Dopo aver passato in rassegna “Con le Borchie nel cervello” è la volta di “Il Successo di un Insuccesso”.
In questo secondo romanzo Angus ci racconta dei Fingernails, mettendo nero su bianco le vicissitudini della storica band romana nata nei famigerati anni ’80 (1981 per la precisione).
Tra i due libri c’è un fortissimo legame (non era possibile il contrario) dove la storia della band inevitabilmente si intreccia e viene influenzata dallo scenario socio-culturale del periodo già ampiamente sviscerato nel precedente scritto.
In più di un’occasione, raccontando alcuni aneddoti, Maurizio ce ne tralascia i dettagli e ci dice: ‘ma di questo ne ho già parlato nel “Con le borchie nel cervello”’.
Non starò a scrivere di come la band si sia formata o di come nel corso della sua lunghissima e travagliata carriera la line up del gruppo abbia subito cambiamenti e rimpasti, altrimenti vi priverei del piacere della lettura.
Quello che invece mi preme mettere in evidenza, come Angus già ci dice nelle primissime righe, in questo libro più che di “amore” e devozione per la musica (che sicuramente ne è il pilastro e collante fondamentale) si parla di Amicizia (con la A maiuscola).
I legami che nascono e si radicano nel profondo tra i musicisti difficilmente si trovano altrove.
Perché gli anni passano, c’è chi abbandona le carriera musicale per i più svariati motivi, c’è chi purtroppo ci lascia troppo presto, accadono episodi negativi che allontanano ma il sentimento di fratellanza rimane immutato e mai e poi mai verrà scalfito.
Questo lo sottoscrivo e confermo pure io. Senza stare a farvi la storia lunga, vi posso raccontare (e scusatemi, ma per ragioni personalissime non posso fare a meno di fare un esempio mio diretto) che ho avuto a che fare con l’ambiente musicale anche io. Mio fratello (amatissimo) che della musica voleva farne una carriera, membro e fondatore di molte band, autore di pezzi etc…purtroppo il destino infame l’ha portato via in situazione drammatiche (più o meno le stesse di Duracell). I suoi fedeli “amici” a distanza di oltre 20 anni lo ricordano con affetto e commozione parlando delle memorabili serata trascorse insieme all’insegna della loro ragione di vita: la musica.
Qui il gancio con Angus con il racconto della prematura dipartita di Duracell, uno dei membri storici della band.
L’insuccesso di cui ci parla Maurizio alla fine dei giochi dove sta? Se ancora a distanza di anni, la passione che lui, Bomber, di chi rimane o è entrato in un secondo momento a far parte dei mitici Fingernails è più viva che mai, direi che si deve obbligatoriamente parlare di Successo.
Nonostante il grave lutto, le molteplici delusioni, le porte in faccia, le mancate occasioni, gli stravizi ed eccessi di ogni genere il loro entusiasmo e la voglia di rimettersi in gioco e di ricominciare, sempre e comunque, non si sono assolutamente affievoliti.
Nonostante l’età non più giovanissima hanno ancora voglia di “rimanere uniti e di salire sui palchi per sfogare in musica la loro rabbia” cit.
Io aggiungo solo questa considerazione: Bidoli ci ha mostrato e descritto in maniera perfetta quello spirito e quel senso di aggregazione che si prova e che nasce in sala prove, e che, nonostante le varie mutazioni il metal non passerà mai di “moda” perché, come ho sentito dire, non è solo musica, ma movimento.
Francesca ‘Penny’ Faenzi
- Anno: 2017
- Etichetta: Mal Edizioni
- Genere: Autobiografia
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