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Crazy Rain
La storia dei toscani Crazy Rain parte da molto lontano e cioè dalla fine degli anni '80, e vede anche un'avventura in terra d'Albione con tanto di pubblicazione di un album nel 1994. Reduci dalla pubblicazione del cd del ritorno 'Life Illusion' per la più che mai attiva label Red Cat Records abbiamo pensato di porre tramite il nostro Klaus qualche domanda alla band. Ecco cosa ne è venuto fuori.
Ciao ragazzi, iniziamo presentando la nuova formazione, visto che dopo le registrazione di 'Life Illusion' avete affrontato l'ennesimo cambio.
Giacomo (voce) e Elvio (chitarra) fanno parte della line up originale e sono il fulcro della band. Dagli anni '90 si aggiunge Emiliano come solista e da quel momento abbiamo iniziato davvero a considerarci Heavy. Federico (batteria) è una vecchia conoscenza nell'ambiente metal delle nostre parti che siamo felici di aver ingaggiato ormai un paio di anni fa e infine Caxixo è stato scovato facendosi notare tra questa nuova guardia di musicisti che nonostante la situazione odierna, portano avanti la stessa passione con determinazione.
Come mai non siete mai riusciti ad avere una formazione stabile in modo di dare continuità al progetto?
Giacomo: Perchè le cose cambiano, come le priorità, dopo momenti fortunati ne arrivano di difficili ma il progetto non si è mai arrestato, da quando esiste la band le due prove settimanali sono una costanza (salvo rarissime eccezioni). Giamoco ed Elvio non vedono interruzioni nel percorso e in ogni caso ogni persona che negli anni ha fatto parte della band, è stata preziosa e noi siamo riconoscenti verso ognuno di loro. L'identita che abbiamo adesso, pur essendo sempre in divenire, è la somma di tutte le persone ed esperienze vissute insieme.
Come nacque la prima formazione dei Crazy Rain e quali furono le tappe iniziali?
Elvio: La band nasce sui banchi del liceo. In quei rarissimi vinili prima e cassette poi, sentivamo un mondo nuovo da quello che vedevamo fuori. Era più potente, più epico, più oscuro. Ci rinchiudevamo in sala prove (garage o case abbandonate più o meno autorizzati) e ci immaginavamo di essere come quelli dei dischi. Da lì a poco venne la voglia di scrivere il nostro disco e nel '91 arrivò "Breeve of the Wind".
Nel 1994 vi trovaste a registrare 'Scream and Shout' in Inghilterra, come arrivaste fino a lì?
Emiliano:L'inghilterra è sempre stata la terra dell'oro per il nostro genere, quindi nonostante la tecnologia limitata cercammo contatti a cui spedire il disco e alcune demo. La fortuna fu che oltre a rispondere ci proposero di realizzare là il secondo album e di promuoverlo. Sembrava tutto perfetto. L'anno dopo arrivò il Grunge.
La storia narra anche di alcune date in terra d'Albione, potete raccontarci qualche aneddoto?
Emiliano: Uno su tutti e tutt'altro che musicale: le date andavano bene, eravamo soddisfatti, ma indubbiamente il dopo-concerto era la parte più interessante (almeno in quegli anni). La mattina dopo (pomeriggio), ci ritrovamamo e e misuravamo le nostre performance in base alle bruciature che avevamo su gomiti, ginocchia, natiche e caviglie. Questo perchè a Londra ogni appartamento era completamente rivestito di moquette, ovunque.
Come è cambiata la scena metal italiana e generale dai vostri esordi fino ad oggi?
Federico: Molto. Un tempo emozionavi, la gente ancora sapeva stupirsi. Si stupivano nel bene o nel male; c'erano un sacco di bigotti che rifiutavano la nostra musica. Abbiamo partecipato spesso ai concorsi canori (quelli che oggi sarebbero i contest) dove i presentatori erano così tanto in inbarazzo da non vedere l'ora che scendessimo dal palco, temendo che lo distruggessimo. Invece i giovani si divertivano, vivevano il concerto con noi.
Dopo lunghi anni di pausa siete tornati sulle scene, cosa vi ha spinto a questo ritorno?
Elvio:Come detto non ci siamo mai fermati veramente. Diciamo che avevamo abbandonato le scene e anche un po' la speranza. Sicuramente i nuovi ingressi hanno contribuito a riportare una ventata di ossigeno e nuovo entusiamo. Adesso c'è tanta voglia di fare, suonare, registrare.
Come nasce 'Life Illusion' e chi si è occupato dei testi e chi della parte musicale?
Simone: Giacomo è l'essenza di ogni pezzo dei Crazy Rain. E' buffo ma è come se a lui "apparissero" i brani già pronti. Quando ci vediamo lui arriva con la nuova idea e parte facendoci sentire la linea melodica. Noi proviamo a trovare il giro di accordi prima, il portamento, i riff e gli stacchi in un secondo momento e per ultimo si "impacchetta" la struttura. Ma tutto è nella testa di Giacomo... e si arrabbia pure finchè non troviamo gli accordi giusti! Ormai questo è il nostro modo di lavorare.
A livello concerti come siete messi? E' così difficile suonare in Italia per un gruppo heavy metal? E secondo voi a cosa sono dovute queste difficoltà?
Simone:Con la promozione di 'Life Illusion' siamo fermi tra Toscana e Liguria fin'ora, ma ci stiamo muovendo per qualche situazione in Lombardia e Piemonte. E’ poco, le difficoltà le sappiamo tutti, potremmo iniziare i soliti sproloqui contro gestori, "la gente", "la crisi". Evitiamo e vediamo di fare il massimo, che le polemiche sono inutili.
Quali sono le influenze primarie della band e dei singoli componenti?
Emiliano: Preferiremmo aggiungere un sottogenere ad ognuno di noi perchè le influenze sono davvero tante:
Giacomo: epic
Elvio: thrash
Emiliano: alternative
Federico: heavy
Caxixo: Nu
L'aggettivo comune diremo Dark, non tanto per il genere ma per le atmosfere in cui ci immergiamo suonando le nostre cose.
Progetti per il futuro?
Simone: In primis procedere con le riprese le primo videoclip di 'Life Illusion', al momento stiamo ultimando lo storyboard. Verso l'autunno abbiamo in ballo alcune date importanti che confermeremo via via sulla pagina Facebook della band. Nel frattempo abbiamo già 2 nuovi brani finiti per il prossimo album, uno e' Black Status' che abbiamo già proposto live in un paio di occasioni, l'altro lo sentirete al prossimo live.
Arrivati alla fine lasciate un vostro pensiero al pubblico italiano.
Vivete la musica, rispettate le vostre emozioni e evitiamo qualunque inutile divisione. Questo è il nostro pensiero. Grazie a tutti quelli che stanno supportando il progetto, la nostra Red Cat in primis che sta lavorando veramente in maniera seria e professionale. Grazie a tutti quelli che stanno acquistando il disco ma che soprattutto ci stanno mandando dei feedback.
Escape from Death da parte dei Crazy Rain!
Intervista a cura di: Klaus Petrovic