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Sadist
Dopo un lungo periodo di attesa siamo finalmente prossimi al rilascio del nuovo album dei Sadist per Scarlet Records da noi già recensito in anteprima. Cogliamo l’occasione per scambiare qualche parola con la band, vero orgoglio del panorama nazionale.
Finalmente un nuovo album! Come mai abbiamo dovuto attendere quasi 5 anni dopo “Season in Silence”? com’è andata la gestazione e la realizzazione di “Hyaena”?
TREVOR: Intanto grazie della collaborazione. A seguito di “Season in Silence” abbiamo fatto una promozione massiccia, specie in sede live, partecipato a molti festival, tra questi: Hellfest, Brutal Assault, Gods of Metal, Metal Camp, Metal Fest, Metal Mean, Helvation, Metal Italia, Total Metal, Metal Heads e altri, e poi due tour europei, tour italiano con Slayer e Megadeth e diverse date indipendenti, nel nostro paese e non, questo è sicuramente il motivo per cui i tempi si sono dilatati. Nel 2013 abbiamo sospeso l’attività live e ci siamo concentrati sulla stesura del nuovo album. Hyaena è un disco molto complesso, un disco che ha richiesto tempo e massima concentrazione, ci siamo chiusi nei Nadir Studios per diverso tempo, abbiamo impiegato tutto noi stessi su questo album, crediamo molto nelle sue potenzialità. Sadist non è una band da un disco l’anno, la nostra intenzione è quella di cercare di fare le cose al massimo delle nostre forze, offrire della buona musica alle persone che ci seguono, per questo troviamo sia alquanto difficile riuscire a sfornare dischi come pane e pretendere anche che sia tutto pane di prima scelta.
Potete farci un breve cenno sul concept di questo album e di com’è stato affrontato in fase di composizione? (mi riferisco sia alla musica e anche alle liriche)
TREVOR: Da sempre mi occupo personalmente e interamente delle liriche, questo è un concept particolare. Ho voluto tracciare il profilo di uno dei predatori più brutali, che vive le pianure africane, la iena. Da diversi anni nutro fascino, per questo vorace predatore, attraverso i testi ho raccontato la vita di branco, l’importanza della matriarca, la brutalità nel divorare un animale vivo, la sua forza, la sua resistenza. Non sono animali spazzini, né ladri, e non si cibano solo di carogne, assolutamente no, anzi talvolta sono altri animali, come il leone, a rubare il cacciato alle iene. Da molti anni mi documento, attraverso libri, filmati. La televisione è un mezzo stupido, tuttavia, negli anni 80 e a seguire, mi ha permesso di approfondire questo interesse, grazie a documentari, raccontati da personaggi unici, come ad esempio Piero Angela. La iena, brutale assassino innocente.
TOMMY: Parlando della musica, l'importanza del concept è stata quella di dare una personalità unica all'album. Per noi è prioritario riuscire a creare l'ambiente musicale adatto alle tematiche affrontate nel disco, questo fa si che ogni disco Sadist suoni unico e diverso dai precedenti, pur mantenendo riconoscibile il marchio di fabbrica della band.
Ho riscontrato una produzione sonora di assoluto livello; secondo me un ulteriore passo in avanti rispetto al passato. Potete parlarci di questo aspetto? C’è stata la volontà di rendere l’impronta sonora meno autoctona e più internazionale?
TOMMY: Dai tempi di “Sadist” (2007) l'approccio alla produzione dei dischi è diventato molto più attento e scrupoloso. Non che prima questo aspetto non venisse curato, ma lavorando in altri studi con budget ovviamente limitati, qualche aspetto non riusciva ad essere valorizzato a dovere. Da quando lavoriamo stabilmente presso i Nadir Music Studios di Genova, sia in fase di pre-produzione che in fase di realizzazione finale non abbiamo più l'assillo di dover finire il lavoro entro una data specifica. La cosa peggiore che può succedere è che per impegni dello studio con altre produzioni, se un lavoro non risulta finito o non ci soddisfa al 100%, slitta al momento in cui lo studio avrà nuovamente disponibilità: ecco spiegato anche uno dei motivi della nostra non prolificità in quanto a produzioni discografiche!
