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Metaphysics
In un panorama come quello italiano, non particolarmente ricco di band o musicisti di vero talento, incontrare una band come quella dei Metaphysics è un evento da segnare in rosso sul calendario. Originari di Frosinone, questi cinque ragazzi hanno pubblicato, su etichetta SG Records, un disco veramente coinvolgente e interessante: “Beyond The Nightfall”. La seguente intervista si è svolta via e-mail e, nonostante sia stata concordata diverse settimane fa, ha richiesto del tempo prima di poter essere pubblicata.
“Beyond The Nightfall” si è rivelato essere un album particolarmente ben riuscito. Avete intenzione di portare la vostra musica dal vivo? Ci sono progetti per un futuro tour italiano?
Da Ottobre è iniziata la promozione live di "Beyond The Nightfall". Abbiamo un paio di date alle spalle, tre confermate per ora e altre da chiudere a breve.
Il 30 di Novembre saremo all'Equinox (Veroli FR), il 15 Dicembre all'Alvarado (Roma) e il 20 Gennaio al Closer (Roma).
State lavorando su un nuovo disco?
Si, da qualche mese stiamo lavorando a del nuovo materiale e abbiamo già qualche brano pronto. Posso anticipare solo che il prossimo disco sarà un lavoro un po' diverso e per ora ne siamo soddisfatti.
Per quale motivo il progressive metal ha difficoltà ad imporsi come genere musicale di riferimento nei confronti degli appassionati di musica rock? Pensate che possa essere a causa della complessità che lo rende un genere di nicchia o ritenete che con la giusta spinta possa raggiungere la popolarità di generi come il grunge o il pop-punk?
Il punto è che spesso un disco progressive necessita di ascolti attenti e ripetuti e di un certo grado di esperienza e conoscenze musicali per cogliere le varie sfumature che lo caratterizzano e non tutti hanno sempre tempo e/o voglia di approfondire, cosa tra l'altro legittima. In tutta onestà, non so se sia un genere che possa imporsi come il pop, grunge e altri perché, anche qualora ricevesse la giusta spinta, non avrebbe comunque la loro facilità di ascolto.
Che opinione vi siete fatti dell'attuale scena heavy italiana?
La scena heavy italiana è piena di grandi band e fantastici musicisti! Non ti faccio un elenco perché ci vorrebbe un'intervista a parte.
Credo che il problema non sia mai stato la presenza di band di valore ma l'esterofilia che contraddistingue molti (troppi) di noi.
Quali sono i vostri generi musicali preferiti? Quali band citereste come principale influenza della vostra musica?
Anche qui la lista sarebbe troppo lunga!
La nostra influenza principale è la musica. Credo che per chiunque ami davvero la musica, il "genere" sia solo un'etichetta affibbiata da altri. Il segreto sta nell'ascoltare non un "genere" o un altro ma la musica che li caratterizza per scoprire cosa possa piacerci o meno.
In quale direzione vi vedete proiettati nel 2013?
La nostra direzione è la nostra musica. Troppo spesso si commette l'errore di inseguire qualcosa che non ci appartiene, per incertezza, per moda. Noi continueremo a fare la nostra musica, quella che ci viene spontanea, qualunque essa sia, tutto il resto passa in secondo piano.
Intervista a cura di Massimo Carlucci