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Degenerhate
Dopo aver recensito 'Chronicles Of The Apocalypse', incontriamo i Degenerhate!
Come mai si è dovuto aspettare tanto tempo per partorire questo full lenght?
Diciamo che la genesi di “Chronicles Of The Apocalypse” è stata lunga e tormentata, a causa degli impegni lavorativi di ogni singolo membro della band, e perché lo studio dove abbiamo registrato, il PLAYREC STUDIO a Roma, era perennemente occupato con produzioni mainstream. E siccome tale studio, è di proprietà del nostro bassista Fabio, ovviamente, e giustamente, dava priorita’ ai clienti paganti. Queste le cause, per le quali, il full lenght è uscito solo ora e non tre anni fa come avevamo programmato.
Le esperienze e l'attitudine dei singoli musicisti si sentono tanto, da dove arrivano le maggiori influenze del vostro sound?
Siamo amanti del grind old school tipo Napalm Death, Terrorizer, Carcass ma anche di un certo hardcore molto violento tipo Siege o Infest, o ancora di bands tipo Doom, Extreme Noise Terror, Concrete Sox. Non tralasciamo neanche le nostre influenze, legate al brutal death metal americano degli anni 90.
Come noterai, tutta roba old school comunque.
Dimenticavo, adoriamo gli SMITHS !!!!
Avete avuto dubbi nell'affidare il sound di questo disco a Scott Hull?
Assolutamente no! Anzi, la scelta di Scott è stata fortemente voluta! Conoscevamo molto bene il suo modus operandi, ed è proprio per questo che abbiamo deciso di affidare a lui la masterizzazione di “Chronicles Of The Apocalypse”. Si è dimostrato molto professionale e competente, e siamo molto contenti del lavoro che ha fatto per noi.
Parlatemi della nascita di 'Chronicles of the Apocalypse'.
Considera che “Chronicles Of The Apocalypse” è stato scritto in tre anni e registrato in altri tre.
Dopo l’uscita del nostro minicd “The End Has Just Begun”, volevamo concepire un full lenght album, più violento, più grindcore e meno death metal, e soprattutto con una produzione più curata ed attenta. Io scrivo tutte le musiche ed i testi, che poi riarrangiamo in studio.
Siamo molto contenti della riuscita del disco, e devo dirti, che l’inserimento in pianta stabile nella lineup di Angelo Vernati, come seconda chitarra, ha portato ad un sound ancora piu’ massiccio e pesante rispetto al precedente lavoro. Inoltre, abbiamo finalmente un batterista fisso, che è Francesco Struglia (ex Fleshgod Apocalypse) il quale ha permesso che “Chronicles Of The Apocalypse” avesse quel sound che tanto cercavamo.
Ci abbiamo messo un “pochino” per partorire “Chronicles Of The Apocalypse”, ma vista l’accoglienza calorosa da parte degli addetti ai lavori e le bellissime recensioni che stiamo avendo, posso dirti che ne è valsa la pena essersela presa con calma. Abbiamo sostenuto sempre, che preferiamo puntare sulla qualità e non sulla quantità dei nostri dischi. E questo, ancora oggi, è il nostro manifesto.
Le liriche di questo lavoro mi sembrano molto curate, su quali temi sono incentrate?
Siamo stati sempre una band che ha dato molto importanza alle liriche, che sono principalmente di stampo socio-politico, come nella migliore tradizione grindcore. Ci tengo a specificare, essendo io l’autore di tutti i testi, che la scelta di avere questa tipologia di liriche “impegnate”, non è per cavalcare un clichè proprio del genere, ma per una naturale spontaneità in fase di songwriting.
Tra l’altro in “Chronicles Of The Apocalypse”, oltre a liriche di denuncia sociale (Power), politica (Bushit), ecologista (Earth First), animalista (Fur Is Dead), ci sono anche dei testi piu’ intimistici e personali (Another You Another Me, All The Promises That I Have Made).
Invito tutti a leggere i testi che sono contenuti nel booklet del cd.
Quando si parla di scena estrema quella romana può dire violentemente la sua, come mai secondo voi è tanto florida e ricca di band valide la capitale?
Roma, la nostra città, è stata da sempre una fucina di band estreme. Vuoi per un discorso di numero della popolazione, vuoi per un background molto radicato nell’underground di fine anni ottanta, del quale anche noi facciamo parte, vuoi perché, parecchie persone si sbattono per portare avanti le proprie bands con devozione ed incondizionatamente.
Diversi gruppi capitolini, mi vengono in mente gli Hour Of Penance, i Fleshgod Apocalypse ed ancora prima i Novembre, hanno raggiunto i palchi di tutto il mondo con la loro musica, e questo deve alimentare tutti noi romani, ma mi sento di dire italiani, ad andare avanti e perseverare nel nostro cammino affinchè la scena rimanga viva e florida.
Come vedete la scena estrema nazionale ed estera?
Sicuramente, molto piu’ evoluta rispetto a quando iniziammo noi con le nostre bands, nel 1989,
ma sicuramente anche piu’ inflazionata! Ci sono una miriade di gruppi fotocopia, che inquinano la scena con le loro proposte mediocri. Per quanto ci riguarda, siamo piu’ legati alla scena pre-internet, fatta di flyers, demotapes in cassetta registrati con un quattro piste, tape trading e roba varia. Era tutto piu’ vero, piu’ nuovo, piu’ passionale, e c’era un coinvolgimento emotivo diverso.
Si, siamo degli inguaribili, nostalgici, grinders! ;-)
Perché le possibilità di suonare in live totalmente estremo in Italia è quasi impossibile visto i pochissimi festival veramente estremi?
Ma….questo è un annoso problema che afflige la penisola….Suppongo che cio’ avvenga, perché la musica estrema non rappresenta un business importante. E tutto ciò e molto avvilente e deprimente. Non pensiamoci, ed andiamo avanti, accontendandoci di quello che la nostra “bella” Italia ha da offrire….. :-(
Quali sono i vostri progetti futuri?
Abbiamo sei nuove canzoni pronte, che dovremmo decidere, se inserirle in uno split album al quale stiamo lavorando, o eventualmente, in un secondo full lenght.
Comunque, per rimanere sempre aggiornati sui nostri movimenti, seguiteci sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/DEGENERHATE/335472093214219
E su Twitter: DEGENERHATE@degenerhate1
Grazie 1000 per l’intervista ed un saluto a tutti i tuoi lettori!
GRIND ON!!!!
Intervista a cura di Furia Hellcommander