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Alberto Rigoni
In seguito alla recensione dell’ottimo lavoro solista del Bass Player trevigiano "Rebirth", lo abbiamo raggiunto in chat per una piacevole chiacchierata. La disponibilità, la simpatia e l’umiltà di Alberto ci hanno particolarmente colpito. Di seguito potete leggere il resoconto di questo incontro virtuale.
IdM : Vuoi presentarti ai lettori di IdM, per quei pochi che non ti conoscono ?
Alberto Rigoni: Certamente! In realtà non credo di essere molto conosciuto…Ho iniziato a suonare il basso a sedici / diciassette anni circa (non ricordo esattamente), dopo che un amico batterista mi ha fatto conoscere i Dream Theater, in particolare l’album “ A Change of Seasons”. Sono rimasto così colpito … tecnica, melodia e tutti quei cambi di tempo…cose per me allora sconosciute! Non avevo un gran interesse per la musica prima, anche se avevo nelle orecchie brani dei Genesis e rock in generale. Ma ascoltavo in maniera distaccata e disinteressata. I Dream Theater mi hanno letteralmente fatto impazzire. Da lì è partito tutto, ho approfondito ascoltando tutti i loro album pubblicati fino a quel momento e poi ho deciso che avrei voluto suonarli! Inizialmente ho provato con la batteria prendendo qualche lezione …ma ero veramente negato, in seguito ho imbracciato un basso e mi sono sentito subito “a casa”…
IdM : Quindi il tuo amore per il basso è arrivato dopo?
AR :si, ho preso qualche lezione iniziale da un amico molto bravo. Gli chiesi di insegnarmi a suonare “Erotomania”. Dopo non molto tempo, (due /tre mesi credo) ma tantissimo studio e pratica, riuscivo a suonarla. Ho passato giornate intere a suonare assieme al batterista Enrico Buttol , l’amico che mi aveva introdotto alla musica dei Dream Theater. A lui devo moltissimo, mi ha fatto un training pazzesco! Dopo i primi buoni risultati abbiamo deciso di formare gli Ascra, cover band dei DT appunto, esperienza durata diversi anni e che ci ha dato molte soddisfazioni.
IdM : Come mai ti ha colpito il basso??? o meglio...hai provato il basso e non la chitarra??
AR: Mi piaceva quel suono profondo… hai presente “Learning to Live"? quando c'è il basso da solo verso la fine? Ecco quello mi aveva colpito, mi piaceva e così... niente chitarra!
IdM: infatti, la mia domanda nasce non per caso... il basso troppo spesso veniva sottovalutato...direi negli anni prima di Jaco...e nella pop music...
AR : Tutt'ora è sottovalutato, ma non importa! Senza il basso casca tutto o quasi (dipende dai generi) ed è anche un magnifico strumento solista, può svolgere diverse funzioni (ritmica, arrangiamenti etc.); in un certo senso è come il pianoforte: uno strumento completo!
IdM: Dunque Myung è stata la tua prima influenza?
AR: Si direi di si.
IdM: E come è cominciata la collaborazione con i TwinSpirits?
AR : Durante una serata con gli Ascra, vedo tra il pubblico Daniele Liverani, che conoscevo per gli Empty Tremor. Ero stupito che fosse venuto ad assistere a un nostro concerto! Nella pausa si fermò a parlare con me e sembrava interessato a una collaborazione. Dopo qualche mese, infatti, mi arrivò una mail da Dario Ciccioni, suo batterista, nella quale mi chiedeva (assieme a Liverani e Tommy Ermolli n.d.) se volevo fare un provino. Ci andai, ma non si parlava ancora di Twinspirits all’epoca. Era una situazione diversa, ci chiamavamo MainDream e facevamo cover shred anni ottanta (Racer X, Mr Big, Van Halen) Il tutto era una sorta di training per creare amalgama e, in seguito, dare vita ai Twinspirits con musica originale sotto la guida di Daniele (ad oggi abbiamo pubblicato tre album). Nel frattempo, il fatto di comporre musica propria con i Twin, mi si aprì la mente e in un periodo un po' particolare iniziai a registrare delle parti di basso. Non avevo in mente niente, suonavo e basta, fatta una traccia ne mettevo sopra un'altra e mi dicevo “che figata! Suona!” Così nacque Trying to Forget, primo brano in assoluto da me composto. Era un modo per esternare delle emozioni.