Anche certi arrangiamenti, in particolare tastiere e sinth sono dosati in maniera differente rispetto al passato, è una scelta stilistica o segue l’ispirazione?
TOMMY: a differenza del precedente “Season in silence”, dove spesso i brani nascevano da linee melodiche della chitarra o delle tastiere, buona parte di “Hyaena” è stata scritta partendo dalle linee di basso e dalle strutture ritmiche. Non ci imponiamo nessun limite in fase compositiva, e rispetto al passato, dove per praticità i sintetizzatori venivano spesso utilizzati come sostituti di strumenti acustici, da “Sadist” in avanti abbiamo cominciato a privilegiare l'uso di strumenti veri, limitando quindi l'uso dei sinth: in pratica cerchiamo di utilizzare i sinth come tali, e non più come succedanei.
Trevor su Hyaena è protagonista di una prova davvero eccellente, un miglioramento tecnico ed espressivo anche per un musicista così esperto ed affermato. Vorremmo un parere dal suo punto di vista in merito al disco.
TREVOR: Intanto grazie delle belle parole, un buon giudizio ha più valore di qualsiasi soldo. Sulla mia prova, ho cercato di dare tutto me stesso, ad ogni disco cerco di migliorarmi, e sono consapevole che si può e si deve sempre fare meglio, sono una persona ambiziosa. Credo che Hyaena avesse bisogno di voci versatili, modulari, proprio di conseguenza ai colori del disco, questo è un album variegato, dalle diverse sfacettature e cambi repentini, la voce doveva essere adeguata, in modo da ottenere un risultato omogeneo, su quello che erano le nostre intenzioni. Ad oggi questo è il capitolo più maturo della nostra carriera.
Siete soddisfatti del risultato finale di Hyaena?
TOMMY: la prova del tempo è imprescindibile, se tra un anno riascoltando il disco ci darà le emozioni che ci da ora, potremmo ritenerci assolutamente soddisfatti! Ora ovviamente siamo entusiasti sotto tutti i punti di vista, ed in particolare per come hanno reso i brani in studio, ma sarà altrettanto importante vedere come renderanno i brani live, che è per noi rimane la priorità assoluta.
Cosa c’è nell’immediato futuro dei Sadist? Come supporterete il nuovo album? Vogliamo sapere quando potervi vedere dal vivo!!
TREVOR: Dietro il futuro più immediato si cela una promozione capillare, sia attraverso gli addetti ai lavori che in sede live, a tal proposito, coadiuvati dalla nostra agenzia Live Nation e dalla nostra label, la Scarlet Records, ci stiamo muovendo circa la pianificazione dei prossimi concerti, abbiamo già ricevuto un paio di proposte per tour europei e stiamo vagliando altre diverse ipotesi, la nostra intenzione è quella sicuramente di tornare on stage quanto prima, siamo desiderosi di riproporre i nuovi brani, davanti ad un pubblico vero e non virtuale, il calore della gente è fondamentale per una band Metal, condividere la tua musica è il perché di tutto questo. Capitolo a parte, parlando di promozione, a breve sarà fuori il videoclip di “The Lonely Mountain”, ad opera di Darja Kuorneeva, inoltre stiamo preparando un paio di presentazioni del disco, la prima dovrebbe essere ai Nadir Music Studios, Sabato 17 Ottobre, mentre un’altra è in fase di conferma, vogliamo portare la nostra musica nelle orecchie e nel cervello di tutti.
Vi ringrazio a nome di Italia di Metallo e lascio a voi la parola per concludere
TREVOR: Grazie a te e tutta la redazione, questa non vuol essere una sviolinata e non voglio dilungarmi in stucchevoli convenevoli, ma, il supporto degli addetti ai lavori è molto importante, specie per il nostro genere, costituito da veri amatori, da persone che si documentano, che leggono e si aggiornano, il vostro quotidiano lavoro è fondamentale alla causa. Il Metal non è per tutti. In alto il nostro saluto. Trevor
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