Una formazione che si autodefinisce Industrial Metal e che, oltre a questo Ep di debutto, ha all’attivo svariati singoli tra i quali le rivisitazioni di classici del Pop anni ottanta (“You Spin Me Round” dei Dead Or Alive, “Smalltown Boy” dei Bronski Beat, “Rebel Yell” di Billy Idol e “Maniac” di Micheal Sembello), alla stregua dei teutonici Atrocity (ve li ricordate alle prese con i due album di cover anni ottanta?).

Questi cinque pezzi pescano nel torbido della mente di Rob Zombie, fanno un inchino appena accennato al Reverendo, strizzano l’occhio ai primi Rammstein quelli dell’esordio circa trenta anni orsono (definiti appunto dal proprio tastierista come Tanz Metal) e volendo si può sentire qualche cosa dei pazzoidi Gwar.

Non davvero malaccio questi Tazer, sembrano fatti apposta per una sorta di apripista per quei posti dove andavo da giovane per ascoltare un po’ di musica diversa da quella che imperversava nelle discoteche circa quaranta anni fa.

Pezzi belli freddi, studiati, calcolati, con una impostazione elettro tecno che sfocia in ambientazioni metal con distorsioni apparentemente distopiche e futuristiche.

We are connected…

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. A Razor Can Slit, A Tazer Can Kill
  2. Taze Your Soul
  3. Striptazer
  4. Never Live By Violence
  5. Sick Of It All
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Industrial Metal

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