Spiritual Revolution” è qualcosa di più vasto e complesso dei tre concept album omonimi, di cui qui analizziamo la parte terza: da quel che ho capito si tratta di un vero e proprio approccio filosofico (teorico ma anche pratico) alla vita, alla socialità e all’espressività, che è stato esplorato anche sotto forma di video cinematografici, spettacoli teatrali e altre attività culturali. Il polistrumentista e autore David Petrosino è la mente dietro a tutto questo e, assieme agli stessi sodali veterani che fondarono e Sailor Free nei primissimi anni novanta, porta in scena una musica adulta e matura, dotata di eleganza e raffinatezza ma anche molto immediata e di facile assimilazione, nel solco di un concetto di “progressive” molto dilatato e flessibile, che mi ha suscitato sensazioni post rock sospese tra passato e presente. Numerosi musicisti ospiti partecipano ad arricchire il suono del gruppo, contribuendo ad ampliare lo spettro sonoro, che mantiene comunque una certa omogeneità, che nella mia mente ha preso la forma di una nuvola dilatata e sospesa, soffice, nonostante alcune frange più minacciose e scure.

Come ad esempio i tonanti timpani dell’intro “Spiritual Overtrure III”, intervallati a chitarre e synth che acquerellano uno scenario di tensione e inquietudine che si scioglie in “Incognito”, un brano pacato ma deciso che per certi versi mi ha ricordato gli Anathema di fine anni novanta inizio duemila, mescolati col grunge di qualche anno prima. Il contrasto tra le dinamiche di vuoto e pieno è piacevole e mai crudo o violento, con la voce di David che mantiene un aplomb quasi distaccato e dignitosamente british, anche quando le chitarre si fanno grosse ed abrasive. La coda del brano è costituita da un efficacissimo ed emotivo ritornello che lancia i suoi propositi all’ascoltatore coinvolgendolo nella ricerca di chi siamo.

All I Need” ha il potere di penetrazione tipico di un brano riuscito e ancora una volta dimostra la capacità della band nel dosare le intensità, attingendo a tante piccole sfumature applicate su un impianto di base relativamente semplice e funzionale.

Mi ha lasciato un po’ perplesso sentire “The Ghoul Within” attaccare con un trito rifaccio in stile numetal, ma i miei crucci sono stati fugati da una composizione che si sviluppa in maniera ben più interessante, proponendosi come una sorta di Tool  magari meno intricati ma molto più melodici ed armonicamente profondi, declinando una ulteriore sfaccettatura del suono Sailor Free.

Si cambia atmosfera verso un genere di rock wave di cui mi mancano i riferimenti culturali per una migliore definizione con ”So Beautiful”, una ipnotica, insistita, malinconica e dolcemente melodica canzone che vi si appiccicherà alle orecchie, sbloccando ricordi in cassetti che non sapevate neppure di avere. Della profetica “Not For Me” riesco ad apprezzare la cura nel disegno e nel tratteggio (e anche una leggera velatura alla Ghost nel ritornello) ma mi convince meno rispetto ad altri episodi.

Loop elettronici, un pianoforte straniato, voce filtrata e schegge secche di chitarra si agglomerano nella ruvida “Led Me In”, meno accattivante dei brani precedenti, ma con una sua identità melodica che riesce a tenere insieme asperità grunge e armonie vocali di dolcissimo sapore vintage, inserendo pure un bel solo di sintetizzatore.

Rumori urbani introducono l’andamento anni ottanta di “Disappear”, che mi ricorda dischi che avrebbe potuto ascoltare un mio cugino più grande, con i musicisti che indossano completi dalle spalline troppo gonfie e dal taglio discutibile Partono i sax e per fortuna ci pensa una vera batteria (con un vero batterista) a tenere a galla la barca. La massiccia “Gambling” si srotola in una composizione tesa e scura, con finti archi che avvolgono la voce sul bridge, graffianti fraseggi di chitarra e la solita riuscita alternanza di chiaroscuri.

Chiude il disco in maniera un po’ blanda la strumentale “The Watcher”, con il suo interlocutorio aggirarsi sospeso e rumoreggiante.

Un album fatto da musicisti adulti e a mio avviso indirizzato ad una fascia di pubblico analogamente stagionata, capace di decifrare, assimilare e digerire i vari linguaggi utilizzati dalla band. E se il progetto degli Spiritual Revolution People vi incuriosisce, trovate tutte le informazioni sul sito.

 

Marcello M

 

Tracklist:

  1. Spiritual Ouverture III
  2. Incognito
  3. All I need
  4. The ghoul within
  5. So beautiful
  6. Not for me
  7. Let me in
  8. Disappear
  9. Gambling
  10. The watcher
  • Anno: 2025
  • Etichetta: Tide records
  • Genere: progressive post rock

Link:

Sito

FaceBook

YouTube

Instagram

Autore

Vecchia versione del sito (archiviata)