Il trio genovese mette a nudo le nostre ansie, le nostre paure, i nostri disequilibri interiori; presenta un viaggio musicale verso l’ignoto, l’infinito; ci mette di fronte alla scoperta, misera e finita, dell’oscuro e dell’universale attraverso trame oscillanti che ricordano i Tool che ci conducono a drammatiche rivelazioni sulla nostra finitudine di uomini perennemente alla finestra che rabbiosamente, osservando una vita esterna e reale ma totalmente estranea come al piccolo e triste impiegato di Camus, ascoltano per riscatto i Voivod di “Dimension Hatross“.

La trama di “Shaping The Chaos” è quasi invisibile, è quasi immobile, ha una filigrana sottile di avvenimenti minimi, trasparenti e leggeri come l’aria; le vicende musicali narrate da questi nove brani a livello sensazionale appaiono immerse in una luce triste e nitida, quella nitidezza vitrea ed algida di certe stanze di vecchie case di paese spaziose ma terribilmente povere, imbiancate  a calce. Avete presente quella atmosfera sospesa, da tardo pomeriggio autunnale, dove le ombre si allungano a dismisura e fanno emerge una universale leopardiana in – sofferenza? Questo full – length d’esordio, autoprodotto e distribuito da Taxi Drivers Records, rappresenta una colonna sonora per il nostro tedio quotidiano, evidenzia la nostra incapacità di vincere le contraddizioni dell’esistenza perchè restii a facili soluzioni ed effimeri compromessi.

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Natron
  2. Brinicle
  3. Lahar
  4. Chicxulub
  5. Darvaza
  6. Blood Falls
  7. Twenty – Twenty
  8. Sailing Stones
  9. Bung Fai Phaya Nak
  • Anno: 2025
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Alt Sperimental Post Rock

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