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Il Segno del Comando & Asymmetry of Ego live a La Claque
02 Novembre 2018
Genova
Noi amanti del Rock e della buona Musica a volte dovremmo fermarci un attimo per riflettere e ripensare alle motivazioni che ci hanno spinto verso questa grandissima e fortissima forza che ci ha trascinato nel mondo del Rock. Un mondo fatto di antiche note e di immensa potenza ma anche voglia di trasgredire alle regole che ci sono state imposte per poter essere sempre se stessi in questo mondo malato.
Essere Rock significa anche trovare la forza di reagire alle tante difficoltà che la vita, purtroppo, ci riserva. Queste sono le emozioni che ho vissuto il 2 Novembre la Claque di Genova; infatti ho visto tanta voglia di rialzarsi dopo le vicissitudini del crollo del Ponte Morandi (con le dovute conseguenze).
Il clima è piovoso ma allo stesso tempo ancestrale. Quasi da film Horror e non a caso stasera Il Segno del Comando presenta il nuovo album che prende il nome de "L'Incanto di Zeno". E' sempre bello girovagare per Genova sotto la pioggia in mezzo alle antiche vie della città e respirare le sue magiche atmosfere. Con la dovuta calma ci avviciniamo alla Claque e, a differenza delle malelingue, ritrovo vecchi amici e conosco nuove persone che si dimostrano cordialissime e molto disponibili a farsi quatto chiacchere parlando di musica e non solo. Il Locale, oltre che a ricordarmi quei bellissimi nightclub degli anni 70 (mi è venuta in mente la famosissima scena della pellicola "Milano Calibro 9" dove Barbara Bouchet, dopo anni, incontra nuovamente il suo "Ugo Piazza" Gastone Moschin) , è veramente facile da raggiungere. Questo dimostra grandissima intelligenza poichè un locale piu' è facile da raggiungere e piu' è facile che le persone ci vadano volentieri. Le luci del palco sono fantastiche e danno quel tocco di classe che renderanno lo spettacolo gradevolissimo e vale la stessa cosa per i tavolini che sono dentro la sala. L'aspetto della location è molto importante e le cose vanno sempre dette, nel bene o nel male: La Claque è un posto eccezionale per assistere a degli spettacoli artistici.
Dopo una sana birretta assistiamo all' esibizione della band di supporto della serata: gli Asymmetry of Ego. La band genovese, con grande coraggio e determinazione, ci propone un buon alternative rock dalle tinte crossover ma anche oscure. I Nostri ci propongono molti pezzi del loro album di debutto uscito qualche mese fa e con grande energia e talento, si sono fatti carico di una buona esibizione dove riff al vetriolo e una potente sezione ritmica incontrano momenti delicati e allo stesso tempo malinconici. Il singolo "Esare My self " e "I Don't Know" sono ottimi esempi di quello che ho notato durante il loro spettacolo. Rimanendo attento all'esibizione dei nostri, ho notato tanti sguardi divertiti e altri un po' piu' critici; infatti mi è capitato di sentire le solite opinioni (per fortuna poche) trite e ritrite. Per qualcuno erano troppo moderni oppure mancavano gli assoli etc etc. Qua vorrei porre una mia personale riflessione. La Musica è stata sempre un grande insieme di evoluzioni sonore e se nel 2018 certe opinioni vengono a galla ascoltando nuove forme di rock, credo che la stessa cosa sia successa verso la fine degli anni 60 quando uscirono band storiche (Yarbirds, Animals, Deep Purple, Led Zeppelin etc etc etc) visto che prima della nascita di queste leggendarie formazioni esistevano altre forme musicali. Molto probabilmente il pubblico più adulto dell'epoca esprimeva le stesse riflessioni che alcuni, ancora oggi, si pongono. Personalmente credo sia giusto variegare la serata e mi complimento per la scelta della formazione di supporto a un pezzo di storia del dark prog degli ultimi 23 anni che si chiama Il Segno del Comando. E' giusto abituare il pubblico ad avere una mentalità piu' aperta e seria, vista la situazione musicale Italiana (e non). Altri pezzi da citare sono le energiche "Deep From The Underground " e "The Monster". Sono sicurissimo che questi ragazzi, molto giovani tra l'altro, potranno far parlare di se e migliorare per fornirci altri belli spetttacoli.
