A quattro anni dall’esordio discografico Fallen King Simulacrum tornano i black metallers Padovani Harkane con il nuovo album “Argo” ancora una volta per Dusktone. 

Black Metal melodico che fa da linguaggio per questo concept che affonda le sue radici in un poema dell’antichità: Le Argonautiche, un racconto epico scritto nel III secolo a.C. da Apollonio Rodio, raffinato intellettuale e bibliotecario della leggendaria Biblioteca di Alessandria. L’opera narra il viaggio avventuroso degli Argonauti, un manipolo di eroi guidati da Giasone, alla ricerca del vello d’oro, intrecciando mitologia, eroismo e introspezione. 

Questo album rielabora quelle atmosfere epiche in chiave sonora, trasformando il mito in un’esperienza musicale immersiva che guida l’ascoltatore attraverso mari sconosciuti, incontri fatali e scelte che cambiano il destino.

Una sinistra aria orchestrale spalanca le porte al racconto di questo concept album che comincia da “The Phrixus Escape” dove gli Harkane sciorinano sin da subito le loro peculiarità sonore. É quantomai improprio fermarsi all’apparenza dei primi ascolti, lasciarsi charmare dal malefico abbraccio del sound poderoso e sinistro che potrebbe richiamare assonanze ad altre realtà del black metal. L’appeal della band è genuino e la forte ispirazione ha generato arrangiamenti e composizioni intriganti e personali.

I suoni crudi che si infrangono sul clangore mistico di “Oracles of Pelis” lasciano spazio alla title track dove gli Harkane ci consentono di scendere in profondità nella loro narrazione artistica. Le composizioni sono generalmente complesse e bisogna dedicargli il tempo necessario per coglierne certe peculiarità;  su “Argo” la linea melodica dominante si fa spazio nelle spire torbide di armonie compresse e dissonanti che conferiscono un tono contemporaneamente lugubre ed epico. I suoni, in particolare la base ritmica, sono mantenuti su timbriche acustiche, scelta a mio avviso premiante, peccato per le dinamiche della batteria un po’ troppo massificate.

L’album si muove rispettando strenuamente il concept e forse sarebbe stato meglio che anche le release digitali fossero accompagnate dai testi. Si arriva ad un passaggio meramente narrativo cioè all’incontro della regina dei Colchidi “Medea” con Giasone di cui si innamorerà perdutamente.

“The Three Ordeals” mantenendo puntuale il racconto lirico legato alle prove che dovette superare Giasone, è un brano più immediato ed efficace dove l’arrangiamento, le parti vocali e le sinfonie delle tastiere portano quel furore drammatico che impreziosisce anche gli stacchi ritmici più complessi. “The Return Journey” è un altra gemma oscura di questo Argo, una summa delle grandi capacità artistiche della band veneta; un equilibrio perfetto tra il racconto epico, la musicalità oscura e trascinante oltre alla peculiarità del loro stile. “Vengeance”, pur essendo valida, non rappresenta fedelmente l’attitudine degli Harkane su questo lavoro; all’interno di questo tipo di concept ci può stare ed arriva subito al punto forse rimanendo un po’ troppo in superficie, sicuramente un episodio frontale per il loro live-set. “Treacery” riporta in primo piano il tono drammatico e si tornano a vedere le particolarità del sound degli Harkane. L’album si chiude con “Ending” dove si completa la personale trasposizione in musica del poema de Le Argonautiche; brano che fa da epitaffio (inteso nell’accezione originaria greca) di un opera affascinante ed intensa. 

“Argo” è un disco decisamente valido; forte di una ispirazione e di una struttura compositiva profonda ed intrigante. Gli Harkane riescono a mettere in campo la loro identità che si dimostra sempre più matura e consapevole. L’unico appunto, visto che la musica viene ascoltata molto anche su servizi di streaming e sincronizzata su device personali, dare all’album anche un accessibilità grazie ai testi. Non tutti conoscono il poema e, nonostante le parti vocali siano intellegibili, serve qualcosa per seguirne la narrazione. 

Album fortemente consigliato che ho colpevolmente escluso dalla mia top-release del 2024, dove li avrei sicuramente posti sul podio. Aspetto di vederli dal vivo!

 

Four Arms

 

Tracklist:

  1. The Phrixus Escape
  2. The Oracles of Pelias
  3. Argo
  4. Towards Colchis
  5. Medea
  6. Three Ordeals
  7. The Return Jurney
  8. Vengeance
  9. Treacery
  10. Ending
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Dusktone
  • Genere: Black Metal, Melodic Death/Black Metal

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