Mi piace sempre meno, in fase di recensione di un disco, elencare altri gruppi a cui paragonare ciò di cui sto scrivendo: ogni band ha una sua storia, una formazione musicale e una scelta artistica che bisogna raccontare senza voler per forza trovare le origini o la matrice di certe scelte stilistiche. Ma ci sono artisti che invece mi obbligano a farlo, quando i richiami sono così evidenti e volutamente derivativi.
In questo caso basta guardare la copertina di Rodney Matthews per essere indotti a pensare che stiamo per ascoltare un nuovo disco degli Uriah Heep (versione anni ’70) o i più recenti Magnum: e non ci sbaglieremmo di molto.
Ma, in maniera antifrastica, tutto questo voler per forza richiamare un certo passato risulta inutile dal momento che i Blind Golem, con la loro capacità esecutiva, la produzione (di Fabio Serra agli Opal Arts Studios) e soprattutto il songwriting riescono a brillare di luce propria, regalandoci questo ‘Wunderkammer‘ che attualmente risulta quanto di più unico ed originale possa esserci.
Prima di tuffarci nell’ascolto meritano due parole i musicisti: il chitarrista Silvano Zago e il bassista e cantante Francesco Dalla Riva, gli ideatori del progetto, provengono dai Bullfrog, band hard rock blues, il tastierista è Simone Bistaffa (Forever Deep, Tolo Marton, John Papa Boogie) mentre il batterista Walter Mantovanelli ha suonato con All Souls Day, Paul Chain Rocken Factory; infine il cantante Andrea Vilardo con Moto Armonico, Trifase e Scorpions Tribute.
L’entusiasmo del debutto ‘A Dream Of Fantasy‘, già raccontato in queste pagine, prosegue con la durezza dell’opener ‘Gorgon‘, riff potente con Hammond a sostegno, o l’accattivante ‘Born Liars‘, non a caso scelta come singolo, con un ritornello da cantare e ricantare. Sorprende ‘How Tomorrow Feels‘ che parte con un riff hard rock e scivola verso una ballata elettroacustica, affascina ‘Some Kind Of Poet‘ in bilico tra romanticismo e voglia di muovere la testa, commuove con la sua dolce ruvidità ‘Just A Feeling‘.
L’album è pieno di pezzi prettamente progressive: da ‘Endless Run‘, composizione articolata e talvolta epica, passando per la meno facile ‘Man of Many Tricks‘, fino alla riuscitissima mini-suite ‘Golem!‘ con divagazioni strumentali, cori orecchiabili e tanti cambi di tempo e atmosfere.
Completano il lotto la misteriosa ‘It Happened in the Woods‘, dalle vene dark, ‘Green Eye‘ proveniente da un demo del 1972 degli Uriah Heep qui riportata alla luce con lo stile dei Blind Golem e ‘Golem Reprise… Entering the Wunderkammer‘ uno strumentale, l’unico vero filler del disco.
Wunderkammer‘ è la dimostrazione che si può guardare al passato senza rimanerne prigionieri, soprattutto quando oltre a saper suonare si sanno scrivere belle canzoni.

 

Filippo Marroni

 

Tracklist:

1. Gorgon
2. Some Kind of Poet
3. Endless Run
4. Man of Many Tricks
5. How Tomorrow Feels
6. Golem!
7. Just a Feeling
8. It Happened in the Woods
9. Born Liars
10. Green Eye
11. Golem Reprise… Entering the Wunderkammer

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Andromeda Relix
  • Genere: Hard/Progressive Rock

 

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