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Giacomo Castellano
Buongiorno a tutti i lettori e lettrici di Italia di Metallo,oggi mi accingo ad intervistare quello che per me risulta
un grandissimo mito della chitarra italiana l'immenso Giacomo Castellano.
Per me è un onore intervistarlo, primo perchè sono un suo fans di vecchia data, secondo perchè lui è un grande maestro della chitarra italiana che all'estero ci invidiano in molti, le sue intuizioni nel corso degli anni hanno portato qualitativamente a livelli impensabili il concetto di arrangiamento, musicalità e tecnica della nostra benamata chitarra, le domande che seguiranno sono volte a scoprire il suo mondo musicale.
IdM: Ciao Giacomo,e benvenuto sulle pagine di Italia di Metallo.
GC: Grazie per l'invito! Un onore per me essere qui con voi!
Iniziamo a parlare del tuo cd ''Cutting Bridges Remastered V 2.0'', quanto tempo c'è voluto a comporre questo tuo primo album da solista e quanto tempo c'è voluto per registrarlo?
Come dice appunto il titolo, si tratta della riedizione del mio primo CD che per l'occasione è stato remixato e rimasterizzato, giusto per dargli una rinfrescata! A questo succederà il mio secondo album, di cui ti parlerò dopo.
"Cutting Bridges" (letteralmente "tagliando i ponti") in realtà è una sorta di "contenitore" di idee provenienti da un ampio arco di tempo. Ho da sempre la buona abitudine di registrare le mie idee ed archiviarle, per poterle realizzare serve tempo, nel 2004 mi sono trovato nella giusta condizione e decisi quindi di realizzare questo album. I brani hanno origine in periodi di tempo diversi ma sono ovviamente stati arrangiati e registrati nello stesso arco di tempo, a cavallo tra il 2003 ed il 2004. La registrazione si è svolta presso il mio home studio, tutto il disco è assolutamente fatto in casa! Non saprei quantificare i giorni ma comunque all'epoca fu un lavoro che mi permise anche di imparare molto e ci persi ovviamente diverso tempo!
Parlaci del tuo approccio alla composizione dei brani dell'album e come sono state sviluppate le tue idee musicali?
Volevo un album che vendesse pochissimo! :-D quindi ho deciso di renderlo stilisticamente differenziato, cantato in inglese, con prevalenza di musica strumentale che si muove tra stili diametralmente opposti, ahah!. Scherzi a parte, da sempre apprezzo diversi generi musicali e le composizioni di questo album rispecchiano quello che era il mio gusto in quel periodo. La chitarra funge da denominatore comune rock, attraverso le variazioni stilistiche. L'idea era di fare un disco che potesse piacere anche ai non musicisti, senza per questo rinunciare però ad un certo tipo di contenuto.
Ultimamente sono tornato alle origini, componendo materiale molto più duro e basato maggiormente sui riff, come la bonus track "Naked Sun", presente nella versione digitale di "Cutting Bridges" e fortemente voluta da Thomas Lang (batterista) che partecipa alla registrazione delle nuove idee.
http://www.youtube.com/watch?v=cKSqaI8wTV4
Gli arrangiamenti dei brani sono molto belli, a cosa ti sei ispirato quando li hai realizzati?
Ti ringrazio! é infatti un disco molto "prodotto" ma non per questo artefatto. I fiati sono veri, tutto suonato anche se c'è qualche contributo elettronico che però esplicito, trattandosi infatti della ricerca di un sound preciso.
Io provengo dal metal, affondo le mie radici nel rock ma ho spaziato, sia per lavoro che per curiosità artistica, attraverso vari generi, molti dei quali probabilmente non interesseranno i lettori di questo portale anche se devo ammettere che chi ama il metal generalmente ama il concetto di musica "vera" e spesso meno estremista e ottuso rispetto ai fans di altre correnti musicali.
Gli arrangiamenti, almeno per me, nascono insieme ai brani, vanno poi ottimizzati e realizzati! Le idee nascono dagli ascolti di quel periodo che erano meno rock di quello che realmente sia la mia base abituale. All'epoca vivevo a Madrid, frequentavo un'ambiente molto stimolante frequentato da artisti e musicisti provenienti da diverse estrazioni, cominciai lo scambio di dischi: "ascolta questo, registrami quello" ecc. Fu un periodo molto interessante che mi permise di imparare molto! Il disco comprende poi un paio di episodi provenienti da vecchie registrazioni analogiche che sono state riversate su hardisk per poi essere modificate, riarrangiate ed editate. "Little Elves", dove le chitarre sono del 1997, un esempio, così come "Environments", un'improvvisazione acustica registrata nel 1998 sulla quale anni dopo ho sovrainciso tutto il resto. Volevo fortemente che ci fossero elementi di un mio passato musicale inedito, mischiati con il presente di allora!
Che tipo di programmi musicali e strumentazione hai utilizzato per registrare l'intero album?
Logic audio (versione dell'epoca) e scheda MOTU 2408, un mixer Makie, un Pre Focusrite e tanta pazienza! Le chitarre furono riprese con il classico sm 57 e Sennheiser 421. Per le voci e i fiati usai microfoni Rode, registrammo tutto a casa, tranne le batterie che furono registrate in un'aula della MUSIC ACADEMY 2000, a Bologna.
All'epoca usavo ampli Marshall modificati ma quando si registra tutto è permesso pur di arrivare al suono desiderato! Nel disco sono quindi presenti anche altri ampli e materiale Line 6;ho usato chitarre di varie marche e casse Dragoon.
