Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
East Coast Annihilation
GOAT VOMIT NOISE - East Coast Annihilation
(2015 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Ok, lo confesso. Vedendo il nome della band ho pensato «ok, questi sono i soliti cazzoni che fanno casino e basta; ascolto il disco una volta, tanto saran tutti brani corti, diciamo 25 minuti in totale, lo stronco e me la cavo abbastanza in fretta». E invece.
E invece ‘East Coast Annihilation’, il primo episodio sulla lunga distanza dei Goat Vomit Noise, è tutt’altro che un disco da cazzoni. Siamo in presenza di un lavoro di ottima fattura, pieno di rimandi alle colonne portanti del black metal dei tempi migliori, e da cui emerge chiaramente un notevole impegno profuso nella fase compositiva.
The Roots Of Disobedience
SPECTRAL FOREST - The Roots Of Disobedience
(2015 - Autoprodotto)voto: 6.5/10
Attivi per lo più nei primi anni 2000, gli Spectral Forest si riuniscono nel 2010 con una line-up rinnovata e giungono finalmente a noi col primo vero album della loro carriera: sei pezzi, tre dei quali provenienti dalle vecchie demo e opportunamente riadattati, gli altri tre composti ex-novo.
Atra Mors Unctoris
NEVRAST - Atra Mors Unctoris
(2015 - Autoprodotto)voto: 5.5/10
Ci ho messo decisamente più del dovuto a scrivere qualche riga sul nuovo lavoro dei Nevrast, a conti fatti il loro ep di debutto, perché mi sono trovato davanti un black metal di caratteristiche diverse rispetto a quelle che mi aspettavo. Siamo infatti in presenza di un sound compatto e ragionato, incentrato su un riffing più death/black alla Dissection che non black in senso stretto, su cui si erge però uno scream piuttosto acidulo, quasi filtrato, che almeno inizialmente spiazza.
End Gates
ALLDEAD - End Gates
(2014 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Gli Alldead sono un progetto narrante di concetti che abbracciano la morte come soggetto protagonista. La scelta significativa di un aforisma di Pavese ne è chiara dimostrazione:
‘Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi,
sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio,
riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.’
A New Aeon of Total Darkness (Zero Hope, Only Suffering)
HOLDKRAST - A New Aeon of Total Darkness (Zero Hope, Only Suffering)
(2013 - Tomàrecords)voto: 6.5/10
Holdkrast. Un nome duro per una band altrettanto dura. Una formazione recente, si parla infatti del 2011. Quello che sono riusciti a produrre in così poco tempo è davvero sorprendente. E' un buon inizio, e per essere una prima uscita discografica, si può dire che ci siamo in ogni senso. Le tracks contenute in questo Ep sono parte di un percorso logico, un percorso che inizia e finisce. Iniziare bene e presentarsi altrettanto bene, non è mai facile per chi emerge. Ma gli Holdkrast ci sono riusciti, in maniera quasi perfetta.
Rise!
FROZEN HELL - Rise!
(2013 - Autoprodotto)voto: 7/10
Un album davvero ben congegnato, quello dei Frozen Hell, nonostante sia autoprodotto: e questa è una cosa che non è proprio da tutti, perché per riuscire a calibrare un suono, senza che le chitarre risultino graffianti o la batteria troppo preponderante, bisogna essere bravi e precisi. Tutto è al posto giusto: questa band trevigiana, di recente formazione (si parla del 2011), sa il fatto suo e sa esattamente dove vuole andare a parare attraverso ciò che vuole comunicare musicalmente parlando. Ha le idee già chiare.
Era Zero
HUMAN VOID - Era Zero
(2010 - Crash & Burn Records)voto: 7.5/10
Northern Lands of War
NORTHERN HELL - Northern Lands of War
(2010 - Autoprodotto)voto: 8.5/10
Cari miei, vi prego di non credere a nessuna apparenza riguardante il quartetto dei Northern Hell che dall’uso del face-painting ai diabolici nomi di battaglia richiama in tutto e per tutto il tipico immaginario black metal. Eppure c’è qualche incongruenza se si ascolta il loro primissimo demo autoprodotto ormai l’anno scorso, cosa che in un certo senso la si poteva intuire tranquillamente dalle tematiche incentrate sulla guerra e qui lo spettro del black/death, a parte ovviamente qualche eccezione (tipo i brasiliani Evilwar o i tedeschi Endstille), aleggia prepotente.