Leggendo le note di accompagnamento si può già scrivere una parte di recensione: questo Fabrizio (il nome d’arte è appunto Sonny Trost Kramstetter) si dichiara artista indipendente di Milano con esperienze in piccole band della zona meneghina. Da poco si è cimentato in un one man band project e questo “Memories From A Graveyard Planet” è l’album d’esordio che testimonia il lavoro fin qui svolto. Come lo stesso strumentista asserisce in queste tracce si mischiano Doom metal, Industrial, New Wave, Orchestral e Musica Elettronica.
Sinceramente si potrebbe definire questo tipo di proposta come una sorta di Avant – Garde Metal, ma la riuscita ristagna un po’ in una palude ove è stata costruita una Torre di Babele di stili e suoni; non è bastevole mischiare le carte in tavola per risultare originali ed innovativi e a volte, nel tentativo di farlo, si perde di mano il timone per seguire la rotta intrapresa. Quello che si percepisce è un crogiolo confusionario, un pot – pourri di assembramenti sonori un po’ sconclusionati, creazioni di atmosfere che rimandano sempre a delle infinite situazioni spaziali che sicuramente hanno ben poco a che fare con gli artisti di riferimento citati da Stk. Faticosamente ho ascoltato tutti i nove pezzi di questo cd ed anche la lunghezza del minutaggio mi è risultata alquanto eccessiva. Forse alcuni potrebbero funzionare come colonna sonora di una qualche pellicola spy noir, oppure come intrattenimento musical ad una mostra d’arte del Gruppo 63. Sempre dalle note di accompagnamento si evince che Stk ha da poco inciso un secondo album, chissà come sarà…
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Barona SpaceDoom Station 666
- Uranus, Gates Of Hell
- At War With Saturn
- Neptune, Let Me Die
- Europa (The Devil In You)
- Pluto, Be My Grave
- Planet Satan
- Solaris MMXXII
- Synnax (Your Time Has Come)
- Anno: 2024
- Etichetta: Distrokid
- Genere: Avant – Garde Metal
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