Sul brano "Naked Sun" invece è possibile ascoltare il setup più recente che prevede ampli Masotti, le stesse casse Dragoon e le chitarre Ibanez, di cui sono fieramente endorser e sulle quali mi stroncai le mani i primi anni di studio dello strumento!
Che effettistica hai utilizzato a livello prettamente chitarristico e come hai sviluppato l'approccio delle sonorità per quanto riguarda le chitarre pulite e distorte?
Le sonorità nascono al momento in cui compongo un brano. La fonte può addirittura essere un certo suono, che poi ispira un riff o una melodia che a sua volta si evolve fino a diventare un brano, come successo per "Garbage" che è nata sul Pod Pro e così è rimasta! Non c'era modo di dare la stessa espressione con nient'altro.
In altri casi il brano non nasce sulla chitarra, come per esempio "Music Part One", che si è sviluppata su un groove di basso e batteria. In tal caso smanetto un pò fino a trovare un suono che mi piace! Il mio è un approccio molto diretto ed immediato ma cerco sopratutto di trovare il "tocco giusto"! Prediligo suoni distorti valvolari, i puliti migliori li ottengo infatti dal canale distorto dell'ampli con il gain basso, mentre ovviamente se serve un ultra clean allora entra in gioco il canale apposito. Come noterai però di clean non ce ne sono molti! :-)
Su "Cutting Bridges" sono presenti i seguenti pedali:
PRO CO RAT, IBANEZ TUBE SCREAMER, BOSS CS 2 (per i puliti e come booster sul tema di LFL), E.H SMALL STONE, E.H HOLY GRAIL, WAH MORLEY, VOODO AXE della Roger Mayer e altri che sicuramente sto dimenticando! Come effettistica ho usato delay e reverberi solo in ascolto, ho poi riprogrammato in missaggio tutti gli ambienti ed i ritardi. Registro i delay ed i reverberi solo se parte integrante di un suono, come successe per "Little Elves".
Nell'album possiamo ascoltare un grandissimo della batteria come Thomas Lang, come sei venuto in contatto con lui?
Thomas partecipa solo su "Naked Sun", presente nella versione digitale dell'album. Il resto del disco vede alla batteria Paolo Valli.
Conosco Thomas dal 2007, abbiamo condiviso molti tour con Gianna Nannini. Una sera ascoltò per puro caso il mio disco e ne rimase colpito, da allora abbiamo iniziato a collaborare a diversi progetti, tra i quali anche il mio materiale nuovo. Ho deciso di includere "Naked Sun" in questa ristampa perchè serve come collegamento con il nuovo sound del prossimo album, molto più duro ed omogeneo, quasi da trio.
Ho trovato gradevole l'intuzione da parte tua di introdurre una grandissima voce, una vera forza della natura che mi ha lasciato a bocca aperta, parlacene un pò, come ti è venuta questa idea?
Ti ringrazio! Rossella Ruini è tra le migliori cantanti che esistano in questo paese e non solo! Ha una dizione inglese perfetta, una voce versatile, un timbro ed un'intonazione fuori dal comune. Suonammo insieme dal 1991 al 1994, eravamo molto giovani ed avevamo progetti musicali che però non trovarono la luce. Al momento di realizzare "Cutting Bridges" decisi di includere alcuni frutti di quel periodo: "Big as a Key" e "The dream Laying on my bed" sono brani scritti da Rossella ed arrangiati da me (il secondo in parte composto anche da me). Ho deciso di utilizzare brani cantati per rendere il cd più digeribile ad un pubblico non solo chitarristico e così è stato! Volevo inoltre che fosse una specie di fotografia di quel periodo musicalmente così vario e al momento di scegliere tra il materiale registrato fu del tutto naturale scegliere anche questi due brani. In qualche modo credo che il tuo giudizio rispecchi quello di molte altre persone, le quali hanno trovato gli intermezzi cantati un'ottima pausa tra un brano strumentale e l'altro! :-)
In questo periodo stai lavorando su del materiale nuovo per dare un seguito alla tua carriera da solista?
Sono anni che voglio realizzare il mio secondo album, il susseguirsi frenetico di tour a cui ho partecipato mi ha fatto posticipare questo evento continuamente. Spero che il 2013 sia l'anno un cui finalmente riesca a dar luce al mio secondo lavoro. Il mio desiderio sarebbe infatti quello di portare avanti il lavoro solista.
Essendo un tuo estimatore, volevo sapere se hai in mente di dare un seguito didattico con un tuo nuovo dvd o libro di chitarra, perchè i tuoi libri ''Metodo per chitarra Heavy Metal'' e la ''Chitarra Ritmica Rock-Heavy
Metal'' per me rimangono tutt'ora delle pietre miliari.
Nel discorso della carriera solista sono inclusi anche episodi didattici!
Prossime date dal vivo dove possiamo sentirti suonare?
Sarò a Firenze il 24 aprile al NOF, a Pescara il 30 aprile per una Clinic + concerto, il 4 maggio insieme a Gianni Rojatti ed Erik Tulissio al SHG SALERNO, tutte le date sono visibili qui:
https://www.facebook.com/OFFICIALGIACOMOCASTELLANO
www.giacomocastellano.com
Siamo arrivati alla conclusione di questa intervista Giacomo, per me è stato un piacere e onore intervistarti, lascio a te la parola per un saluto ai lettori di Italia di Metallo.
Grazie mille per questa fantastica intervista! Un grandissimo saluto a tutti i rockkettari e metallari che girano da queste parti! ROCK ON!
Intervista a cura di Pierpaolo Lunesu