Da venticinque anni, con alle spalle innumerevoli cambi di formazione, il combo savonese scrive sulle pagine del grande libro del Rock and Roll con la stessa intensità, energia, con continuità storica, senza tralasciare evidenti richiami e mettendo qua e là qualcosa del proprio bagaglio culturale.
Si parte subito con la titletrack e il suo potente riffing a – la Warrant che insieme alla batteria vi faranno scapocciare alla grande; molto “Looks That Kill” la seconda traccia con uno stacco centrale che mi ha ricordato i Fates Warning. Attraverso la pristiana “(Screams) In The Night” si arriva ad un vero e proprio omaggio ai Cult (quelli di “Electric“) con la roboante “Devil Woman“.
Un album di buon Hard Rock che non viene stravolto ma che anzi viene eseguito con perizia e conoscenza; otto pezzi che prendono spunto, soprattutto nelle parti chitarristiche (sempre gradevoli e ben orchestrate) sia da molto lontano (Led Zeppelin e Deep Purple) che da tutte quelle band che hanno scritto canzoni da hit durante gli anni ottanta.
A chiusura del lavoro dei Machine Gun Kelly troviamo appunto la settantiana “Fly High” e la ballad quasi in odore di Rock Pop, nella quale però emerge il problema di dizione dell’inglese da parte del singer M.G. Miche che sicuramente è un po’ da rivedere e da curare maggiormente nei dettagli; da sottolineare l’assolo di Caste che mischia sapientemente Van Halen con Malmsteen, sebbene qualche nota mi risultino fuori scala.
Vi consiglio vivamente di vedere la band on stage. Merita.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Hit The Road
- Private Paradise
- (Screams) In The Night
- Devil Woman
- Wicked Baby Blue
- Lord Of Fake
- Fly High
- Sun Goes Down
- Anno: 2025
- Etichetta: Diamonds Prod.
- Genere: Hard Rock
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