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Sbamfest: gli organizzatori
Nei primi giorni di giugno lo Sbamfest giunge alla seconda edizione: scambiamo due parole con gli organizzatori Elisa e Lorenzo per saperne qualcosa in più!
Ciao e benvenuti sulle nostre pagine! Iniziamo con un piccolo tuffo nel recente passato: come è nato lo Sbamfest e che responso ha avuto la prima edizione?
Lorenzo: Ciao e grazie per lo spazio che ci state concedendo! Lo Sbamfest nasce come quella che vuole essere innanzitutto una grande festa per tutti gli amanti del genere Alternative e Hard ‘n Heavy. Abbiamo voluto dare soprattutto spazio agli emergenti, cercando di affiancarli, alla classica maniera, ad artisti con più esperienza per permettere una crescita collettiva. A Torino mancava un Festival che si ponesse in questo senso trasversalmente, ci sono moltissime manifestazioni organizzate molto bene e con professionalità ad alti livelli ma sono tutte a tema o dedicate ad un particolare argomento. Lo Sbamfestvuole invece essere un festival della musica Metal e affine, per tutti. La prima edizione ci ha molto stupiti, sia da un punto di vista dell’hype che si è creato che dagli artisti sui quali abbiamo scommesso. Piacevoli scoperte e splendide smentite che ci hanno fatto capire subito che dopo una prova indoor autunnale, lo Sbamfest doveva porsi come appuntamento annuale estivo
Noto che alcune delle band che calcheranno il palco del Mothership erano presenti anche lo scorso anno: Scala Mercalli, Mars Era, Proliferhate e i Decline The Fall da Malta. La loro riconferma è dovuta a meriti acquisiti “sul campo” o si tratta di bands con cui avete particolari rapporti di collaborazione artistica?
Elisa: Sono tutte band molto preparate e di alta professionalità. Sono state confermate in quanto ci faceva piacere averle nuovamente sui palchi torinesi. Gli Scala Mercalli, essendo delle Marche, non hanno sempre la possibilità di suonare a Torino e hanno dimostrato non solo di essere una grande band, ma anche persone davvero umili. I Decline The Fall sono stati una grandissima sorpresa, hanno fatto uno show di altissima qualità e sono in promozione con il loro nuovo album.
I Mars Era l'anno scorso purtroppo non hanno potuto partecipare, e ci sembrava corretto dargli spazio in questa seconda edizione.
Per quanto riguarda i piemontesi Proliferhate, è giusto precisare che Lorenzo è il chitarrista ed io la loro manager. Sono usciti il 6 aprile con il loro nuovo album “Demigod of Perfection” che ha già avuto un ottimo riscontro e ci sembrava giusto sostenerli nella promozione.
In ciascuna delle due giornate è presente in scaletta un nome proveniente da oltreconfine: oltre ai succitati Decline The Fall, maltesi, abbiamo i tedeschi Sons Of Sounds. Volete dire qualcosa in più su questi due ospiti ai nostri lettori, da sempre abituati a leggere solo di bands italiane sulle nostre pagine?
Lorenzo: I Decline The Fall sono in realtà un progetto da poco sulla scena, appena due anni di formazione e già alla prima edizione, come ho avuto già più volte modo di parlarne con loro, mi hanno talmente stupito della capacità tecnica e d'arrangiamento trasversale tra quello che definiamo “Deathcore” e tutte le fermentazioni dei subgeneri con momenti di pura melodicità propri anche di band mainstream, che mi sono vergognato di averli fatti esibire in un orario “ingrato” come la fascia delle 20:00/20:30 del venerdì sera, fascia dove di solito la gente è a cena. Loro, senza preoccuparsi di nulla, sono saliti sul palco e hanno richiamato, con la loro musica, tutto il pubblico davanti al palco, facendogli capire di mangiare più tardi. Un sound spesso e cinque personalità umili e fraterne. Pensate che il giorno dopo, il cantante, John, si è presentato al Padiglione 14 mostrando di essersi tatuato il simbolo di Torino, tanto si era creata una situazione di scena condivisa e apprezzata.
Elisa: I Sons of Sounds sono una band con cui ho già avuto il piacere di collaborare. Due anni fa hanno suonato qui in Piemonte e hanno attirato decisamente l'attenzione del pubblico italiano. Il loro progetto è nato nel 2007 e hanno all'attivo circa 250 concerti. Sono influenzati dall'heavy metal classico degli anni 70/80, da band come Iron Maiden e Black Sabbath. A settembre 2017 sono usciti con il loro 4° album “Into the Sun”, che porteranno per la prima volta in Italia allo Sbamfest. Hanno un grande impatto live e già dal primo brano riescono a stabilire un ottimo legame con gli spettatori.
Rispetto alla precedente edizione cosa avete mantenuto invariato nel format e cosa avete deciso di cambiare?
