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The Journey
ART OF SILENCE - The Journey
(2023 - Vomit Arcanus Productions)voto:
I lombardi Art of Silence videro la luce nel 2004, quindi decisamente in tempi non sospetti, e da allora, tra cambi di formazione e contrattempi, la band rilascia soli due lavori, quali When Nature Storms (2009) e questo recentissimo ‘The Journey’. Rilasciato sotto Vomit Arcanus Productions, ‘The Journey’ ci propone un misto tra la furia del thrash e il grezzo cantato del melodic death.
Revamp
NeversiN - Revamp
(2023 - Revalve)voto:
“Revamp” è il quarto album per i padovani Neversin uscito su tutte le piattaforme digitali per Revalve/Believe il 20 gennaio. La band consolida le sue peculiarità stilistiche inserendo in formazione Nick Ciarlini alla voce.
Raccolgo La Notte
FATTORE RURALE - Raccolgo La Notte
(2023 - Bastione Records)voto:
Il Fattore Rurale dà voce alle debolezze dell’essere umano.
Black Space Void
ALEX NUNZIATI - Black Space Void
(2023 - Moribund Cult)voto:
Ho già recensito lo scorso anno Alex Nunziati (per chi non lo conoscesse, Theatres Des Vampires, Malamorte e Lord Vampyr) e mi appresto ad ascoltare il suo nuovo disco.
Aperto da suoni inquietanti, il brano 'The Revenge of Numana' si sviluppa con un thrash d'annata, cattivo e senza fronzoli inutili. Bellissimo il solo melodico, davvero ben eseguito, veloce, tecnico e con suoni molto equilibrati.
Xul
DEVANGELIC - Xul
(2023 - Willowtip Records)voto:
Proseguendo un percorso di passaggio dal brutal metal al death metal i romani Devangelic giungono alla pubblicazione del loro quarto disco. La band è composta da Mario Di Giambattista (Vulvectomy, Demonian, Disfigured, etc…) alle chitarre (nonché autore di tutti i pezzi), Paolo Chiti (Antropofagus, Esophageal, Putridity, etc…) alla voce, oltre a Marco Coghe (Catastrophic Evolution, Vulvectomy, etc…) e Alessio Pacifici (Buffalo Grillz, Dr.
36 Ways To Die
REJCTION - 36 Ways To Die
(2023 - Art Gates Records)voto:
In base allo stereotipo che abbiamo di Napoli o più in generale del Sud d'Italia, siamo portati a pensare alla gente meridionale come persone allegre, solari, spensierate ed infinitamente accoglienti. Nulla di più vicino se ci accostiamo alla musica dei partenopei Rejction: già il titolo del loro debutto vi fa intuire che ben poco c'è da scherzare con questi quattro tipi.
L'etichetta spagnola ha accettato di buon grado di immettere nel proprio roster questo quartetto affezionato ad atmosfere molto accomunabili con un certo Thrash anni 80.
Portrait Of A Wasteland
ADVERSOR - Portrait Of A Wasteland
(2023 - Time To Kill Records)voto:
Introdotti da una copertina molto evocativa, Romantica in senso letterario (non letterale) - mi ha riportato alla mente un tipino che piace a chi piace Metal a nome Samuel Taylor Coleridge (ancient mariner anyone?), ma anche il Melville di Moby Dick, altro soggetto sempre caro al nostro universo musicale – gli Adversor, si presentano subito bene, dato che è molto interessante la apparente dissonanza di quanto proposto musicalmente dalle sensazioni che l'immagine riesce ad evocare.
On Your Way
LACE - On Your Way
(2023 - Nadir Music)voto:
Parlare dei Lace è raccontare le gesta musicali del quarantaseienne artista genovese già conosciuto per le sue mirabolanti prestazioni in gruppi come i Daedalus e i Planethard, e rispondente al nome di Davide Merletto.
A metà strada tra l'ep ed il long playing, questi sei pezzi suonano del buon Aor contaminato a volte da dei passaggi di un corposo Hard Rock di stampo americano.
Si parte con la title track dove la sezione ritmica robusta fa da appoggio alla melodiosa interpretazione del nostro cantante che si lancia in un ritornello molto accattivante in vicinanza a delineazioni bostoniane.
2198 Secondi di odio
ELEMENT - 2198 Secondi di odio
(2023 - No Reentry Records)voto:
Secondo full lenght per gli Element.
E mai titolo fu più azzeccato.
Un primo plauso alla produzione: piena, potente, aggressiva, priva del tanto abusato "effetto plastica" che va tanto di moda di oggi.
I nostri sfatano subito un mito, quello secondo cui l'italiano non è idioma adatto ai suoni "metallici". Decidono di usare la lingua madre, e lo fanno benissimo, con il risultato di trasmettere in modo ancora più diretto la ferocia e la furia della proposta.
Gli Element sono dediti ad un terremotante thrash - groove, caratterizzato da continue alternanze ritmiche e da momenti quasi "core" (mi risuonano ogni tanto i Sepultura di Chaos Ad).
Infierire sul Malessere
MICHAEL KHILL - Infierire sul Malessere
(2023 - Zas Autoproduzioni Rec. Wrong Disk Records THC DIY)voto:
Da Modena irrompono "all'improvviso" i Michael Khill,una formazione micidiale che attinge dal più feroce Hardcore e Deathgrind con tonalità "alla Cripple Bastards", dove l'odio e la furia esistenziale verso una realtà distorta ed alienante e il nulla che avanza tocca picchi altissimi fino al meraviglioso parossismo ai limiti della distruzione totale.