IdM: La musica quindi come veicolo di emozioni e medicina per l'anima...
AR: Si, esattamente, dato anche il titolo qualcosa sotto c'era e sentivo il bisogno di comunicarlo in maniera differente! Dopo questo brano passò del tempo… ogni tanto registravo delle idee e così via…alla fine mi sono resoconto che stavo per sfornare il mio primo disco : “Something Different”, pubblicato poi da Lion Music nel 2008. Dieci brani tutti diversissimi fra loro, si passa dal prog al funky, ad esempio vedi il brano “BASSex” volutamente provocatorio. L’album fu difficile da piazzare, proprio perché estremamente vario nei generi. Anche trovare l'etichetta giusta non fu facile. Tuttora la catalogazione non esiste ma, insomma, alla fine ho dovuto ricondurre il tutto al progressive, dato che comunque l’influenza di questo genere credo si possa sentire.
IdM : Ecco, in proposito, mi viene da dire che forse il mercato discografico, specie quello italiano è troppo attaccato alle etichette...
AR : Eh… non solo quello italiano… ma insomma alla fine il contratto si trovò!
IdM : In seguito alla Pubblicazione del primo cd cosa successe?
AR : Beh..dopo questo disco, dato che mi ero trovato molto bene con Irene Ermolli, sorella di Tommy (il chitarrista dei Twinspirits) abbiamo iniziato il progetto Lady and the Bass, proponendo un pop electro ricco di groove bassistici. Stiamo per ultimare il primo disco, che spero venga pubblicato entro la fine dell’anno. Nel frattempo ho continuato a buttare giù delle idee …ed eccoci a “Rebirth”…
IdM : Si, partiamo dal titolo…
A.R. : Diciamo che il titolo si riferisce a un periodo caratterizzato da una serie di eventi negativi che fortunatamente con il tempo si sono risolti positivamente riportando serenità nella mia vita. Da qui anche la mia idea che l'uomo quando soffre può trovare forza e ritrovare sé stesso nella natura… ecco perché in copertina l'uomo con le radici.
IdM : come sono nate le collaborazioni eccellenti in “Rebirth”?
AR : La prima è stata con Gavin Harrison. Un giorno gli ho scritto se per caso potesse essere interessato a uno special guest, non ci speravo neanche e invece mi disse che gli piaceva la mia musica, che aveva sentito i pezzi del primo disco e che se il brano che gli proponevo gli fosse piaciuto l'avrebbe suonato. Dopo aver letto questa risposta, mi sono preso il basso in mano e avendo ben in mente il suo playing , ho scritto subito un brano! (“Free”, la traccia numero uno ) il giorno dopo sono andato da Tommy (Ermolli, n.d.) e gli ho fatto registrare delle chitarre.
IdM : Sei un fan dei Porcupine?
AR: Si, i Porcupine mi piacciono, soprattutto in “Absentia”, è comunque il suo playing che mi fa morire! Dopo che Tommy registrò le sue parti, mandai il brano a Gavin che disse: “mi piace, lo registro!” Infine feci registrare delle parti di tastiera a Federico Solazzo (musicista della band di Alexia, ma grandissimo anche nel prog). Gavin registrò altri due brani, “With All My Forces” e “Emptiness” e, nel frattempo, contattai Macaluso, altro mio idolo (ho ascoltato per anni instancabilmente “Burn the Sun” degli Ark!!!) anche lui accettò subito e registrò due brani, “Ontogeny” e “Story of a Man”. In seguito contattai due grandissimi bassisti, ossia Manring, che ha sempre influenzato la mia musica, e Carbonne e poi tutta una serie di altri guest meno famosi ma altrettanto talentuosi, vedi Simone Mularoni dei DGM .
