressivo rock/metal degli anni 80. Il lavoro della sezione ritmica è ottimo così come il lavoro del vocalist risulta ottimo per le melodie create. Notevole anche il lavoro delle tastiere che, in alcuni momenti, creano un bellissimo tappeto sonoro che permette al basso e alla chitarra di sbizzarrirsi in momenti epici e mistici. In alcuni momenti sembra di sentire l’influenza dei grandi Pendragon.
“The Sacred Prophet and the Elected People” è una composizione veramente godibile e, come nei brani precedenti, caratterizzata da momenti dove il miglior neo-progressive rock s’incrocia con il sound delle migliori soundtrack. I nostri, con grande cura dei suoni e della tecnica musicale, riescono ad inserire la grande enfasi del miglior hard rock anni 70; infatti, anche in questo caso, ben evidenti sono i richiami ai magici ed eterni Queen, Thin Lizzy, Rainbow e i Genesis più folk ed intimi.
Dopo la buona e rockeggiante “Twelve Tribes of Israel (Yehoshua Leading)”, dove emergono ottime melodie ispirate dal miglior hard rock/AOR anni 80 (Rainbow e Journey in primis), l’ancestrale e mistica “The Christ”. Tastiere lisergiche e un basso pulsante creano il feeling giusto che permette al vocalist di emergere, con ottima prontezza, con le sue belle melodie a cui seguono riff di chitarra ben ispirati. In alcuni punti sembra di sentire gli Stryper più radiofonici. Un ottimo brano che fa emergere le ottime capacità della band. Interessanti i momenti funky/hard rock di “Funky Scribes VS Rocker Jesus” dove il miglior hard rock anni 70 (Deep Purple, Glenn Hughes) si fa prepotente. Ottimo il lavoro della sezione ritmica e del basso che, con grande energia, emerge con prepotenza e capacità. Song energica e decisamente riuscita.
“Judas Gospel” e “My Only Friend (Jesus to Magdalene)” sono altri due brani di altissimo livello dove le migliori atmosfere del rock anni 70/80 si uniscono a certe soluzioni del migliore prog rock anni 80. La prima è un’ottima rock song mentre la seconda è un’intensa composizione di pianoforte e voce.
La band, anno dopo anno, conferma di aver preso atto delle loro ottime potenzialità e, con un grande lavoro di gruppo, sta diventano una buona realtà musicale.”Crucified Jesus” e “Sound of Soul” sono altri due buoni brani che chiudono un album molto riuscito per via della sua varietà musicale; infatti, al suo interno, possiamo trovare atmosfere rarefatte, momenti rock progressivi, momenti AOR e da colonna sonora. Ottimo il lavoro dei singoli musicisti che, in maniera coesa, sono riusciti a comporre nuovamente un album interessante.
Domenico Stargazer
Tracklist:
- Holy Overture (The Creation)
- The Ballad of Lilith (Garden of Eden)
- Wrath of God and the Flood Myth (Noah Epic)
- The Sacred Prophet and the Elected People (Moses Epic)
- Twelve Tribes of Israel (Yehoshua Leading)
- The Christ
- Funky Scribes VS Rocker Jesus
- Judas Gospel
- My Only Friend (Jesus to Magdalene)
- Field of Memories (Gethsemane)
- Crucified Jesus
- Sound of Soul
- Anno: 2024
- Etichetta: Swan Edition
- Genere: Hard rock
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