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Dentro
FUMONERO - Dentro
(2017 - Autoprodotto)voto:
I genovesi Fumonero si possono facilmente annoverare tra i gruppi “heavy”, eppure non nascondono un desiderio (sano e legittimo) di raggiungere un pubblico più ampio, oserei dire radiofonico.
Con questo secondo album il processo di levigatura delle asperità e addomesticamento delle composizioni viene perfezionato fino a portarci brani rotondi e, dal punto di vista pop, piuttosto ben fatti. Noto con piacere una forte attenzione verso la forma canzone, con melodie ragionate e ritornelli accattivanti.
1536
EISEN - 1536
(2016 - Autoprodotto)voto: 8/10
Confesso che non conoscevo gli Eisen prima di questa release e, anche a causa mancanza totale di informazioni e di bio, non ho molte notizie riguardo a questa formazione. Prolifici dal 2002 e con all’attivo 1 album e 2 EP, a seguito di pause e rivoluzioni della line-up, ritrovano compattezza e stabilità dando alla luce questo EP intitolato “1536” in autoproduzione.
1536° è il punto di fusione del ferro (in tedesco Eisen): è un titolo criptico che nasconde forse una sorta di re-start stilistico, forte dell’esperienza accumulata e di uno stile maturo e conscio dei propri mezzi.
Reaper EP / Virgo
HELIOS ONE - Reaper EP / Virgo
(2016 - Autoprodotto)voto:
Amanti del drone, riecco a voi Helios ONE, questa volta con ben due lavori. E ho aspettato talmente tanto tempo a recensirli (mea culpa) che nel frattempo è già uscito il nuovo album, ma già che siamo qui vediamo nel dettaglio questi due dischi.
Livores
HERTZ KANKAROK - Livores
(2015 - Autoprodotto)voto: 7/10
“Music is what we are”. È con queste parole che si presenta a noi Hertz Kankarok, progetto a due mani a cura dello stesso Hertz, dietro al microfono, e di Dario Laletta, responsabile di tutti gli strumenti. Finalmente un qualcosa di diverso da quello che sono abituato a recensire, mi verrebbe da dire. Non è facile definite quello che 'Livores' ci propone: al suo interno convivono elementi post, gothic, prog death, symphonic, industrial. L'utilizzo dei synth è massiccio ma non entra mai in conflitto con l'operato delle chitarre, sempre spesse e propositive.
Forest Of Souls
SMILE OF DARK - Forest Of Souls
(2015 - Autoprodotto)voto: 5/10
Personalmente non capisco bene dove Smile Of Dark voglia andare a parare con questo album. Tecnicamente si tratta di un black metal di stampo sperimentale, arricchito con elementi industrial e ambient. Nella mezzora circa di ascolto, però, non salta fuori il bandolo della matassa: le parti più spigolose mostrano qualche spunto interessante, che potrebbe essere approfondito maggiormente magari con l'inserimento di parti vocali studiate appositamente; e invece sono lasciate isolate, e così non trovano una vera evoluzione.
Beat Of Apocalypse
THRONE OF MOLOK - Beat Of Apocalypse
(2015 - Beyond Prod.)voto: 5.5/10
Disco non facilissimo da interpretare, questo 'Beat Of Apocalypse' dei Throne Of Molok. Più che altro perché se parli di «stile e sound unico che va oltre i generi conosciuti del metal» io poi mi aspetto una musica che abbia davvero delle originalità marcate.
Narko'$
NARKO'$ - Narko'$
(2015 - Autoprodotto)voto:
Non sono molte le informazioni che ho su questo primissimo lavoro della one-man band Narko'$. Non ho nemmeno capito se si tratta di un ep completo, o di qualche brano che lo anticipa, ma non ha troppa importanza: concentriamoci sulla musica.
Retro-Marsch Kiss
DEVIATE DAMAEN - Retro-Marsch Kiss
(2015 - TSC Records)voto:
Eccomi ad occuparmi dei Deviate Damaen, che da lungo tempo stazionano sulla scrivania ma che solo ora, tra una storia e l'altra, ho modo di mettermi ad ascoltare e tentare di valutare. A mia discolpa posso dire che non si tratta certo di un lavoro di facile assimilazione, e ha bisogno della giusta concentrazione per essere compreso in ogni sua sfaccettatura della sua oltre un'ora e mezza di durata, spalmata sui due dischi che lo compongono.
The Journey (split)
ASHTORETH & HELIOS ONE - The Journey (split)
(2016 - Autoprodotto)voto:
Torna Helios ONE, a poco tempo dall'album 'Taurus', e lo fa con uno split con il progetto belga Ashtoreth: due facce differenti dei meandri più intricati del dark ambient/drone.
Apre Ashtoreth, rappresentante del lato più industrial della medaglia. La sua traccia è costituita da un suono unico, monolitico ma quasi vago, in continua ma lentissima evoluzione nei quasi 30 minuti di durata. Una dura prova a cui viene sottoposta la sanità della mente.
Swinesong
MALNÀTT - Swinesong
(2014 - Il Male Production)voto:
Come descrivere questo album senza rischiare di essere fuorvianti? Beh vediamo... anzitutto, dovrebbe essere l'ultimo dei Malnàtt, il canto del cigno appunto. Il che già mi spiazza. Inoltre, stando alle parole della band, «nei 40 minuti di musica è possibile trovare black metal, indistrial, hard rock, cantautorale, ambient e ancora altro». Il che mi spiazza ancor più, inculcandomi curiosità mista a timore.
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