IdM : Infatti ognuno ha svolto un lavoro egregio...
AR: Decisamente!
IdM : E’ possibile che io abbia trovato anche influenze dei Black Light Syndrome...di Stevens, Levin e Bozzio?
AR : Mmm …temo di non averli mai ascoltati. Alcune volte le persone mi dicono che un certo brano assomiglia a …. ma io spesso non so nemmeno di chi stiano parlando!
IdM : ahahah e va bene così comunque parlavo di "Story of a Man", in particolare…
AR : Mmm brano strano :) molto “bassistico”… Macaluso dice che gli ricorda Zappa. Molto melodico comunque, atmosfera quasi new age…
IdM : Infatti il "tuo basso" è molto melodico...
AR : Senz'altro! Direi che non sono virtuoso. Amo le melodie semplici, quelle che colpiscono. Anche se lo shred tira di più io vado un po’ controcorrente, cerco di fare Musica.
IdM: E’ decisamente importante offrire musica e non solo uno sfoggio di tecnica e bravura!
AR : Si direi anch'io. Di shredder ne è pieno il mondo, ma non tutti comunicano qualcosa, Io spero di poter comunicare delle emozioni.
IdM : Cosa ascolti oltre al prog?
AR : In passato ho ascoltato abbastanza thrash , e ora dopo aver letto la biografia di Mustaine, mi sto riascoltando a manetta i Megadeth. Soprattutto “Rust in Peace”… e poi mi piace un sacco “Cryptic Writings”, anche se criticato mi gasa…
IdM: Le critiche a volte lasciano il tempo che trovano…
AR : Ma si! e poi de gustibus . Comunque ascolto di tutto ,sempre abbastanza energico …Nickel back per dire…
IdM : Ma sbaglio o sei anche avvocato?
AR : Si, purtroppo oggi di musica mi pare non si viva, forse si sopravvive… e devi comunque scendere a compromessi: suonare cover o musica per altri. Invece io ho deciso di fare un altro lavoro e di suonare solo quello che voglio, quello che mi piace. Nessun compromesso, il controllo è totalmente mio…almeno fino alla pubblicazione…
IdM : Cosa stai ascoltando attualmente?
AR : Mmm …roba vecchia, Freak Kitchen , Megadeth …devo dire che ultimamente non ho neanche il tempo di ascoltare…se non in macchina.. e ho sempre le stesse cose che girano. Poco tempo dicevo….. e quello che ho lo uso per le mie produzioni. Ma si va a anche a periodi… adesso dopo tutto questo thrash metal chissà cosa mi salta fuori se scrivo del materiale nuovo!
IdM : Chiamerai Dave Mustaine...per una collaborazione…
AR : Ahah, magari! Temo di non potermelo permettere, a livello economico la vedo duretta.
IdM : Bè...non poniamo limiti alla provvidenza ;)
AR : Ahah si si… beh sai mai…
IdM : Come si è evoluto il modo di fare musica grazie alla rete, secondo te?
AR : Sicuramente sono possibili molte collaborazioni a distanza, che permettono di tagliare notevolmente i costi. Ma non è solo la rete a fare la differenza…è proprio l'uso del computer che permette di fare molto in casa. Trovo sia fondamentale … non avrei fatto forse niente se non avessi avuto tutti questi strumenti a disposizione.. ovviamente tutto ciò permette anche il proliferare di spazzatura…
IdM : Bè si, piuttosto che affittare costosissime sale d'incisione...ora si fa tutto in casa...ci sono più possibilità per tutti, non trovi?
