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Life Belongs To Death
OYLOKON - Life Belongs To Death
(2015 - Autoprodotto)voto: 6/10
È difficile dare giudizi positivi o negativi sulla musica al di fuori del soggettivo gusto personale e del mi piace o non mi piace, punto e basta.
Per esempio, ascolto gli Oylokon come faccio con ogni nuovo disco che ricevo da recensire: cioè senza prestarci attenzione critica, proprio per niente.
Ascolto un po’ di musica come lo farebbe chiunque e sempre come farebbe chiunque a volte me la filo di più, a volte di meno e altre zero proprio.
The Age of Harvest
INVERTED - The Age of Harvest
(2015 - Grindhouse Music)voto: 7.5/10
Dopo il valido esordio del 2008 (“Point of Crossing”) tornano più feroci che mai i deathers trevigiani Inverted.
Poco più di trenta minuti di furia cieca per confermare e per bissare cronologicamente le ottime impressioni del debutto.
“The Age of Harvest” è un maglio potentissimo scagliato nella faccia degli ascoltatori, suonato e prodotto in maniera eccellente. Immaginate una sorta di Unleashed più efferati spinti su velocità ed architetture alla Morbid Angel per dare un idea dell'Inverted sound.
Prodromes Of A Flatline
HUMANGLED - Prodromes Of A Flatline
(2015 - Bakerteam Records)voto: 7.5/10
Direttamente da quella Pisa in cui ho studiato per quasi cinque anni – e che tuttora associo a corse a perdifiato per non perdere il treno, sotto le piogge torrenziali di novembre o, forse anche peggio, avvolto dal caldo torrido del 27 di luglio – arrivano gli Humangled con la loro seconda prova sulla lunga distanza 'Prodromes Of A Flatline'.
Katabasis
HELLUCINATION - Katabasis
(2015 - Autoprodotto)voto: 4.5/10
Un'allucinazione infernale in piena regola questo 'Katabasis' degli Hellucination, un'opera scura e un poco scontata che fa l'occhiolino, per usare un pallido eufemismo, ai mostri sacri del genere come Death, Soilwork e In Flames degli inizi. Influenze illustri che la band non cerca minimamente di nascondere - si veda la cover del brano "Take this life" (In Flames) ricalcata senza una vera e propria rielaborazione strutturale o sonora - e sulle quali si appoggia in maniera un poco eccessiva senza cercare nuove soluzioni strutturali o sonore.
Chronicles Of Ordinary Hatred
MOTHERCARE - Chronicles Of Ordinary Hatred
(2015 - Kreative Klan)voto: 6.5/10
Con una forte, fortissima influenza degli Slayer di 'Divine Intervention', e un pizzico di Gojira di tanto in tanto, ecco qua il nuovo lavoro dei Mothercare: una sorta di ep arricchito, data la presenza di due cover ad estenderlo e impreziosirlo.
'Chronicles Of Ordinary Hatred' è il manifesto di una band che non ha paura di rimettersi in gioco, sebbene siano passati 5 anni dall'ultimo album e ormai quattro lustri dal primo vagito. Una band che non punta su una proposta originale o raffinata o quant'altro, ma semplicemente sull'impatto. E così fa centro.
Endless Reign
SOUL RAPE - Endless Reign
(2015 - Punishment 18 Records)voto: 9/10
Dopo due demos usciti rispettivamente nel 2008 e nel 2010 i Soul Rape arrivano alla corte dell’intraprendente Punishment 18 Records con il primo full lenght album dal titolo “Endless Reign”. Diciamolo subito e chiaramente: la band gioca pesantemente bene le proprie armi con composizioni evolute, adulte, mai banali. Death alla “Death”, Thrash di Forbiddeniana memoria, qualche pizzico di Prog Death in stile “Opeth” e qualche backing vocals di classica struttura Sacred Reich sono il seme musicale di “Endless Reign”.
Chained
WITH ALL THE RAGE - Chained
(2014 - Autoprodotto)voto: 8/10
Da sempre sostengo che il sud Italia sia ricco di band eccezionali che aspettano solo di essere approfondite e portate alla ribalta come meriterebbero. I With All The Rage sono una di queste.
La giovane band, proveniente da quel di Palermo e fondata nel 2010, è dedita ad un death/thrash metal moderno, che deve molto, moltissimo a band quali Slipknot e Lamb Of God su tutti. In questo secondo full-lenght dal titolo "Chained" le 9 tracce presenti al proprio interno ci mostrano una band incazzata e feroce, ma con le idee ben chiare riguardo il suono da proporre ai propri ascoltatori.
Proximi Divinitatis
GORGANERA - Proximi Divinitatis
(2015 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
'Proximi Divinitatis' è il secondo di una trilogia che i Gorganera dedicano al tema dell'evoluzione del proprio io interiore.
Fautori di un death metal dall'ottima tecnica, la band apre il cd con l'intro, collage di tanti potenti famosi che parlano con un sottofondo a dir poco inquietante.
Si passa a 'Dei Ora', partenza stile Aborted, evoluzione in un mid tempo davero cattivo e incalzante in cui dimostrano un'ottima tecnica esecutiva, ritmica e compositiva. Band dal sound pesante così tendono ad annoiare per la ripetitività, cosa che non accade con i Gorganera, davvero bravissimi sotto tutti i punti di vista
Pizza Commando
SOUTHERN DRINKSTRUCTION / CHARCHARODON - Pizza Commando
(2014 - Revalve Records)voto: 7.5/10
Ci troviamo di fronte ad un 2way split / raccolta dei romani Southern Drinkstruction ed i liguri Carcharodon. “Pizza Commando”, questo il titolo azzeccatissimo, contiene nell’ordine:
i Southern che si cimentano in 1 inedito, 1 cover dei Carcharodon; i Carcharodon a loro volta con inedito e cover dei Southern; una cover congiunta tra le due bands (Schrott Nach 8); l’intero EP del 2007 dei Southern ed in fine l’intero EP “Welcome to Las Fecas” del 2006 dei Carcharodon.
Larvas Mortal God
IGNOTUM - Larvas Mortal God
(2014 - Mentalchemy)voto: 7/10
Da Como gli Ignotum, sempre con la supervisione di Luca Briccola per Mentalchemy in produzione, approdano al primo album dopo l’EP omonimo per 2013. “Larvas Mortal God”, questo il titolo, ripropone i 4 brani dell’EP con l’aggiunta di altri 5 per completare il lancio nel panorama underground nazionale.
Death Metal possente di matrice nord-europea con aperture melodiche, richiami solenni ed evocativi; piuttosto distanti dal black indicato nella bio come componente del sound degli Ignotum.