Lorenzo: in primis la location. Il Padiglione 14 è casa, questo non lo negherò mai e sarò sempre in prima linea per difenderlo. Glaze poi, è una personalità che ha creato le fondamenta della scena metal a Torino, si è creato un gran rapporto tra di noi e la sua visuale ci ha permesso di renderci conto di tante cose, nella pianificazione di un appuntamento/evento/serata. Tuttavia, lo Sbamfest è un bambino neonato che muove i primi passi ora, e abbiamo voluto allora affiancarlo ad una nuova realtà che attraversa, con una nuova gestione, il suo secondo anno di attività, il Mothership. Location impressionante e molto Europea. Appena lo vidi l'estate scorsa mi morsi la lingua perché ci vidi subito del potenziale. Vi sono chiaramente delle cose da aggiustare, ma la zuppa pronta non ce l'ha avuta neanche chi l’ha creata. Altra modifica che abbiamo voluto apportate è l'aumentare della varietà di generi e realtà. Per far sì che il gattonare di questo bambino faccia vibrare il Piemonte intero. Vedremo quando metterà i primi dentini.
Cosa spinge due persone a decidere di organizzare un festival? È stata una cosa improvvisa, del tipo che un giorno vi siete guardati dicendo «Ehy, perché non diamo vita a un festival?» o piuttosto un’idea che covavate da tempo, e che ha avuto bisogno di tempo per maturare e tradursi in qualcosa di concreto?
Lorenzo: lo Sbamfest era un progetto che avevo nel cassetto da un po', ma sentivo sempre, ogni anno, che mancava qualcosa. Poi incontrai Elisa al Metal Alliance Fest, dopo un po' di chat su facebook (come al solito, preparatoria). Due parole e ho subito capito che avrei dovuto farle leggere il progetto e spiegarle ciò che per me è Sbamfest. È finita che ci completavamo le frasi a vicenda, ed eccoci qui.
Elisa: L'idea di organizzare un festival era da anni che mi frullava in testa, ma per varie motivazioni non ho mai avuto modo di realizzarlo. In Lorenzo ho trovato non solo un ottimo amico, ma un validissimo collaboratore e quindi abbiamo provato ad unire le forze e a dare vita alle nostre parole.
Quali sono i principali scogli che si trova davanti chi vuol dar vita a un evento simile? È sufficiente la passione per la musica per superarli?
Elisa: La passione per la musica è fondamentale ed è ovviamente la ragione per cui organizziamo. Come tutti, sappiamo che ci sono da fare molti sacrifici e non sempre le cose escono come si vorrebbe, anche se ci metti tutto te stesso. Con il dispiacere di vedere chiudere locali, alcuni di amici che hanno sostenuto la scena per anni, non è sempre facile trovare la location adatta ad un festival. Con l'occasione ringranziamo tutto lo staff del Mothership che ci ospiterà quest'anno e quello del Padiglione 14 che ci ha ospitato l'anno scorso!
Lorenzo: più che uno scoglio, una mancanza: educazione musicale. Non tanto riguardo la teoria o la storia, anche se servirebbe anche quella, ma quanto la capacità di avere l’onestà e l’umiltà di concedere le tue orecchie per qualche minuto ad un gruppo sconosciuto. Bisognerebbe, secondo me, provare ad educare l'utenza al cosa può significare un concerto. E cosa può farti provare. In primis io l’ho realizzato con i miei genitori, che non sono minimamente del genere, ma che poco a poco si sono affezionati alle serate e vi si recavano senza che glielo ricordassi. Dopo poco, loro stessi mi hanno ringraziato, stupiti, perché altrimenti sarebbero stati ignari del sottobosco di arte emergente di più o meno qualità che si muove sotto le vene della città e dei suoi confini.
Elisa: stessa cosa capitata a me. Ho invitato agli eventi delle persone che non conoscevano questa realtà, ad ogni evento rispondevo a tutte le loro domande e curiosità. Son rimasti stupefatti da tutto quello che c'è dietro e mi hanno ringraziata di averglielo fatto scoprire. Ora sono loro che giorni prima di un nostro evento mi mandano un messaggio per sapere a che ora si devono presentare!
Prima di lasciare la parola alle bands partecipanti (che intervisteremo a breve, n.d.a.), volete aggiungere qualcosa per i nostri lettori?
Elisa: Già l'anno scorso ci avete dato grande soddisfazione sostenendo lo Sbamfest e ve ne siamo davvero molto grati. Quest'anno abbiamo cercato di raddrizzare ancora di più il tiro e non vediamo l'ora di condividere tutto questo con voi. Continuate a sostenere la scena!
Lorenzo: Lo Sbamfest è per voi, qui sul piatto per essere mangiato. Già l'anno scorso ho visto la fame del pubblico che si dimenava al Pad14. Quest'anno abbiamo ancora più pietanze per voi. Vi aspettiamo per poter passare un momento insieme di felicità e musica.
Un enorme grazie per la disponibilità e un altrettanto grande in bocca al lupo per lo svolgimento dello Sbamfest!
Elisa: Grazie a voi, ci vediamo a giugno!
Intervista a cura di Francesco Salvatori