Dopo questa bella carica di energia è arrivato il momento di assistere al clou della serata: l'esibizione de Il Segno del Comando. Il pubblico questa sera, oltre ad essere numeroso, è curioso di sentire la resa dal vivo dei nuovi brani dell'opera appena uscita per la storica Black Widow records che si intitola "L'Incanto di Zeno". Avevo già visto live la band l'anno scorso all'Angelo Azzurro ma questa volta non c'è storia per nessuno; i nostri si sono fatti carico di una grandissima esibizione dove umori riflessivi sono andati a braccetto con il loro storico progressive rock dalle tinte dark. La scaletta contiene molti nuovi brani e posso assicurare che la resa è stata di altissimo livello. Dopo la tetra e minacciosa introduzione "Il Senza Ombra" suonata da un Davide Bruzzi veramente ispirato che magicamente, per tutta l'esibizione, suonerà sia i Synth che la chitarra (un po' come il grande Geddy Lee che suonava il basso e le tastiere). Intro che stilisticamente mi ha portato ai tempi della grandissima colonna sonora di Shock di Mario Bava. Dopo questo isterico momento, i nostri ci introducono nel loro mondo con la nuova "Il calice dell'Oblio". i Riff di chitarra di Roberto Lucanato sono ispiratissimi come anche la sezione ritmica dove il tecnicismo essenziale del bassista Diego Banchero e il creativo batterista Fernando Cherchi ci dimostrano come si puo'essere originali in un genere che a volte si trascina degli inevitabili clichè, infatti saper equilibrare la tecnica individuale con la capacità di comporre melodie accattivanti è una cosa molto ardua. I nostri ci dimostreranno di saperci fare per tutto l'arco del concerto.
Si cambia registro con il breve ma intenso momento de "Sulla Via della Veglia" dove atmosfere gotiche e rarefatte accolgono la belissima voce di Marina Larcher che riesce a incantare tutto il pubblico presente. Si ritorna al grande prog con l'intrigante "L'Incanto della grande Quercia" Nonostante siano passati alcuni giorni, ho ancora in testa l'introduzione del pezzo dove le due chitarre e il basso eseguivano contemporaneamente le stesse armonizzazioni sul proprio strumento. In quei momenti ho pensato, con le dovute differenze di genere musicale e di storia, che ci fossero i Rush sul palco. Citando i grandissimi Emerson, Lake & Palmer è stato un momento da "Pictures at an Exhibition". Esecuzione magistrale di Fernando Cherci dietro le pelli è molto coinvolgente.
Ho visto una Band molto affiatata con un singer di alto livello tecnico e con grande capacità di interazione con il pubblico. Complimenti a Riccardo Morello. La band ligure, oltre a suonarci altri pezzi del nuovo album ("Le 4A","Il Mio nome è Menzogna", "Metamorfosi" e "Il Labirinto Spirituale"), ci suona anche i vecchi classici di repertorio come l'intrigante "La Taverna dell'Angelo" e naturalmente l'omonima "Il Segno del Comando".
Cosa dire? Lo stato di forma della band è talmente eccellente che, grazie alla sapienti mani compositive di Diego Banchero e alla bella alchimia di tutti i componenti, si ritrova ad essere meritatamente una band molto seguita ed apprezzata. Dopo tanti anni a servizio della buona musica (non la plastica riciclata che viene dai Mass Media e dai vari Talent ....che poi dove sono questi talenti lo sanno solo loro probabilmente..) mi sembra il minimo. Questa sera a Genova dopo i tristi recenti avvenimenti, si è respirata aria di unione musicale e di umanità. Una Città fatta di persone che dopo essere cadute, si rialzano a testa alta. Questa bella serata fatta di grandi note e di magiche atmosfere è servita a tutti quanti. Possiamo soltanto essee contenti di tutto questo. Citando i Rainbow direi "LONG LIVE ROCK'N'ROLL" ma in questo contesto sarebbe piu' giusto dire PROG ON!!!!
Domenico Stargazer