AR : Senz’altro! Diciamo che in casa puoi fare tanto, ma alla fine, per buoni risultati ti devi dare comunque tantissimo da fare e, in ogni caso, bisogna già avere delle competenze o almeno devi lavorare sodo per creartele… Io vado sempre in studi esterni a mixare, ad esempio. In giro si trova di tutto: studi con mega strumentazione che non la sa usare e gente con poco che invece sa sfruttarla al massimo. Insomma bisogna stare attenti!
IdM : Per tornare ai tuoi brani....scrivi anche i testi vero?
AR :Tornando a “Rebirth”, un testo l'ho scritto quasi tutto io e l'altro l'ha fatto Daniele Kenny Conte, caro amico che cantò anche nel primo disco , in “Roller Coaster”. Non c'è un motivo particolare, semplicemente amicizia e voglia di fare le cose anche con altri. Di solito si pensa che le cose da solista dovrebbero essere tutte pensate dal solista, ma per me non è necessariamente così.
IdM : Se uno preferisce i lavori corali...e gli apporti degli altri musicisti... credo che alla fine la musica ne abbia solo da guadagnarne…
AR : Ma si appunto!!!
IdM : L'attività live invece...come la vivi e come la vedi?
AR : Mi piace suonare live ma è micidiale... con i Twinspirits abbiamo fatto diversi tour, ma è dura, anzi durissima. La gente va a vedere solo band famose, è difficile creare un proprio seguito per i live. Da solista è ancora peggio, devo puntare in settori di nicchia, ossia “bassistici”… raduni bass day e simili. Il futuro non lo vedo roseo, sto suonando sempre meno… ma per ora mi va bene cosi.
IdM : Ma non trovi ad esempio, che andare nei posti dove non c'è molta musica live, possa essere producente...anche se rischioso?
AR : Beh si, certo. Ma il rischio è veramente elevato e il mazzo da farsi tanto J Si può fare, ma non per sempre.. Alla fine qui si va sempre in perdita! Si fa per passione, però se ci perdi sempre a un certo punto insomma... Sai com’è…. Ora forse la gente va su youtube a vedersi i concerti!
IdM : Però, il live è sempre il live non trovi? il rapporto col pubblico è importante.
AR : Certo! Ma per carità… la gente ai concerti ci va … solo a quelli di artisti famosi però! Proporre musica originale è DURISSIMA.
IdM : Secondo te lo stato di crisi totale, economica etc etc etc....influisce negativamente anche sulla musica suonata e sui dischi? Credi che spinga anche le etichette a investire meno?
AR : No, qui il problema è uno ed è sempre lo stesso: le etichette non vendono perchè nessuno compra i dischi, salvo pochi amanti del cd. Il resto delle persone scarica e la maggior parte illegalmente. E’ un problema di costume, soprattutto in Italia, secondo me difficilmente risolvibile.
IdM : Credo che la colpa maggiore sia di chi ha permesso questo...e comunque...di chi impone l'iva al ventunopercento ormai... quando la musica in realtà è cultura....
AR : Chissà… comunque le cose stanno cambiando, nel senso che il supporto CD secondo me sta per morire. Inutile dire che per me è comodo avere centinaia di dischi in ipod o iphone. Sbaglio? Solo che sarebbe meglio comprarla la musica digitale...
IdM : A quando il tuo prossimo cd?
AR : Eh… bella domanda… ho qualche idea registrata, ma niente di concreto, solo qualche riff, speriamo interessante e non so ancora la direzione che prenderò questa volta.
IdM : Ma presto uscirà il cd dei Lady&Bass?
AR : Si. In teoria sto per firmare un contratto…spero … per una sorta di EP con sette brani e un paio di remix.
IdM : Allora, siamo alla fine dell’intervista, vuoi salutare i lettori di IdM?
AR: Certo! Grazie a tutti quelli che mi supportano e che si prenderanno del tempo per leggere questa intervista. Keep on fighting!
Intervista a cura di: Luca Politanò