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Infernal Angels
Dopo aver recentemente recensito il loro album 'Pestilentia', incontriamo gli Infernal Angels per scambiare qualche chiacchiera!
Infernal Angels, band attiva da oltre un decennio, da dove nasce l'idea e l'esigenza di fondare la band?
XeS: Nasce dalla passione per la musica, per il metal estremo per l’esattezza. Dopo otre dieci anni tanta acqua è passata sotti i ponti, tanti membri si sono alternati nella formazione, ma io sono sempre qui, la passione è la stessa di 12 anni fa.
Quanto i gusti musicali dei componenti ha caratterizzato il vostro sound?
È normale che gli ascolti di ognuno dei membri della band vadano ad influenzare quello che poi sarà l’impianto compositivo dei brani, ma in ogni album degli Infernal Angels si è sempre potuto ritrovare un tratto distintivo, non ci siamo mai limitati a fare un copia ed incolla delle nostre influenze.
Da 'Absum Lucem' a 'Pestlentia', cosa mi dite dell'evoluzione musicale della band?
'Absum Lucem' è stato il nostro primo lavoro, un demo che all’epoca rappresentava quello che eravamo, dei ragazzi che per iniziavano il loro percorso nella musica estrema. Sono molto legato a quel demo e penso ancora che ci siano dei brani davvero buoni, grezzi e immaturi, ma con ottimo feeling. 'Vigilia Secunda', il nostro secondo demo è il lavoro che più di tutti gli altri ha messo in luce il lato neoclassico e sinfonico. 'Shining Evil Light' è il nostro primo full, secondo me è davvero un lavoro di grande impatto e pieno di canzoni davvero emozionanti. 'Midwinter Blood' è un lavoro forse troppo frettoloso, nel senso che abbiamo avuto troppa fretta nel farlo uscire, mentre avremmo dovuto lavorare di più sugli arrangiamenti, ma soprattutto, avremmo dovuto lavorare meglio sui suoni, ma contiene canzoni che sono “classici” degli Infernal Angels, come la title track e 'Sangue'.
'Pestilentia' è invece l’album più maturo ed estremo, contiene delle grandissime song, si è speso più tempo per curare ogni minimo particolare nei suoni e nei riff e credo che il risultato sia davvero quello che volevamo.
Parlami di Pestilentia nel dettaglio dalle liriche alla composizione musicale.
'Pestilentia' è un lavoro molto più maturo ed estremo rispetto agli altri lavori della nostra discografia, abbiamo messo dentro anche molte influenze death metal, che rendono il sound molto più oscuro e opprimente, non tralasciando però le melodie, che sempre hanno avuto un ruolo fondamentale nel nostro sound. I brani sono molto più compatti e suonano molto più “metal” rispetto al passato. Le liriche spaziano su vari fronti, dall’arrivo della peste, al vampirismo. Su 'In The Darkness' ad esempio ho provato a capire cosa può provare un serial killer, quindi non c’è un vero e proprio concept alla base.
Nella mia recensione al vostro album ne consigliavo l'ascolto a chi dice che il black sia morto o non abbia nulla da dire, ora ti chiedo: il black è vivo? E' utile o anacronistico oggi parlare di misantropia e corpse paint?
Il black non è morto, perché il black metal vive e si nutre di underground e ti assicuro che ci sono davvero band valide e devote nel sottobosco mondiale, basta cercarle, ma forse molti che si avvicinano al black metal ascoltando Cradle Of Filth, Dimmu Borgir, Watain e Dark Funeral, per citare i più famosi, poi mancano di quella voglia che li spinga a cercare più nel profondo, che li spinge ad andare ai concerti di gruppi “sconosciuti” e che non usano quintali di effetti pirotecnici, sangue a fiumi ed effetti scenici di grande impatto per sopperire alla piattezza, attuale, e ribadisco attuale, della loro musica, ma evidentemente non è cool tutto questo.
A livello italiano quanto è difficile oggi essere una band black metal?
E’ sempre stato più difficile per noi italiani farsi rispettare nell’ambiente black metal, forse perché siamo sempre stati visti come un paese più dedito al metal classico, anche se oggi la nostra scena death è invidiata in tutto il mondo. Bisogna anche ammettere che però gruppi come Aboryrm e Mortuary Drape sono stati un grande aiuto per la nostra “scena”, ed infatti oggi molte band italiane dedite alla fiamma nera, hanno grandi responsi anche all’estereo, basti pensare a Frostmoon Eclipse, Kult e Fides Inversa, che suonano moltissimo in tutta europa.
Cosa pensi dei vari sottogeneri del black, dall'ambient al depressive al sinfonico... sono utili oppure alcuni avremmo potuto volentieri evitarceli?
Sinceramente non so che dirti, ognuno ha i suoi gusti e sui gusti personali non si può discutere. Personalmente non sono un grande ammiratore della scena “depressive” e soprattutto dello shoegaze.
Perché è così difficile avere eventi che non siano pay to play e non abbiano bill inflazionati, e perché spariscono le band estreme in Italia?
Allora forse sarebbe meglio chiarire una cosa, tutta la musica e ripeto tutta, vive con questi espedienti. Mi spiego, secondo voi gente Emma Marrone e “artisti” simili, quando partecipano a SanRemo, tanto per citare il nostro “bel festival della musica italiana”, credete che non debbano pagare per “iscriversi”? La differenza sta che mentre per alcuni festival metal siano le band a dover pagare per “promuoversi”, perché il pay to play si può essere d’accordo o no è una forma di promozione, dicevo la differenza è che per musicisti commerciali sono le etichette a pagare, ma in sostanza il discorso non cambia, paghi=partecipi=visibilità. Poi si può star a discutere anni sul fatto che pagare uno slot 1500 euro per suonare davanti a 30 persone non ti da nessuna visibilità, ma con i propri soldi ognuno è libero di fare quello che vuole. Venendo ai bill, come dici tu inflazionati, il problema sta nell’ascoltatore italiano che è disposto a spendere 100 euro per vedere la trecentesima volta che so i Metallica, ma che non spende 5 euro per vedere un concerto sotto casa di un gruppo underground, quindi è normale che gli organizzatori puntino sempre sui soliti nomi. Per quanto riguarda le band estreme che scompaiono è normale che prima o poi si dica basta, suonare per passione è bello, ma anche tanto dispendioso e se poi ti rendi conto che i sacrifici superano di molto le soddisfazioni, allora ti fai qualche domanda.
Come vi ponete di fronte ai live? quali sono le situazioni migliori e peggiori in cui avete suonato?
Non c’è un live migliore o un live peggiore, credo che ogni esperienza sia servita a farci crescere e ci abbia regalato emozioni forti e indimenticabili, che siano state positive o negative.
Cosa ci riservate nel futuro come Infernal Angels?
Bella domanda, non so cosa ci riserva il futuro, 'Pestilentia' potrebbe essere l’ultimo lavoro, al momento davvero non so cosa succederà.
Ti ringrazio per la cortesia ed il tempo dedicatomi, chiudi l'intervista come meglio credi
Grazie a te per il tempo dedicatoci.
Intervista a cura di Furia Hellcommander