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FLESHGOD APOCALYPSE + Bloodtruth + Pàrodos +Turma @ CRASH
13 Ottobre 2016
Pozzuoli (NA)
La sera tra il 13 e il 14 ottobre i puteolani, in particolare i residenti nei pressi del locale Crash, devono aver avvertito qualche tremore: non era nulla di preoccupante, per fortuna, erano semplicemente gli ospiti di questo live estremo che scaldavano i motori! E che motori!
La serata, che ci presentava come gruppo principale gli ormai celeberrimi Fleshgod Apocalypse, ha visto muoversi sotto i riflettori band di supporto come i feroci Bloodtruth, brutal death metal da Perugia, i salernitani Pàrodos con il loro onirico avant-garde metal, ed infine i deathcore metallers partenopei Turma.
Dunque, iniziamo!
Arrivati al parcheggio, con un piccolo ritardo, procediamo decisamente presi dalla fretta, e senza volerlo ci ritroviamo all’entrata della sala di Salsa & Merengue, lontana alcuni metri dall’entrata del locale.
Uno degli istruttori ci guarda, ed abbiamo un rapido botta e risposta:
“ Interessati alla salsa?”
“No, grazie, già oggi me la sono preparata io. “ , e ci avviamo dunque all’entrata vera e propria.
Giunti nel locale, la prima cosa che noto, oltre al fatto che si tratta di un luogo bello ampio, è un cospicuo numero di spettatori (per gli standard di qui, si intende), tra facce conosciute e che ho salutato con immenso piacere, metalheads di tutte le età, nonchè veterani della scena metal partenopea. Purtroppo il fio del nostro ritardo è stato l’esserci persi l’esibizione dei Turma.
Ma arriviamo almeno in tempo per veder suonare i Pàrodos, che hanno senz’altro catalizzato l’attenzione del pubblico con il loro avant-garde fatto di break strumentali eterei, un incedere solenne, ed un cantato che variava dalla voce pulita al growl. Un gruppo che non conoscevo, e che mi sono ripromesso di approfondire.
Nella pausa tra loro e i Bloodtruth mi intrattengo volentieri con Daniele “Ogre” Cristiano di Valhalla Agency, scambiando anche quattro piacevoli chiacchiere con Giulian Latte (Scuorn) e Felix e Fabio degli Evil Never Dies.
Arriva dunque il turno dei Bloodtruth, macchine da guerra che scuotono fin nelle fondamenta il Crash con una esecuzione spietata: chitarre instancabili, un drumming senza un secondo di respiro, per non parlare del growl bello profondo e brutale di Luis Maggio (Sudden Death, Mutant Safari) sono il biglietto da visita della band, che nacque nel 2009 come progetto parallelo degli stessi Fleshgod Apocalypse, per volere di Francesco Paoli e Paolo Rossi.
Il pubblico, ben scosso da tutta quella ammirevole cattiveria, si lascia trasportare con esultazioni, pogo e applausi.
E’ infine il turno degli ospiti per eccellenza, gli imperatori del symphonic brutal death metal europeo. Cala il silenzio tra il pubblico, la tensione è palpabile. Con abiti d’epoca perfettamente calzanti, una presenza scenica studiata a puntino, ed un carisma più che sufficiente per tenere gli occhi del pubblico incollati al palco, entrano in scena i Fleshgod Apocalypse, il cui vocalist, Tommaso Riccardi, non manca di salutare il pubblico all’urlo di un poderoso “Napolii!!”, a cui non riesco a non ripensare con un sorriso.
Esecuzione assolutamente impeccabile, break con tanto di narrazione tra una traccia e l’altra, atti a tenere accesi gli animi, voce femminile lirica ad opera di Veronica Bordacchini che si muove con eccellenza sia nelle parti corali che in quelle soliste, in supporto all’acuto corista clean Paolo Rossi. Pezzi assolutamente d’impatto come ‘Minotaur’ o ‘Pathfinder’, oppure anche tracce dall’ultimo LP, ‘King’ , quali ‘Cold As Perfection’ e ‘The Fool’, fanno la loro bellissima figura, coronate da un’esecuzione precisa e professionale. Un plauso particolare al frontman Tommaso, che sapeva come fare presa sul pubblico, a cui non ha fatto mancare, tra l’altro, nemmeno un bel wall of death.
L’unico neo? Credo che il locale non fosse in grado di contenere tutta la maestosità di quel sound, e infatti avevo problemi a sentire il piano ed effetti orchestrali. In ogni caso, si è trattato di un’esecuzione superlativa e da brividi.
Cosa ci resta, alla fine dello show? La solita bottiglia di birra in terra, uno scenario che si sfoltisce mano a mano, ma soprattutto un ricordo che si è saputo incidere un posto particolare nelle nostre menti. A nome mio, ringrazio sentitamente le band che si sono esibite, con la loro esperienza, la loro energia, la loro musica. Ultimi ma non ultimi, un caloroso grazie agli organizzatori di questo evento, ovvero Valhalla Agency ed Indastria Eventi!
Francesco Longo













