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Shabby Trick + Dirty Rockers at Black Dog
15 Gennaio 2011
L'evento a mio avviso era di quelli da non perdere, ma la concomitanza di altre serate in toscana ha tolto quel pubblico in più che poteva esserci, ma che ce ne frega? Noi c'eravamo e rivedere dopo 20 anni sul palco i riformati Shabby Trick è stata comunque una bella emozione! Ma procediamo con ordine, ad aprire la serata del Black Dog di Firenze (conosciuta sala prove, che offre anche una bella saletta per i concerti ed una birra buona ed economica) ci pensano i Dirty Rockers, valida band toscana che presentava i brani del debutto "Rock'n'Roll Monsters", se su disco erano stati un pò deludenti (causa anche i tempi "forzati" per la registrazione e lo stato di salute del cantante Matteo al momento dell'incisione dei brani), in sede live si dimostrano una band abbastanza trascinante. Ci offrono un set di 9 canzoni, tra cui le cover di "Mob Rules" ed "I", affiancate dagli estratti dell'album, tra cui significative e trascinanti risultano "Rock'n'Roll Monster" e "Purple Graffiti" con cui danno il via alla serata. La resa sonora, è abbastanza buona nonostante qualche piccola sfasatura nell'acustica del locale, Matteo Benci alla voce si dimostra molto più valido che su disco, abbiamo già spiegato il perchè, anche se forse un pò troppo statico, ma del resto le dimensioni del palco non danno grandi possibilità di movimento, le due asce si danno da fare senza esagerare in tecnicismi inutili, quindi nota di merito a Jacopo Fallai e Valerio Quercioli. La sezione ritmica vedi il metronomo Jamil Cappelli alle drums, mentre al basso e alle backing vocals c'è lo scatenato Giovanni Fanfani che si determina come l'elemento più terremotante della band, scendenso tra il pubblico e entusiasmando la platea. Complimenti quindi ai Dirty Rockers, unico consiglio, decidere se fare solo street o andare sul metal classico, dato che i loro brani per un genere come lo street son forse troppo prolissi, come pensa anche il mio collaboratore Giacomo Paradiso con cui abbiamo affrontato questa avventura. Finito il set dei DR, è il momento del grande ritorno: dopo 20 anni gli Shabby Trick tornano a calcare i palchi, e lo fanno con la nuova formazione che vede oltre agli storici Max Bronx alla chitarra e Andrea Castelli al basso, i nuovi arrivati Mick Back alla voce (anche con i Sex for Cash) e Brian "Heavy" Ancillotti alla batteria (Rayden, ex Jolly Rox, e Ancillotti). Pronti via e si parte subito con "Stop" la quale apre anche il nuovissimo album del ritorno "RnR Raiser", non è presente come nell'album in qualità di ospite alla voce il mitico Bud della Strana Officina, ma la song non ne risente grazie all'abilità canora di Mick che sembra subito a suo agio e con la voce già bella calda, segno di grande professionalità. Ecco la prima cosa che viene da dire vedendo questo mix di età dal 20enne Brian al 50enne Andrea, è la professionalità della band, si fa tutto per la passione musicale ma mettendoci oltre il cuore tanto lavoro e tanta tecnica. Se "Stop" ha la funzione di scaldare subito il pubblico che si è fatto decisamente cospicuo, (unica nota stonata la scarsa presenza di pubblico femminile come all'epoca d'oro del glam..) il trittico di brani seguenti porta me, e alcuni attempati metallers indietro nel tempo, "Tonight I Rock", "I Want your Body" e "Crazy Girl" usciti da quel capolavoro che fu "Bad Ass" fanno venire i brividi lungo la schiena, un sussulto di emozioni mi prende e mi trovo anche in difficoltà a cantare quei ritornelli che per anni mi hanno bombardato il cervello. Il tempo non sembra essere mai passato da quella sera a Siena in cui gli Shabby aprirono a Sabotage e Strana Officina, che già sogno un clamoroso nuovo concerto di queste 3 mitiche band toscane! Ma non c'è tempo per sognare, la potenza sonora della band va oltre le emozioni ed i ricordi, Brian è terremotante, la sua "furia" si abbatte sulle pelli spazzando via tutto ciò che si trova davanti, Andrea lavora sul suo basso come sempre alla grande, Max sciorina i suoi riff melodici e graffianti, Mick si trova alla perfezione anche sui vecchi pezzi, al che penso: se 20 anni fa la formazione fosse stata questa, probabilmente avremmo assistito ad un'altra storia, ma non c'è tempo per la nostalgia che "Cradle of Rock" ci riporta ai giorni di oggi, trascinante e grezza come un buon brano street rock. Una dietro l'altra senza perdere tempo in inutili chiacchiere si abbattono sul pubblico "The Last Chance", "Boogie Bluesie Lucy", "RnR Raiser" e la potentissima "Getaway" che sembra far venir giù il locale! Forse la rabbia per quello che poteva essere e non è stato ha prodotto un brano così devastante, fuori dagli schemi sonori classici degli Shabby Trick, ma sicuramente apprezzatissimo dai fans! Ci si riposa un pò con "Nasty Jane" melodica e pulita, ma la richiestissima "Bills to Pay" riaccende gli animi, non sò come descrivervi il tutto, ma la classe non è acqua e ancora una volta la ragione è dalla parte di chi è sul palco a sudare e far felici i propri fans! Prima della chiusura si torna al passato con la splendida "Danger (She's Too Hot)" un classico che finalmente rotta l'emozione e ritrovata la voce, mi trovo a cantare a squarciagola, il tempo come sempre scorre inesorabile e con "Sleazy Lover" si arriva alla conclusione di una serata che resterà nei miei ricordi più belli, tra gli applausi sinceri del pubblico! Mai come questa volta chi era assente ha sbagliato, ma ci sarà occasione per rifarsi ad aprile a Prato all'Exenzia quando i nostri paladini saliranno su un palco più grande e con maggior pubblico! Chiudo con la vena polemica di cui non posso fare a meno: dedico questa serata all'unico recensore italiano che ha stroncato "RnR Raiser" se tu avessi ascoltato il disco e stasera fossi stato presente saresti stato spazzato via dal suono di una band con i controcazzi, spero solo che come me e chi collabora con me tu non sia pagato per scrivere di cose di cui non capisci nulla... Scusate ma quando ci vuole ci vuole!
Klaus Petrovic