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Recensione

Night Hymn

QUASAR - Night Hymn

(1984 - Aua Records)

voto:

Secondo appuntamento con Italian Metal Heroes 1980-1990, stavolta da Codroipo (UD) i Quasar. Ci viene riproposta la demo targata 1984 'Night Hymn', 4 brani che traggono ispirazione dai Rush prima di tutto ('Rock 'n Roll Baby') con qualche tentativo epicheggiante nella seguente 'Lady Of The Night' per poi incanalarsi verso le note più metalliche della title track la quale poi sembra virare verso i Virgin Steel più epici che incontrano dei Genesis più ruvidi.

Recensione

Moonframe

MOONFRAME - Moonframe

(2022 - Agoge Records)

voto:

Tra una Noia moraviana ed una Nausea esistenzialistica di sartriana memoria, si muovono le acide tematiche della band italo australiana (oltre al cantante - chitarrista proveniente dalla terra dei canguri, Luke Corso, troviamo all'altra chitarra Giordano Gigli, come bassista invece abbiamo Giordano Corapi, mentre per realizzare questo cd, primo full length del gruppo, dopo un ep autoprodotto d'esordio, viene chiamato alla batteria Alessandro Inolti).

Recensione

Enter The Fog

DAMNATION GALLERY - Enter The Fog

(2022 - Black Tears)

voto:

Si poteva fare meglio dopo il secondo album "Broken Time" già recensito su questo spazio dal sottoscritto descrivendolo come un album superlativo? Ebbene il combo genovese si è superato ed è riuscito a collezionare queste nove tracce (la prima suona da intro a tutto il cd) di una intensità epocale, di una freddezza controllata pari a quella sprigionata ai loro tempi dai Coroner; hanno avuto la capacità di rarefare l'atmosfera e di spegnere ogni luce e ogni stella nel più profondo stridere di un imo glaciale ed eterno.

Recensione

Black Horizon

UNDER - Black Horizon

(2022 - M.A.Production)

voto:

Progetto totalmente retto nelle mani del polistrumentista Andrei Francesco, Under arriva con 'Black Horizon' al suo quarto capitolo. Dedicato, come leggo dalle note di release di cui è arrivato sulla mia scrivania solo un frammento, al racconto della scoperta dell’autunno da parte di un bambino.

Recensione

666: The Disciple

MADNESS OF SORROW - 666: The Disciple

(2022 - Ad Noctem Records)

voto:

Madness of Sorrow è un progetto solista capitanato da Murihell, che nel dicembre del 2022 rilascia questo EP chiamato ‘666: The Disciple’, un breve lavoro di quattro canzoni che propone un heavy/gothic metal con temi legati all’orrore, e quindi denominato Horror Gothic Metal.

Recensione

StreetLore

STREETLORE - StreetLore

(2022 - Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group)

voto:

Il nuovo progetto di rock melodico porta il nome, solo in parte, del tastierista Lorenzo “Lorerock” Nava: StreetLore.

Lorerock dopo anni di esperienze in gruppi locali ha deciso di pubblicare e dare un contributo personale al mondo del rock melodico italiano, con la fondazione del gruppo StreetLore (pronuncia italiana o pronuncia inglese? In ogni caso è accattivante) e la stesura sentita e decisa di brani melodici.

Recensione

Kingdom Of Madness

BRAINDAMAGE - Kingdom Of Madness

(1989 - Aua Records)

voto:

Grazie al lavoro della Aua Records, di Gianluca Sinicco e di Marco Gulino potete trovare le ristampe in vinile sul sito Auashop.com e potrete godere appieno di quello che succedeva in Italia a fine degli anni 80, chiaramente del secolo scorso.

Recensione

Aftermath

SPACEMAN SIR. - Aftermath

(2022 - Space Tales)

voto:

Dietro il moniker di Spaceman Sir. si nasconde un one-man project assolutamente particolare. Un musicista che decide con umiltà di raccogliere tutte le sue influenze, il frutto dell’esperienza maturata nel settore e le proprie aspirazioni artistiche per dar vita ad un lavoro che appunto narra una sorta di viaggio nei meandri della musica che lo ha formato. 

 

Recensione

The Demo

UNREAL TERROR - The Demo

(1988 - Aua Records)

voto:

Con colpevole ritardo mi accingo a recensire la prima uscita della serie Italian Metal Heroes, The Golden AgeOf The Italian Rock 1980/1990. Collezione di ristampe in vinile curata da Aua Records, grazie alla collaborazione del mitico Marco Gulino, memoria storica di quegli anni.

Recensione

Carpenter's Cult

LESTER GREENOSKI - Carpenter's Cult

(2022 - Rocketman Rec.)

voto:

Chi ama la musica, chi nutre passione verso di essa e la vive in modo attivo e viscerale, spesso ha anche altre attitudini ed interessi; sovente poi mi è capitato  di imbattermi in persone che, come me, durante i continui e durevoli scambi di opinione su quel gruppo, sulle differenze di genere, sull'uscita di tale disco, ho fatto riferimenti (condividendoli), non troppo velati, all'industria cinematografica, citando battute a raffica evidenziando una memoria quasi elefantiaca.

Il nostro artista (all'anagrafe Alberto Artioli) ha voluto dare spazio e voce al proprio sentimento verso il cinema, ricollocando musicalmente, e mi viene da dire anche tematicamente, i titoli dei più famosi film della lunga carriera del regista John Carpenter.

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