I The Rock Alchemist sono una band piemontese che ha pubblicato un disco veramente notevole, dotato di grande freschezza musicale e di grande ispirazione; infatti, la loro terza opera, che prende il nome di ”Lead, Love and Gold”, è il capitolo conclusivo della trilogia iniziata con “Eyes of Mind” e proseguita con “Elements”.

Questo nuovo lavoro fonde l’energia grezza del piombo (Lead) con la profondità emotiva (Love), dando vita a un album ricco di sfumature, contrasti e impatto sonoro. L’album narra il viaggio dell’Alchimista, protagonista e narratore, attraverso tre fasi simboliche: passato, presente e futuro. Ogni brano rappresenta un passo nella crescita personale dell’Alchimista, che riflette sul presente e guarda al futuro con la consapevolezza che porterà un cambiamento positivo. Questo disco è decisamente interessante e di qualità, poiché non è mai banale e dimostra una grande varietà musicale al suo interno.

Overture” è une bellissima apertura dove dei synth, che sembrano ricalcare la colonna sonora di “Blade Runner” dei Vangelis, si uniscono a parti orchestrali inquietanti, magici e pieni di quel pathos che mi riportano, in parte, alle migliori band neo prog anni 80 (Pendragon e Marillion in primis). Brano suggestivo ed accattivante!

Queste atmosfere trovano seguito con l’interessante e riuscitissima “The Door of the All”. Riff metallici, che sembrano prendere ispirazione dal miglior heavy metal/progressive metal (Dream Theater, Savatage, Fates Warning), permettono alle tastiere di tessere oscure melodie che, grazie alla voce personale del Singer, si sviluppano e s’incrociano con una potente sezione ritmica e con assoli veloci e potenti. L’oscurità e la potenza del brano mi ricordano i Savatage di “Poets and Madman”. Brano veramente ispirato!

I Riff energici, cadenzati di “Limitless” ricalcano, con grande ispirazione, i fraseggi di Chris Oliva, cosi’ come la voce sembra ricalcare il mitico John. La band dimostra anche grandissima personalità, capacità compositiva e una grande unione tra i singoli componenti della band; infatti, ogni membro ha il suo spazio e tutto sembra composto per la costruzione di brani efficaci e non al virtuosismo. Notevole il lavoro del cantante che riesce a tirare fuori melodie efficaci così come da applausi è il lavoro del tastierista che riesce ad alternare il suono del pianoforte ad altri suoni che risultano essere di altissimo livello. La sezione ritmica ricopre un ruolo fondamentale poiché, pur essendo potente, non copre mai la voce e le chitarre. Uno dei migliori brani dell’intero disco. I The Rock Alchemist sono una band interessante.

Passion Drives You Over” è un Ottimo brano heavy metal anni 80 e dalle tinte hard rock. I riff di chitarra ricordano il grande Zakk Wylde, del periodo “No rest for the wicked” album,  mentre le melodie vocali sembrano prendere ispirazione del periodo piu’ metallico dei Riot. I cori e i ritornelli sono veramente ben riusciti ed inseriti nei momenti giusti così come i fraseggi di chitarra risultano funzionali al brano e al lavoro della sezione ritmica. Brano di livello che si lascia ascoltare anche piu’ di una volta.

Dopo l’interessante prog metal/heavy di “A Light on Darkness” i nostri ci regalano un brano che risulta essere molto originale ed affascinante: “Breaking the Sky”. Alle parti ritmate e cadenzate di batteria, seguono riff di chitarra stoppati e dotati di grande potenza. Il sound richiama sia il classic metal che il miglior hard rock dalle tinte AOR. I cori del Singer sono immediati, facilmente memorizzabili e rimangono facilmente in testa. Ottimo il lavoro delle tastiere, che sorreggono i fraseggi delle chitarre, e della sezione ritmica. Brano molto variegato e non banale.

Highway Horizon” è una composizione che deve moltissimo ai grandissimi Thin Lizzy e al mitico Gary Moore. Le sonorità sono quelle del migliore hard blues di fine anni 80 e si lascia ascoltare con grandissimo piacere. I caldi fraseggi delle chitarre permettono al cantante di esprimere tutto il suo talento. Il ritornello è stupendo così come le linee vocali. Notevole anche l’assolo di chitarra che, con grande ispirazione, sa prendere dai migliori maestri della chitarra e sanno essere veramente attuali. Oltre a Gary Moore possiamo sentire anche qualcosa del miglior David Gilmour (periodo dei primi dischi solisti). Intensissimo brano!

A chiudere la strumentale “The End of the dark of the world“. Ottima e bella chiusura che, grazie alla cultura musicale dei singoli musicisti e alla loro capacità strumentale, sa prendere qualcosa dalle colonne sonore dei Goblin e dal miglior prog metal anni 90. In alcuni passaggi si sentono echi dei mitici Rush di “Test for Echo”. Veramente bello!! Complimenti ai The Rock Alchemist per questo disco di altissimo livello! veramente bravi! Consiglio vivamente di ascoltarli.

 

Domenico Stargazer

Tracklist:

  1. Overture
  2. The Door Of the All
  3. Limitless
  4. Passion Drives You Over
  5. We Shall Meet Again
  6. A Light on Darkness
  7. Breaking the Sky
  8. Highway Horizon
  9. The End of the Dark World
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Lion Music
  • Genere: Heavy Metal/prog metal

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