Siamo al giro di boa dell’anno solare 2025 e sono usciti poco più di 200 album Death Metal in tutto il mondo. Sono riuscito a dare un ascolto a gran parte di essi, dal momento che recentemente Death e Black sono i sottogeneri più forieri di novità stilistiche ed espressive.

Wyrd‘ dei riminesi Crawling Chaos mi aveva colpito già dal primo veloce ascolto per due caratteristiche: la pulizia, la nitidezza e la violenza della produzione e quel sentore di tante piccole ma significative contaminazioni che vanno dal thrash, all’epic metal, al puro heavy metal. Quando è stato il momento di recensirlo non mi sono praticamente più staccato da lui.

Manuel Guerrieri (MG) alla chitarra e voce, Andrea Velli (Shub) alla chitarra e cori, William Leardini (Will) al basso ed Edoardo Velli (Yog) alla batteria formano una consolidata line-up da un decennio e dopo l’esordio del 2013 ‘Repellent Gastronomyed il convincente ‘XLIX del 2020 (di cui parlammo qui in una fantasiosa recensione) i Crawling Chaos tornano per il definitivo salto qualitativo con ‘Wyrd‘, il destino, il fato, racchiuso nel termine norreno. E attraverso diverse figure femminili della mitologia europea diventano il pretesto per un viaggio sonoro che sa essere epico, trascinante e appassionante.
Incastonato tra una intro ed una outro acustiche ‘Wyrd‘ si sviluppa in otto canzoni una meglio dell’altra.

Ogni traccia è costruita con attenzione maniacale ai dettagli, ma senza mai perdere di vista l’impatto emotivo. Le strutture sono complesse ma mai dispersive: ogni cambiamento di atmosfera, ogni variazione ritmica, ogni melodia ha uno scopo preciso e contribuisce a mantenere alta la tensione dall’inizio alla fine. Il risultato è un disco che si ascolta tutto d’un fiato, senza cali di ispirazione.
L’heavy metal si affaccia nella creazione dei riff ed in assoli melodici, mai dissonanti o schizofrenici, il thrash in alcuni bridge tra ritornelli e cori, l’epicità aleggia ovunque.

Ho parlato di melodia ma non immaginatevi il death di Goteborg, troverete piuttosto quei fraseggi nati e cresciuti nella ‘New Wave Of British Heavy Metal’; è un disco che potrebbe piacere anche a chi non ama l’estremismo della proposta di ‘Wyrd‘ ma vi assicuro brani come ‘Nails Of Fate‘ o ‘Necromancer‘ valgono da soli il prezzo del biglietto.
In un panorama saturo di imitazioni e soluzioni facili ‘Wyrd si impone come un’opera ispirata e personale, da non lasciarsi scappare assolutamente.

 

Filippo Marroni

 

Tracklist:

  1. The Garden Of The Earthly Delights (Part I)
  2. Three Times Three
  3. Nails Of Fate
  4. Veiled In Secrets
  5. Torches Ablaze
  6. Necromancer
  7. Nomen Omen
  8. To The Furies
  9. Witch-Hunt
  10. The Garden Of The Earthly Delights (Part II)

 

  • Anno: 2025
  • Genere: Death Metal
  • Etichetta: Time To Kill Records

 

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